Nuvole sospinte dal vento

di missredlights
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cap

 

“Tem…”

La ragazza si voltò e si ritrovò faccia a faccia col suo ragazzo. Le faceva ancora uno strano effetto camminare vicino a lui, mano nella mano davanti a tutti. I primi giorni erano stati oggetto di pettegolezzi e sguardi indiscreti, con Shikamaru che cercava di tranquillizzare la kunoichi e non farle utilizzare il ventaglio. Poi col passare dei giorni gli sguardi e le chiacchiere erano diminuite, come se fossero un lontano ricordo.

“Che vuoi?”

Temari vide le mani di Shikamaru avvicinarsi verso il suo viso, per poi aggiustarle la sciarpa sul collo.

“È novembre e fa freddo.”

“E questa bontà d’animo?”

“Non ti voglio sopportare in versione malata, Seccatura. Dai vieni, voglio mostrarti una cosa.”

“L’ultima volta che mi hai detto questa frase mi hai messo spalle al muro nella foresta della tua famiglia.”

Shikamaru sorrise leggermente, intrecciando le sue dita con quelle di Temari, sentendone la morbidezza e qualche callo indurito dagli allenamenti e dal clima di Suna. Era stato naturale dirlo a sua madre e successivamente dirlo al suo clan. L’unica volta che rischiò davvero di rimanerci secco fu quando lo disse ai fratelli di lei. Kankuro lo aveva disintegrato con lo sguardo uscendosene con qualche battutina, mentre Gaara gli aveva semplicemente detto che, se gli arrivavano voci di lui che trattava male la sorella, lo avrebbe seppellito sotto cumuli di sabbia e di lui non se ne sarebbe avuta più traccia. Ma a parte queste lievi minacce erano stati tutti felici di questo fidanzamento.

Spero che le piaccia e accetti.

“Questa…”

Si fermò e la guardò negli occhi, spostandosi leggermente per far vedere la casa a Temari.

“Questa è la dimora dove risiede il capo clan Nara con la sua famiglia.”

Si portò una mano dietro la testa, imbarazzato. E se a Temari non fosse piaciuta? Di contro la ragazza guardò meravigliata quella casa vecchio stile giapponese, con le porte scorrevoli e piene di disegni semplici ed elaborati nello stesso momento. Guardò con attenzione la struttura in legno, semplice e forte, e guardò il giardino, in quel momento pieno di foglie rosse, gialle e marroni a causa della stagione in corso.

“Ti… piace?”

“C’è anche un camino con la legna?”

“Per cosa ti serve?”

“Secondo te in quale stanza starò in autunno e inverno per non morire dal freddo, Nara? Azionali quei neuroni.”

L’abbracciò, sorridendo. Il cuore batteva veloce ma non gliene importò. Era felice, felice che Temari avesse accettato di stare in quella casa, con lui. Sarebbero stati una famiglia.

“Guarda che l’unico posto dove puoi stare sono le mie braccia.”

“Pensavo le tue gambe a dire la verità. Non vuoi farmi vedere com’è all’interno?”

La vide camminare all’indietro, allentando l’obi del suo kimono e sorridendole sorniona, prima di essere presa in braccio dal pigro e intelligente shinobi della Foglia, chiudendo la porta alle loro spalle. Quella sarebbe stato l’inizio della loro vita insieme.

Siamo come lo Yin e lo Yang, diversi tra noi ma non riusciamo a fare l’un dell’altro per completarci.





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