Sparks

di hymnftwe
(/viewuser.php?uid=1027571)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


La mattina seguente, vidi subito Nick giá pronto ai piedi del letto. Teneva in mano una tazza di caffè fumante e guardava la finestra di fronte a lui. Tolsi il lenzuolo dal mio corpo lentamente prima di guardarlo meglio, tirandomi su a sedere; le sue spalle delineavano un profilo rigido, qualcosa lo preoccupava. Non lo odiavo, non riuscivo a farlo dopo non aver avuto il coraggio di parlargli dei miei sentimenti e dei pensieri; forse, se l'avessi fatto, tutto questo non sarebbe successo. Girò lentamente la testa, come se avesse ascoltato il mio discorso interiore. Mi alzai dal letto per prendere i vestiti, quando avvertii la sua mano afferrarmi il braccio.
"Non so perchè l'ho fatto" disse, tenendo fermamente la presa. Lo guardai senza dire niente, semplicemente perchè non sapevo cosa dire. "Mi dispiace".
Vidi i suoi occhi farsi cupi, assumere una sfumatura in più di nero e il mio stomaco si era trasformato in un vortice ancora più scuro. Dillo, Alex. Perchè non ci riesci? Tu hai sempre qualcosa da dire.
Non feci in tempo a parlare che lo squillo del telefono mi riportò nel mondo reale. Nick assunse un'espressione contrariata. "Arriviamo".

Timbro sul foglio, un gesto e stop. L'incubo di Nick era ufficialmente terminato; vidi il suo volto quasi completamente rilassato. "Spero di non rivederti" disse l'uomo sorridendo compiaciuto per poi stringermi la mano. Nick per la prima volta dopo quella mattina sorrise, aprendo la porta per lasciarsi alle spalle un capitolo della sua vita. Mi guardò prima di entrare in auto e quello che percepii fu di nuovo un vortice scuro nello stomaco. Glielo avrei detto a pranzo.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3709239