Ringrazio anche solo chi legge.
Cap.19 Un’unione completa
Mulan accarezzò la guancia
di Shang-yu con le dita tremanti.
“Dopo quello che
è successo, pensavo che ci avrebbero
giustiziati” disse con voce roca.
“Invece
l’imperatore ha pensato che uno stupido occhio in
meno potesse rendermi mansueto come un agnellino e ora ci permette
addirittura
di lasciare il palazzo” ringhiò l’unno.
Mulan si voltò e
guardò sopra una collinetta due guardie che
aspettavano davanti a una portantina.
“Scortati,
però” mormorò roca.
< L’unica cosa che
mi dispiace è che non mi facciano più
allenare Ping. E mi hanno anche tolto la mia maledetta spada, era parte
del mio
braccio ormai! > pensò l’Unno.
Guardò Mulan e socchiuse gli occhi.
“Non m’interessa
nulla, se posso starti accanto” disse roco.
Mulan chinò il capo e un
rossore reale si confuse con quello
del trucco sulle sue gote.
Entrambi erano seduti sul letto del
fiume, sopra una sottile
sabbia grigiastra.
Mulan si leccò le labbra,
togliendo il rossetto vermiglio
che le dipingeva il centro delle labbra piene.
“L’imperatore si
aspetta che procreiamo presto un erede, per
sottolineare l’unione dei nostri popoli. Non manca molto al
momento in cui non
sarò più fertile, forse è
già passato, ma almeno devo provarci” disse roca.
Una
lacrima le rigò il viso, sciogliendole il trucco.
“No” disse roco
Shang-yu.
Mulan batté le palpebre e
alzò il capo.
“Anche la tua gente
è lieta di avere un figlio. Perché dici
no?” chiese con voce tremante.
Shang-yu le passò la mano
tra i capelli, le dita tra le
ciocche more e sussurrò una frase nella sua lingua natia. Le
posò l’indice sul
mento e le sollevò il viso. Si guardarono negli occhi.
“Dico di no se tu ne devi
soffrire. Nessuna gioia
equivarrebbe ad avere un piccolo erede del generale della montagna tra
le mie
braccia. Un combattente formidabile in cui scorra anche il mio sangue,
ma ti ho
già detto che non farò niente per
umiliarti” disse con voce calda.
Le passò le braccia sotto
le ascelle e la sollevò, facendola
sedere su una roccia di fiume liscia grande tre teste. E
s’inginocchiò davanti
a lei, con la schiena arcuata e il viso sporto in avanti.
< Ora siamo della stessa
altezza > pensò la cinese.
Mulan gli mise le mani sulle spalle e
spinse, facendolo
sedere e si accomodò su di lui, le ginocchia
all’altezza dei suoi fianchi massicci.
Si slacciò il kimono e lui glielo richiuse, le sue gote
scure arrossirono.
“No” gemette
Shang-yu.
Mulan si riaprì nuovamente
il kimono, gli appoggiò una mano
sul ventre e gli portò l’altra al basso ventre. Si
spogliò del tutto e l’uomo
si trovò le dita all’altezza del pube di lei,
ricoperto da folti peli neri.
“Sì”
disse Mulan. Premette la mano di lui contro di sé.
“V-vuoi davvero?”
chiese Shang-yu con voce poderosa.
“Non vorrei nessun altro.
Che una nuova vita possa lavare le
colpe di entrambi e spazzare via le atroci che abbiamo commesso.
Laviamo quel
sangue con un atto d’amore” disse Mulan.
“Potrei essere virulento e
schiacciarti come una valanga”
disse Shang-yu.
“Entrambi siamo
sopravvissuti alle valanghe di neve delle
montagne, sopravvivremo anche a questo” disse secca Mulan.
Shang-yu le prese il viso tra le mani
e le accarezzò le gote
con gl’indice callosi.
“Allora permettimi di
unirmi a te, da re a più grande avversario”
disse. La baciò con foga e Mulan ricambiò.
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