Convivenze Sfiancanti e Vicini Molesti

di emme30
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4. Una birra di troppo
 


Sono già le nove passate quando Akaashi mette piede nel portone quella sera.

Si è trattenuto a cena con dei compagni di corso non appena finite le lezioni, approfittando del fatto che il giorno dopo l’università sia chiusa.

Sale le scale distrattamente, facendo roteare le chiavi di casa attorno all’indice. Deve però fermarsi nel momento in cui arriva sul pianerottolo e legge il foglio di carta appiccicato con lo scotch sopra l’uscio.

Ho qualcosa di tuo, vieni di là non appena arrivi

Non è firmato, ma Akaashi riconosce subito la scrittura di Kenma e si ritrova già a sospirare. Quindi fa dietro front, suona il campanello dell’appartamento di Kuroo e Kenma ed entra in casa loro senza aspettare di ricevere il permesso, visto che la porta è sempre aperta.

Si immagina di trovare la tv accesa, Kenma che la ignora raggomitolato sul divano con la PSP sotto il naso e un familiare odore di torta di mele nell’aria.

Kuroo e Bokuto che dormono e russano uno sull’altro sul pavimento, tuttavia, non rientrano in ciò che Akaashi pensava di vedere una volta entrato nell’appartamento.

“Ciao Keiji,” lo saluta Kenma con il suo solito tono monocorde.

“Ciao, Kenma.” Akaashi si porta una mano tra i capelli, per nulla preoccupato. “Cosa è successo?”

Kenma fa scivolare la PSP sul divano e appoggia il mento sulle ginocchia. “Hanno fatto una gara a chi beveva più birra. Kotaro ha vinto e poi Kuro ha insistito per fare la lotta e… si sono addormentati nel mentre.”

Akaashi sfiora con lo sguardo il viso addormentato - e un po’ arrossato sulle guance - di Bokuto e fa un respiro profondo.

“Che idioti.”

“Tu almeno non li hai sentiti cantare,” esala Kenma con sguardo vuoto.

“Tu eri presente? E non hai fatto nulla per fermarli?”

Kenma lo fissa alzando un sopracciglio. “E’ di Kuro e Kotaro che stiamo parlando.”

Akaashi soppesa quell’affermazione solo per una frazione di secondo. “Hai ragione,” concorda infine.

“Dovrei portarlo di là,” dice dopo qualche istante di silenzio. “Non dovrebbe rimanere a dormire sul pavimento freddo.”

Kenma annuisce il suo consenso e Akaashi si piega per provare ad alzarlo - o quantomeno  svegliarlo. Eppure, nonostante gli scrolloni, Bokuto continua a dormire beato, mormorando di tanto in tanto “Akaashi” con voce sognante, molto probabilmente alla versione del suo sogno e non quella in carne ed ossa che sta cercando di issarselo su una spalla.

“Ci rinuncio,” sussurra stremato a un certo punto, lasciando cadere il braccio di Bokuto sullo stomaco di Kuroo. “Te lo lascio qui... rimandamelo domani mattina.”

Kenma annuisce per nulla turbato, spegnendo poi la tv e alzandosi dal divano.

“Hai intenzione di lasciare Kuroo-san sul pavimento pure tu?”

Kenma osserva il suo ragazzo per qualche attimo. “Kuro è pesante.”

Akaashi ridacchia prima di fargli un cenno e avviarsi verso la porta.

“Buonanotte, Kenma.”

“Buonanotte, Keiji.”

 
Grazie a chi continua a seguire questa raccolta, siete un sacco belli ♥

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