sette

di mm07
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Non so come sia successo, non ricordo quanto sia durato, un attimo prima parlavo con quel rompipalle di mio fratello, mentre nostra mamma ci diceva di non litigare e l' attimo dopo tutto era scomparso. Pensai di avere qualcosa sugli occhi, era come se qualcuno mi avesse messo una mano sul viso e stesse premendo per impedirmi di vedere. Ancora non sapevo cosa fosse accaduto ma lo avrei scoperto molto presto. Raggi di luce mi ridiedero la vista, e una strano ronzio nel mio orecchio sussurrava una frase:" Alzati, alzati", ma il mio corpo non si muoveva, era pesante e freddo, come se non fosse piú mio. Nonostante gli dicessi di reagire, di muoversi, era come se gli impulsi del mio cervello fossero solo delle parole fastidiose per lui, come quando vuoi dormire, ma tua mamma tira le tende e apre le finestre. Mia mamma? Per la testa balenó un ricordo, fu un attimo, un secondo, tuttavia iniziai a ricordare. Ero in macchina con mio fratello, come al solito stavamo litigando e qualcuno ci diceva di smetterla e di fare silenzio. Eppure nonostante i miei sforzi non riuscivo a trovare l' immaggine giusta, mi ricordai del cane dei vicini, piccolo e nero, del prete che la domenica quando la messa finiva si metteva a salutare tutte le persone, prima di andare via, ripensai a quegli stupidi dei miei compagni che per loro ogni ora era buona per mangiare qualcosa, o dire qualche battutte sconce. Tuttavia piú ripensavo alle persone che riempirono la mia vita, piú facevo fatica a rivederle di fianco a me. Scorgevo le loro facce, sentivo quello che provavano, conoscevo i loro gusti, i loro difetti, le loro ambizioni, i loro sogni e i loro fallimenti. Ma qualcosa mi impediva di avvicinarmi, qualcosa di forte e arrapricciante mi teneva ferma, mi ostacolava, impedendomi di andare oltre. Quando finalmente riuscí a liberarmene, il mio corpo si mosse, cosí come le mie palpebre.




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