Le pareti del cuore

di Hang Glider
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Le pareti del cuore


Questa stanza che ha visto cose brutte e cose belle.
Questa stanza che ha visto lacrime e ha visto sorrisi.
Questa stanza che ha visto sia me che te, toccare il paradiso per poi cadere come foglie a terra.

Ne accarezzo i muri e con le punte delle dita riesco a sentire i deboli ricordi che mi colpiscono dritti in petto.
Le pareti ruvide, la nostra rabbia.
E quelle lisce, la nostra felicità.

Poi porto lo sguardo verso una lavagna.
Uno spazio nero dove abbiamo scritto tante parole piene di sogni, ma pur essendo tanti, alla fine solo pochi si sono realizzati.

Scura e nera proprio come la realtà, proprio come la tua notte, i tuoi capelli.
 Quando sorridevi sembravano così leggeri e liberi, mentre quando piangevi correvo a stringerti forte tra le mie braccia per paura che ti potessero far cadere per il loro enorme peso.

Tu che eri il mio sole ed io la tua luna: in fondo abbiamo sempre saputo che se il primo si fosse avvicinato troppo alla seconda, questa avrebbe finito per bruciarsi.
Cerco il tuo profumo nell’ aria, ma non lo trovo.
Dov’è finito non lo so, nemmeno dove stia andando.

La saluto con la mano e mi dirigo verso la porta:
quella stanza, dove ne abbiamo passate di cotte e di crude, solo io e te va oramai chiusa.

E mentre esco senza voltarmi, con la coda dell’ occhio guardo verso la lavagna:
speravo di rivederti scrivere sulle pareti del mio cuore un’ ultima volta, 
ma adesso so che la maniglia di questa porta non si riscalderà mai più.

 




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