Star Wars Darth Maul Trilogia Primo Libro Pirata

di LuckyGhost
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Kamino non era il posto ideale per un vecchio come lui.

Pioggia costante, insieme ad alieni scontrosi ed alieni idioti, Kamino non era un posto amichevole per uomini come Ariaak. Tremò mentre avvolgeva il cappotto intorno alle sue spalle. Col senno del poi, anche meditare su un tetto era per coloro più giovani di lui. Ma lui non si stava allenando nella pioggia, come i cloni sotto di lui, ma il vento ghiacciato lo trapassava dolorosamente come una spada. Lampi danzavano sopra di lui. Tuoni li seguivano subito dopo, quasi assordandolo. Lanziano umano sapeva di non avere un gran bellaspetto in quel momento, con i suoi capelli argentati inzippati.

Lui era troppo vecchio. Troppo vecchio.

"Maestro Ariaak!"

Skywalker. Ariaak non sapeva perché era qua.

"Maestro Ariaak!" Il Prescelto urlò ancora una volta. "Mace ha detto che dovresti rientrare."

Ariaak era in cima ad una guglia di clonazione, permettendo alla pioggia di infrangersi sul suo corpo scosso da brividi. Lui si focalizzò sullorizzonte, ignorando completamente Skywalker. Le guglie di clonazione si estendevano in alto nellorizzonte tempestoso, spesso venendo illuminati dalla luce dei fulmini. Se Luka fosse qua, avrebbe detto che le guglie di clonazione stavano supportando il cielo. Personalmente, Ariaak pensava che assomigliassero alle ossa di uomini morti. Rise da solo ripensandoci su.

'Invecchiando mi sto rammollendo.'

Luka. Lei era così giovane e lui era troppo vecchio. Lei meritava un insegnante migliore, Ariaak disse a se stesso. Ma lo sguardo pieno di dolore ancora gli spezzava il cuore. Agonia si insinuò nel suo cuore. Era difficile, la vita del Jedi.

'Sempre per il bene più grande. Mai per me.'

Il gelo provocava dolore alle ossa di Ariaak. Non i mosse dalla sua posizione a gambe incrociate.

'Prendi il caldo, prendi il freddo, e lascialo andare. Lascialo andare insieme ai tuoi affetti.'

Ariaak meditò, osservando attentamente il pianeta ed i suoi abitanti. Questo mondo doveva restare fuori dalle mani dei Separatisti. Dare al nemico una infinita armata non era il modo per vincere una guerra.

"Maestro Ariaak!"

La voce era più vicina ora. Ariaak si alzò, la sua concentrazione interrotta. Il freddo urtò il suo corpo violentemente. Skywalker era dietro di lui, teneva in mano una coperta. Ariaak la accettò. Seguì il giovane uomo per le scale, la sua mente ancora offuscata dalla visione. Perché aveva avuto quella visione? Lui laveva vissuta. Cosa voleva fargli apprendere la Forza?


"No! Solace!"

"È morta, Sith." La voce di Kenobi è piena di veleno acido, fredda come i ghiacci di Hoth. Rabbia viva nei suoi occhi. "Proprio come il mio Maestro."

Il Sith cullava il corpo della Nautolana, proteggendo il suo corpo con il proprio. Pallottole laser sparate dai cloni incontravano il suo corpo. Lui geme, accettando il dolore. Ariaak è abbastanza vicino da riuscire a sentire le sue parole." Ti prego, Solace. Ti prego. Non lasciarmi."

Le sue parole sono affrante dal dolore, distrutte.

"Solace." La voce delo Zabrak è come il suono di un vetro spezzato. Gentilmente depose il suo corpo sul pavimento. Ariaak sa che il suo corpo è quasi morto, la vita quasi non esistente in esso. Il Sith bacia dolcemente la sua fronte. Guarda in alto, e vede i Jedi che stanno arrivando per la prima volta. Il Sith si alza tremante. Si guarda intorno, selvaggiamente, quasi riesce a raggiungere il blaster. Kenobi si avvicina. Il Sith fa un passo indietro ed inizia a correre via nella piattaforma piccola ed affollata.

"Codardo!" Kenobi gli urla contro. "Affrontami da uomo."

Ariaak si inginocchiò vicino al corpo della pirata. Sorprendentemente, il suo spirito ancora risiede nel suo corpo. Il Jedi gentilmente estende i suoi sensi al suo corpo. Inizia a guarire le sue ferite e ristorare la sua vita. Lui aveva visto il futuro. Ariaak sa cosa deve accadere.

La pirata del Sith vivrà... e lui morirà.


"Stai bene?" Chiese ancora una volta Skywalker.

Ariaak finalmente rivolse lo sguardo agli occhi blu del giovane uomo. Lui sapeva cosa sarebbe diventato Skywalker. Conosceva la fine della Guerra dei Cloni. La Forza gli aveva mostrato tutti. Ariaak, comunque, aveva deciso di non parlarne con nessuno. Quelle visioni erano soltanto per lui.

"Si." Mentì lui. "Io sto bene. Questo è solo un buon posto per riflettere."

Skywalker gli rivolse una lunga occhiata. Ariaak stava gocciolando sul pavimento incontaminato. "Se lo dici tu."

'Come posso stare bene quando sto guardando la morte in faccia?'




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