Ringrazio anche solo chi legge.
Proiettili e sangue
I proiettili cadevano sul pavimento
di marmo bianco e nero,
tutt’intorno a Homura. I lunghi capelli mori della giovane
ondeggiavano intorno
al viso impassibile della ragazza, sferzandole le gote.
I suoi occhi blu erano vitrei e le
sue labbra strette erano
sbiancate. I suoi occhiali, dal vetro spezzato, erano abbandonati a
terra
accanto a dei nastrini per capelli. Il meccanismo del tempo al suo
braccio si
muoveva, mentre incubator su incubator venivano squarciati.
Il sangue sgorgava a fiotti e il
rumore del mitragliatore in
mano a Homura risuonava.
< Tutto questo lo faccio per
te, mia amata Madoka >
pensò.
[100].
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