Feci
un passo avanti, verso la ragazza che si stava allontanando, ma mi
bloccai automaticamente poco prima che il muro alla mia destra
smettesse di coprirmi.
Non potevo permettermi di essere impulsivo.
Feci uscire tutti i miei pokémon dalle loro sfere.
Blaziken, Umbreon, Absol, Sharpedo e Mightyena. Cinque carte da giocare.
Tornai a guardare in direzione di Mary, che adesso era china dietro il
muretto che precedeva la fine del nostro terrazzamento.
Dovevo rimanere lucido, mi fossi lasciato prendere dal panico avrei
fatto solo casini.
Mary scattò rapida in avanti, superando con un salto il
muretto che la copriva, cadendo sul terrazzamento immediatamente
inferiore, oltre la mia visuale.
Maledizione!
Mi sarei dovuto muovere, per quanto Mary potesse essere sicura di
sé, si trovava di fronte ad un allenatore con almeno un
pokémon.
Sospirai, per poi riempire i miei polmoni d’aria.
Mi sporsi per una frazione di secondo oltre il bordo del muro che mi
proteggeva, per assicurarmi che non ci fosse nessuno a tenermi sotto
tiro.
Non vidi nessun pokémon.
Il muro dell’abitazione successiva era ad almeno sei secondi
di corsa da me.
Dovevo provarci.
Mi abbassai il più possibile correndo verso la mia prima
meta, seguito dai miei compagni.
Ancora non riuscivo a vedere Mary o il nostro nemico.
Non mi piaceva per nulla quella situazione.
Avvertii un rumore vibrante provenire da oltre la fine del
terrazzamento, ma il suono della pioggia mi rendeva impossibile capire
da dove provenisse o chi ne fosse la fonte.
Scattai ancora una volta in avanti, andando a ripararmi dietro
l’ultima casa del piano di Ceneride su cui ero in quel
momento.
Intravidi appena la nuca bruna di Mary, premuta contro il muro bianco
della prima casa del piano inferiore.
Il rumore vibrante, intanto, si fece più forte
nell’aria.
Absol, al mio fianco, cominciò a ringhiare, un verso
sommesso proveniente dalla sua gola. Era da molto che non sentivo quel
suono e non l’aveva mai prodotto se non in caso di pericolo.
Non che ci volesse il suo sesto senso per capire che eravamo tutti
nella merda fino al collo.
Il suono vibrante si fece più intenso, anticipando di pochi
secondi la comparsa di un grosso Beedrill dai colori sgargianti, i cui
occhi rossi pattugliavano il terreno sotto di lui.
Male, molto male. Ne ero sicuro.
Cercai di riportare alla mente le nozioni che avevo riguardo le
tipologie di pokémon.
Beedrill, cos’era? Coleottero, sicuramente, forse anche
veleno.
Quattro dei miei cinque pokémon erano deboli alle sue mosse.
Blaziken era la mia unica possibilità contro di lui, con le
sue mosse fuoco.
Non dovevo, però, scoprirmi subito.
Sperai solo che Mary non fosse troppo impulsiva.
Non ebbi il tempo di finire di formulare il pensiero che quel poco che
riuscivo ad intravedere della testa di Mary scomparve dalla mia vista,
attirando su di sé l’attenzione del
pokémon coleottero che pattugliava la zona.
Quel maledetto insetto le avrebbe dato filo da torcere. Era veloce,
dannatamente veloce e quei pungiglioni sono armi naturali ottime.
Dannazione, Arceus! Che cazzo avevi in mente quando hai creato un
insettone con tre fottuti pungiglioni?
Quantomeno, senza Beedrill nelle vicinanze, mi sarei riuscito ad
avvicinare in sicurezza al muretto.
Corsi, cercando di non scivolare sul fango che ricopriva il terreno,
per poi gettarmi ai piedi della costruzione in mattoni.
Con un gesto della mano, comandai ai miei compagni di rimanere immobili
dove li avevo lasciati.
Forse, tra tutti loro, solo Umbreon si sarebbe riuscito a nascondere
adeguatamente con me.
Ma non ne valeva la pena di rischiare.
In ogni momento, comunque, avrei potuto richiamare chi mi serviva
all’interno della sfera, per poi lasciarlo uscire al mio
fianco.
Loro, adesso, erano fuori solamente per intervenire nel caso io non
fossi riuscito a dargli un ordine.
Alzai leggermente il capo, sbirciando cosa stesse accadendo pochi metri
sotto la mia posizione.
Merda.
Un uomo stava ritto tra le case, incurante del ronzio prodotto dal
Beedrill che stava calando si quota.
Avrei riconosciuto a chilometri di distanza
quell’impermeabile giallo.
Porca puttana, Jacob. Non importa come, ma adesso vengo
lì e ti ammazzo io.
Ragiona ancora un momento, Nail.
Non credo lui sappia di me. Non può avermi visto.
Veleno e buio non sono deboli o forti reciprocamente, ma quel Beedrill
vanta il tipo coleottero.
Uno a zero per lui.
Io, però, posso schierargli contro Blaziken.
Uno a uno.
Che pokémon mi ha mostrato, mentre viaggiavamo assieme?
Tentacruel. Dovrebbe essere acqua e veleno, è in vantaggio
sul mio starter.
Poi?
Toxicroak, che ha utilizzato breccia a Cuorepoli. Merda, ho paura abbia
il secondo tipo lotta. Avessi ancora Swellow non sarebbe un problema,
ma l’unico che gli è superefficace è
ancora Blaziken.
E Crobat, con il secondo tipo volante, credo.
Per ora conosco quattro componenti della sua squadra.
Sono stato così coglione da non far caso a quante ball si
stesse portando dietro.
Mary scattò dalla tettoia sotto cui si era riparata,
correndo in direzione dell’allenatore veleno con le braccia
tese, pronte ad afferrarlo.
Se l’avesse stretto in una presa, il pokémon
coleottero non l’avrebbe potuta bersagliare con i suoi
pungiglioni per paura di colpire il proprio allenatore.
Forse, se Mary fosse valsa la metà di quel che diceva,
poteva anche funzionare. Dopotutto Jacob non mi è mai
sembrato molto forte fisicamente.
Trattenni il respiro, con i battiti del cuore che andavano a tempo con
i passi della custode.
Riuscii addirittura a vedere le sue dita lambire
l’impermeabile color canarino, poi un fulmine viola la
colpì al fianco, gettandola a terra tra il fango.
Accanto all’allenatore veleno, per nulla scosso, ora
saltellava il Toxicroak che avevo già avuto modo di
conoscere.
Merda.
Era arrivata così vicina…
Jacob le si avvicinò, con il suo Beedrill a poco
più di un metro sopra la sua testa, pronto ad attaccare il
nemico sconfitto al primo segnale del suo allenatore.
L’avrei dovuta salvare, in qualche modo.
Vidi la bocca dell’allenatore dagli abiti viola muoversi, ma
le sue parole non mi raggiunsero. Capii però perfettamente
come quella discussione finì.
Lui si voltò alzando la mano in direzione del suo
pokémon coleottero.
Ci fosse stata Cresselia, con noi, non saremmo stati così
tanto in pericolo.
E dov’è la mia Gardevoir? Mamma, porca puttana,
perché non riesci a fare le cose come dico io, per una volta?
Fui costretto ad agire d’impulso. L’istinto che
avevo sviluppato nelle lotte che ho dovuto affrontare mi
lasciò intuire cosa avrebbe fatto quel pokémon,
una stilettata in picchiata, precisa.
Con Mary a terra si sarebbe tranquillamente rivelata fatale.
Nessuno dei miei compagni sarebbe stato abbastanza veloce da
raggiungere quel combattimento, anche correndo al massimo delle sue
possibilità.
Avevo a disposizione mosse che potevano aumentare quella statistica,
anche solo temporaneamente, ma ciò poteva ridurre i quaranta
metri che mi separavano dalla ragazza dai capelli bruni.
Ebbi un’idea.
Un’idea che non avrei mai accettato di tentare in casi
normali, ma in quel momento era l’unica attuabile.
Strinsi una sfera tra le dita, facendo rientrare al suo interno il
pokémon che le apparteneva.
- Sbigoattacco. Poi portala via. - Sussurrai alla ball, fiducioso che
il pokémon al suo interno capisse le mie intenzioni.
Adesso arrivava la parte difficile.
Mi alzai in piedi, caricando il braccio destro all’indietro,
per poi lanciare il più lontano possibile la mia sfera.
Questa cadde a terra, rotolando per un secondo prima di aprirsi.
Non appena Absol si fu materializzato su quel terreno, piccoli
corpuscoli violacei si addensarono sul suo pelo.
Ottimo, la mossa si è attivata.
Con sbigoattacco sarei dovuto riuscire ad anticipare il colpo di quel
Beedrill e, anche se non gli avrei fatto alcun danno per via
dell’inefficacia dovuta ai tipi, avrei guadagnato tempo.
Il corno nero del mio compagno impattò sul ventre striato
del coleottero che aveva davanti che, in tutta risposta, lo
colpì con i pungiglioni che aveva al termine delle braccia.
Absol resistette.
Ottimo.
Rimasi immobile, in piedi, senza alcuna copertura, sperando che il mio
piano riuscisse anche in quell’ultima parte.
Le mascelle del mio pokémon dal pelo candido si serrarono
sulla giacca di Mary, trascinandola a falcate fin dietro la casa
più vicina.
Non sarebbe durata molto quella copertura.
Oramai mi ero scoperto, tanto valeva far guadagnare tempo alla custode,
sperando che si riprendesse il fretta.
Feci rientrare i quattro pokémon che mi erano rimasti, per
poi lasciarmi cadere sul terrazzamento inferiore.
- Jacob, figlio di puttana, non dovresti trattare così una
signora. Che c’è, non riesci ad uccidere me e ci
provi con chi è più debole? – urlai,
allargando il braccio destro.
Non avessi avuto il sinistro rotto mi sarei sentito molto
più al sicuro, ma mi dovevo far bastare quello che avevo.
Beedrill rimase immobile al suo posto, così come Toxicroak.
La mia mano, lentamente, si abbassò sulla prima sfera. Mi
avesse attaccato, Blaziken era la mia unica possibilità di
sopravvivenza.
Ringrazio solamente di aver lasciato nel set del mi starter anche una
mossa di tipo volante in caso di necessità, per quanto
baldeali sia rischiosa da usare.
- Nail? – chiese confuso Jacob, voltandosi nella mia
direzione. I suoi occhi si spalancarono, vedendomi – Nail!
Spero che tu non sia incazzato ancora per quella storia di Memoride.
Avanti, è acqua passata, no? –
- Certo. Ti ammazzo e siamo pari. –
Feci un passo avanti, poi un altro. Non volevo mostrare quanto avessi
paura di quello scontro in cui ero così tanto svantaggiato.
- Spiegami una cosa, se sei sopravvissuto a quella frana,
perché tornare qui? Non potevi scappare e darti per morto?
–
- Sarebbe stato troppo facile. Ora dimmi, sei tu che stai provocando
tutto questo casino? O lavori per qualcuno? –
- Mi piace pensare di essere un tassello del puzzle. Tu non hai idea di
cosa si stia prospettando all’orizzonte e qualche centinaio
di morti sono un prezzo equo da pagare. –
C’entra. Lui c’entra qualcosa.
Potrei provare a torturarlo in qualche modo, se mai riuscirò
a sconfiggerlo, magari mi dirà il nome di chi
c’è dietro a tutto questo.
Se riuscirò a sconfiggerlo.
E se riuscirò a sopravvivere.
Che situazione di merda.
- Sai Nail, mi dispiace davvero tanto di doverti uccidere, ma sai
davvero troppe cose. Quindi, ti prego, muori adesso e non tornare,
così non avrò più questo dispiacere.
Beedrill, forza, fai quel che devi. –
Non gli ha detto di usare una mossa precisa.
Merda.
Probabilmente userà di nuovo pungiglione, come prima.
Decisamente Blaziken è la scelta migliore.
I due aculei si conficcarono tra le piume rosse del mio starter, che
aprì il becco per poi schioccarlo a pochi centimetri dai
rossi occhi bulbosi del pokémon coleottero.
- Calciardente. –
Con così poco spazio a dividerli quel Beedrill non aveva
speranze di evitarlo.
Il piede del mio compagno venne avvolta da fiamme danzanti, per poi
andare ad impattare contro il torso del pokémon avversario,
sbalzandolo a terra a diversi metri dalla sua posizione originale.
Non è ancora diventato troppo esausto per lottare, ma non
credo manchi molto.
Devo essere pronto nel caso in cui mandi in campo un altro membro della
sua squadra.
- Bei riflessi. – mi disse tranquillamente Jacob, facendo un
passo nella mia direzione – Come mai quel Blaziken? Quel tuo
Swellow non è da combattimento? –
Non fargli capire la tua situazione, mi raccomando.
- Perché dovrei tirare fuori un pokémon del
genere quando sono a conoscenza di solo due dei componenti della tua
squadra. E poi Blaziken può tranquillamente batterti da
solo. –
Mi tremavano le mani, ma cercai di non darlo a vedere.
Senza Gardevoir non avevo una singola possibilità contro la
squadra di un buon allenatore del tipo veleno. Soprattutto ora che
Absol non è in condizioni ottimali. |