Addicted

di Journey
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Capitolo 3

Le settimane passarono da quella nostra prima uscita. In ufficio nessuno era a conoscenza del fatto che, quando avevamo del tempo libero, io e Sarah lo passavamo insieme. E so che potrà sembrare smielato a chiunque legga queste parole, ma stavamo davvero bene assieme. Non ci eravamo ancora mai baciati. Lo so, sembra stupido, ma non scambierei mai un bacio con qualcuno a cui non tengo. Così, più il tempo passava e più mi accorgevo di tenere sempre più a quella ragazza che all'inizio mi era apparsa estremamente fastidiosa e di cui, ormai, non riuscivo a fare a meno. Ricordo molto bene quel periodo della mia vita. Ho bene impresse in mente tutte le serate passate a discutere di un buon libro sorseggiando del vino rosso, mentre dal camino di casa sua proveniva un tepore che ci avvolgeva, riscaldando tutta la casa. Ricordo bene tutte le volte in cui ho cercato di impressionarla cucinando per lei. Non potrei mai dimenticare le risate fragorose e rumorose derivate dai film di Charlie Chaplin.
Ricordo molto bene anche il nostro primo bacio. Eravamo andati al cinema, stavamo tornando a casa. Lei all'improvviso si fermò. In quell'istante smisi di parlare e la guardai. Stava sorridendo. Si alzò sulle punte e mi mise le braccia attorno al collo. Le sue parole furono esattamente queste: "Non posso aspettare che tu ti dia una mossa" e poi, finalmente, mi baciò. Mi confessò che era da tempo che voleva farlo.
Più passava il tempo e più le cose si facevano serie tra noi. Nessuno dei due riusciva più a trattenere il segreto. Avevamo bisogno di vivere la nostra relazione alla luce del sole. Sapevamo cosa avrebbe comportato, ma non ci interessava più a quel punto. Rendere ufficiale una relazione è un passo molto importante, soprattutto quando si lavora assieme. In caso di una probabile rottura, il luogo di lavoro diventerebbe un ambiente ostile e, nella maggior parte dei casi, una delle due persone coinvolte nella relazione, finisce per dare le dimissioni. Ma entrambi eravamo d'accordo, avremmo messo al corrente la nostra squadra.
Quel giorno arrivammo in ufficio e fortunatamente non c'era nessun nuovo caso da affrontare. Erano in programma un paio di seminari, ma niente di particolarmente impegnativo. Così, non appena fummo tutti assieme, invitai i miei colleghi a prestarmi un attimo d'attenzione. Gli dissi che avevo un annuncio da fare e subito guardai Sarah.
"Se vuoi dirci che tu e Sarah avete finalmente deciso di dirci che state assieme, lo sappiamo già" esclamò Rossi dandomi una pacca sulla spalla e sorridendomi. Ricambiai il sorriso e tirai un sospiro di sollievo. Un secondo dopo, tutti si stavano congratulando con noi. Dunque la domanda sorse spontanea: come avevano fatto a capirlo? Certo, sono dei profiler, ma credevamo di essere stati abbastanza credibili nel nostro tentativo di apparire come semplici colleghi.
"Ehi, non sei l'unico genio di questo posto!" esclamò Garcia. Tutti erano molto felici per noi. Così, non appena tutti tornarono ai propri incarichi, mi avvicinai alla scrivania di Sarah. Lei si alzò dalla sedia ed io l'abbracciai. Lei alzò la testa e le diedi un piccolo bacio a stampo, dopodiché tornammo alla nostra routine lavorativa con un peso in meno sullo stomaco.




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