La storia siete voi

di SoapMacTavish
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1. Intro
 

Nella vita ci sarà sempre qualcosa che non si conosce, qualcosa a cui non verrà data la giusta spiegazione, ma solo tante ed infinite teorie che non faranno altro che alimentare dubbi e domande che da sempre si pone l'essere umano.
Waran era un bambino molto vivace, sin da piccolo era considerato il classico bambino iperattivo, instancabile. A scuola era uno studente bravissimo, era la gioia dei suoi genitori. Nonostante le più belle e rosee premesse, nessuno era a conoscenza di un suo piccolo ''difetto'', un lieve difetto fisico, il ragazzino non percepiva il colore verde.
Egli pensava che non c'era niente di cui preoccuparsi, il suo verde era semplicemente nero, i suoi genitori non si dovevano allarmare e quindi doveva facilmente fingere di vedere quel colore anche se non lo conosceva.
Non era stato facile abituarsi a conoscere il mondo e ciò che esso offriva sotto ad un'altra luce, non vedere il colore dell'erba, della chioma degli alberi, i cespugli e le altre cose.
Ma la cosa più strana era fondamentalmente un'altra: lui il verde lo conosceva! Quando gli capitava di sognare mentre dormiva, Waran vedeva ogni singolo colore chiaramente, anche il verde. Conseguentemente, non era poi un'impresa impossibile da affrontare la questione di mentire sulla sua particolare deficienza.
Intanto il tempo passava molto velocemente e Waran aveva intenzione di girare il mondo e di non rimanere chiuso nel suo piccolo paesino, l'handicap non avrebbe mai dovuto ostacolare nessuno dei suoi progetti, altrimenti sarebbe stato ''diverso'' dalla massa, e lui voleva essere ed essere trattato come tutti gli altri esseri umani. 
Una volta raggiunta la maggiore età, arrivò il momento di avvertire i suoi genitori delle sue intenzioni: partire per il mondo. Non era mancanza d'affetto per i suoi cari, era semplicemente quello che voleva fare. Una mattina come tante riunì sua madre e suo padre e disse senza troppi indugi : ''Mamma e papà, voglio conoscere il mondo, domani partirò... Non so dove andrò e cosa farò, non è dato sapere a nessuno il proprio futuro, vi ringrazio infinitamente per quello che avete fatto fino ad oggi. Non dovete stare in apprensione per me, vi manderò sempre mie notizie sullo svolgersi della mia vita e in futuro tornerò qui a raccontarvi personalmente le mie avventure.'' Fu un momento piuttosto tragico per i suoi genitori, ma con la più assoluta fermezza, accettarono il desiderio espresso dal loro ragazzo, oramai era un uomo e non sarebbero stati di certo loro a proibirgli di inseguire i suoi sogni.


 




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