Tre
ragazzini ciechi
Mi
aggiro per la
scuola da sola, con i nervi a fior di pelle mentre il buio mi
circonda e sembra allungare le sue lunghe dita verso di me,
nonostante la torcia del mio cellulare. Continuo a camminare verso la
mia meta ma inizio a rallentare quando sento il rumore di qualcosa
che rotola… sembra una palla? Una risatina mi costringe a
voltarmi,
facendo cadere il cellulare, ma alle mie spalle non vedo niente per
cui tasto per terra in cerca del mio smartphone ma la luce si
è
spenta nella caduta perciò non riesco a capire dove possa
essere.
Un’altra risata dietro di me e la strofa di quella che sembra
una
canzoncina cantata da un bambino: “Tre
ragazzini
ciechi, tre ragazzini
ciechi.” muovo la mano ancora più
freneticamente ma non lo
trovo, non c’è! Inizio a respirare un
po’ più affannosamente
mentre mi guardo intorno spaventata e finalmente una luce mi
illumina: Mike e David sono di fronte a me con una torcia in mano.
“Guarda
guarda,
allora avevo ragione, c’era effettivamente qualcuno qui. Hai
paura
del buio?” mi domanda il primo, con il suo solito tono
sprezzante.
Finalmente vedo il cellulare ad un metro da me, ero proprio fuori
strada! Prima di rispondergli mi allungo per afferrarlo ma quando lo
prendo noto una crepa lungo tutto lo schermo e non posso fare a meno
di sospirare e di guardare male i miei due compagni di classe prima
di affermare: “Vi siete divertiti? Per colpa vostra ora il
mio
cellulare si è rotto!”
“Ehi!
Noi non
abbiamo fatto niente!” esclama il rosso, alzando le mani in
segno
di resa. Mi alzo in piedi e noto che l’altro ragazzo sembra
guardare un punto alle mie spalle, verso il seminterrato. Provo a
dire qualcosa ma il suono della palla sul pavimento ritorna seguito
ancora dalla vocina di prima: “Tre
ragazzini
ciechi, tre ragazzini
ciechi.”
Prima
che la torcia
di Mike arrivi ad illuminare il punto da cui viene la voce il vetro
esplode lasciandoci al buio più assoluto.
“Correte,
correte…” la vocina sembra
più vicina e io mi immobilizzo
terrorizzata, non erano Mike e David quindi? Mi sento afferrare per
un polso e poi tirare verso l’uscita della scuola. Nessuno
dice
niente finché non arriviamo finalmente nel giardino. Ci
guardiamo a
vicenda per un secondo, respirando affannosamente, con la luce della
luna sopra di noi ad illuminarci. Una nuvola copre la luna per un
secondo e una voce fin troppo vicino a noi canta: “Tre
ragazzini
ciechi, tre ragazzini
ciechi. Guarda
come corrono. Guarda come corrono.”
Ho
scritto questa storia per un concorso e per dimostrare a me stessa
che se voglio posso scrivere una storia horror. Sinceramente non so
se ci sono riuscita perciò chiedo un parere popolare, fa
paura
almeno un po’?
A
presto!
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