The Amazing Spiderman 3 - Ultimate Edition

di Marvel Architect
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 Kraven si alzò dalla sedia del suo ufficio e si mise a guardare la città dall'enorme parete a vetri del suo studio: era bellissima.
Kraven ne aveva viste di città ma quella, come aveva sempre pensato, le superava tutte nel bene o nel male.
Il cacciatore sorrise e mentre accarezzava lo specchio si mise a ripensare ai suoi ultimi successi: la Gatta e il boss mafioso della città.
Erano bastati due incontri per mettere al loro posto due persone pericolosissime per i suoi piani.
Era riuscito a fare tutto ciò che doveva fare quando lo doveva fare senza sbagliare un colpo.
La caccia era iniziata il giorno in cui aveva messo piede all'areoporto e da quel momento in poi non si era più fermata.
Kraven annusò l'aria e disse:"Ci hai messo tanto ad arrivare".
 
Peter aveva visto Felicia, aveva visto quanto era ridotta male e sapeva che doveva fare qualcosa.
Normalmente si sarebbe preparato meglio, avrebbe pensato prima di agire ma non poteva rimanere con le mani in mano: nessuno avrebbe potuto farlo.
Aveva salvato la città da Lizard, aveva fermato Electro e poi Harry: non poteva permettere che una singola persona, per quanto particolare e misteriosa fosse, lo spaventasse.
Gli eroi non si spaventano e lui aveva dimostrato di essere un eroe.
Fu quell'idea, fissa nella sua testa, a portarlo alle spalle di Kraven, nel suo stesso ufficio, a notte fonda: lui era un eroe.

Eccoli lì, fermi, uno davanti all'altro.
Kraven sapeva di Peter.
Peter voleva solo far male a Kraven.
Questo era il loro primo incontro e, per entrambi, sarebbe anche stato l'ultimo.

Il ragazzo ormai aveva qualche anno di esperienza e si sentiva sicuro di sé.
Forse aveva perso alcuni colpi, con Gwen o con Testa di martello, ma dopo ciò che aveva visto, dopo Felicia non poteva fare altrimenti.
La ragazza era arrivata nella sua tana sanguinante e mezza morta.
Peter non glie l'aveva mai mostrata e non sapeva come la giovane ci fosse arrivata ma che altro poteva fare se non aiutarla?
Che altro poteva fare se non vendicarla, ora come ora?

Kraven non fece nulla, non si mosse.
Non ne aveva bisogno perché tanto sapeva che l'avrebbe fatto l'altro.
Meglio avere un vantaggio che farsi dominare dalla rabbia come il giovane.
Mancava poco alla fine.
Davvero poco. 
 Peter scattò contro Kraven.
In un secondo, però, il cacciatore si girò e lo colpì al volto con un destro perfetto.
Il senso di ragno scatto ma non ci fu la minima possibilità per Peter di salvarsi.
Non se l'aspettava e non era minimamente pronto per tutta quella forza.
Kraven rise e in un secondo fu sopra il ragazzo riempendolo di pugni al volto e allo stomaco.
Peter cercò di bloccare i pugni e non ci riuscì, cerco di divincolarsi ma Kraven lo teneva fermo a terra.
D'un tratto una ragnatela si attaccò al volto di Kraven e lo accecò.
L'uomo sorrise e assecondò il ragazzo che riuscì a liberarsi salvo poi colpirlo alla testa e rendendolo innocuo.
Ancora una volta Peter aveva sottovalutato il suo avversario.




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