Balla con me

di mari05
(/viewuser.php?uid=1044668)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


1,2,3, e poi di nuovo 1,2,3
Era passata una settimana da quando Tessa e il principe si erano baciati, e quest’ultimo sembrava averla dimenticata come si dimenticano i versi di una brutta canzone.
Tessa si era allontanata terribilmente da lui, ma le andava bene così.
Anziché ricordare con occhi sognanti ciò che era successo, la cortigiana tentò di dimenticare.
Cercò di dimenticare i baci, le carezze e gli immancabili passi di fox trot che avevano illuminato i suoi occhi quella sera.
Ma era sbagliato. Tremendamente sbagliato… eppure la sua mente puntualmente lo dimenticava.
Perché sì, Tessa avrebbe decisamente voluto dimenticare il bigliettino che trovò sul suo letto quella sera.
Vediamoci alla sala Ballo
Tessa alzò gli occhi al cielo. Come poteva essersi innamorata di una persona del genere? Anche se il suo cervello le diceva di rifiutare e di ignorare il bigliettino proprio come il principe aveva ignorato lei, il suo cuore diceva il contrario.
Infilò in fretta e furia il tutù, le calze e le scarpette da ballo e corse nella sala.
Aprì lentamente la porta se lo trovò davanti.
Il principe Hamilton sorrideva malizioso al cento della stanza.
“Pensavo non saresti venuta” sentenziò lui.
Tessa arretrò e incrociò le braccia.
“Cosa te lo fa pensare?” domandò ironica.
“Be’, forse il fatto che mi hai ignorato per ben 7 giorni…”
“Ah, quindi sarei io? Senti, chiudamola qui e chi s’è visto s’è visto, okay?” sputò fuori lei. Stava quasi per andarsene, quando Will la prese per un braccio, incitandola a voltarsi.
“Ti prego, Tessa, balla con me. Non ce la faccio a vedere quelle splendide gambe non muoversi.” Implorò lui.
Tessa arrossì terribilmente. Che cosa aveva appena detto?
“Mmm… solo se mi prometterai che non lo faremo più”
Il principe aggrottò la fronte. “Perché?”
Tessa si accoccolò sul suo petto caldo e muscoloso. “Perché non sei mio, Will Hamilton. E io non sono tua. Dai, facciamo questo ballo.”
La musica uscì dal giradischi in fondo alla stanza, e i due cominciarono a ballare.
Proprio come la prima volta, i passi erano inizialmente incerti e pericolanti, ma dopo un paio di minuti buoni i due trovarono un ritmo. Stavano ballando una canzone del novecento molto bella,che però la cortigiana non conosceva.
1,2,3, e poi di nuovo, 1,2,3
Una giravolta, un passo avanti, uno indietro, uno di lato e infine un’altra giravolta.
Quando il ritmo della canzone si fece più cadenzato, i due cominciarono semplicemente ad oscillare uno attaccato all’altro.
“Ti amo, Tessa Hackwins”  sussurrò piano ad un certo punto il principe.
Tessa si bloccò. Lo guardò negli occhi, quegli occhi così profondi e ignoti che a lei piacevano tanto, e cominciò a boccheggiare come un pesce fuor d’acqua.
“Sto aspettando una risposta” mormorò ora, mentre continuavano ad oscillare.
“Ecco la tua risposta.” Disse lei prima di baciarlo.
Dio, che bacio. Il ritmo scomparve dalle orecchie di Tessa, anche se il giradischi sullo sfondo non aveva mai smesso di girare.
Inizialmente il principe fu sorpreso, ma poi si lasciò trasportare con foga da quel momento.
Dio, che bacio. Sembrava quasi di essere arrivati in paradiso.
“Ti amo, Tessa Hackwins” ripeté lui.
“Ripetimelo” disse lei schiudendo le labbra.
Ora il ritmo era più veloce, allegro, ma allo stesso tempo pesante, che gravava su di loro.
1,2,3, e poi di nuovo… aspettate, ma cosa sta succedendo?
I due si stanno baciando, e non hanno alcuna voglia di ballare o muoversi da lì.
“Ti amo, Tessa Hackwins”

“Ti amo anch’io, Will Hamilton.”





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3715585