Qualche coincidenza di troppo

di Notteinfinita
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Qualche coincidenza di troppo


I primi raggi del sole mattutino filtrarono attraverso la persiana illuminando la stanza e rendendo visibile l'arredamento dalle linee semplici ed eleganti.

«Oh Ladybug!» mugolò il ragazzo disteso nel letto mentre il suono assordante di una sveglia invadeva l'aria.

«Bello addormentato, farai tardi a scuola.» disse il Kwami nero, svolazzando sul letto e sbocconcellando una fetta di Camembert.

«Plagg, perché mi hai svegliato, stavo facendo un sogno magnifico!» protestò Adrien, mettendosi a sedere. «Stavo baciando Ladybug e le sue labbra sapevano di vaniglia...» raccontò con voce sognante.

«Ti prego, ho appena mangiato!» protestò il Kwami, rabbrividendo.

«Plagg, non sei per niente romantico.» sbuffò Adrien. «Perché non capisci? Quando abbiamo lottato contro Dark Cupido ed io sono stato soggiogato al mio risveglio avevo sulle labbra sapore di vaniglia e prima di salutarci Ladybug ha parlato di un bacio ma io non ricordo nulla. E se lei mi avesse baciato? O se io avessi baciato lei contro la sua volontà? Io ho bisogno di sapere!»

«Ciò che so io per certo è tra poco i tuoi compagni entreranno in classe senza di te.» rispose pigramente l'animaletto.

«Ma è tardissimo!» esclamò il ragazzo, gettandosi fuori dal letto dopo aver dato un occhiata alla sveglia.




Dopo una corsa frenetica per prepararsi, Adrien entrò in aula proprio mentre la campanella finiva di suonare.

«Appena in tempo, fratello!» esclamò Nino dando il pugno all'amico.

«E già.» rispose Adrien, lasciandosi scivolare sulla panca al suo fianco.

Si era appena seduto quando la porta dell'aula si riaprì e sulla soglia apparve una Marinette dall'aspetto stravolto.

«Cosa ti è successo!?» chiese Alya, stupita.

«Stanotte ho dormito male e così stamattina non ho sentito la sveglia.» spiegò la ragazza, prendendo posto.

«Marinette, ma la tua voce? Stai male?» domandò la ragazza, sentendo il respiro affannato dell'amica.

«Ho qualche problema a respirare, devo aver preso freddo.» ammise Marinette.

(Non poteva certo dirle che aveva combattuto sotto la pioggia nelle vesti di Ladybug; anzi si chiedeva se anche Chat Nori fosse nelle sue stesse condizioni.)

«Saresti dovuta rimanere a casa.» la rimproverò Alya.

«Starò bene, ho già fatto troppe ore di assenza.»

«Buongiorno ragazzi.» disse la professoressa Busteer entrando in classe e prendendo posto dietro la cattedra. «La lezione di oggi sarà un po' particolare, andremo nel parco per fare dei disegni dal vivo. Voglio che vi lasciate ispirare dalla natura e che utilizziate a casa gli spunti presi durante la lezione per creare un capo d'abbigliamento o un accessorio.» spiegò la donna mentre un'ondata di eccitazione travolgeva la classe rendendo gli studenti del tutto sordi alle sue spiegazioni.

«Su, raccogliete le vostre cose e andiamo.»

«Che bello, finalmente una giornata diversa!» esclamò Alya, felice.

«Sinceramente oggi avrei preferito stare in aula.» confessò Marinette, respirando a fatica. L'idea di sedersi a disegnare sull'erba umida non le sorrideva per nulla.

Nonostante ciò, radunò le sue cose e le sistemò nel suo zaino per poi alzarlo da terra e sistemarselo su una spalla.

Purtroppo non aveva chiuso la tasca inferiore che nel movimento lasciò fuoriuscire qualcosa facendola cadere ai piedi di Adrien che in quel momento stava scendendo i gradini per uscire dalla classe.

«Marinette, ti è caduto questo.» disse raccogliendo lo stick di plastica e porgendolo alla compagna di classe.

«Gra-grazie.» balbettò Marinette nel riprenderlo mentre le loro mano si sfioravano e lei diventava di un bel rosso acceso.

«Il lucidalabbra che hai comprato al mercatino di Natale?» chiese Alya, prendendolo dalle mani dell'amica prima che lei, inebetita dalla vicinanza di Adrien, lo lasciasse cadere di nuovo a terra. «Vaniglia, giusto? Wow, devi prestarmelo!»

Quelle parole risuonarono nella mente di Adrien facendogli sgranare gli occhi per poi darsi mentalmente dello stupido; ogni giorno venivano venduti centinaia di lucidalabbra come quello, era solo un caso che lo avesse anche la sua compagna di classe.

«Certo, non c'è problema.» rispose Marinette, riuscendo finalmente a distogliere lo sguardo dal biondo.

Recuperata la facoltà di camminare, la ragazza seguì i compagni fuori dall'aula.





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