Maledizione spezzata

di sara1234567890
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Maledizione spezzata
Scendo dalla mia scialuppa e corro verso la spiaggia. Guardo l’Olandese Volante. È tornata come un tempo e pure io. Questo significa una sola cosa. La maledizione è spezzata. Come può essere successo? Non lo so. Mi guardo intorno. Penso a Elizabeth. Penso ad Henry e sorrido, non vedo l’ora di vedere mia moglie e mio figlio. Sono tornato.
Vedo mio figlio sulla spiaggia. Lo riconosco subito anche se è cresciuto moltissimo. L’ultima volta che l’ho visto aveva all’incirca undici anni, ora dovrebbe averne venti. Eppure lo riconosco. Dopotutto è carne della mia carne, sangue del mio sangue e lo riconoscerei ovunque. A fianco a lui vedo una ragazza. Una ragazza molto carina. Sorrido. A quanto pare ha una fidanzata. Gli vado incontro. Lui mi dà una collana, la collana che gli diedi quando venne sulla mia nave anni or sono
“Henry” lo chiamo.
Sono incredulo. Come è riuscito a liberarmi dalla mia maledizione? Quella maledizione che mi aveva legato al mare? Quella maledizione che mi ha legato all’Olandese Volante per sempre. Un giorno a terra e dieci anni in mare. Quella frase mi ha torturato per più di dieci anni. Ma adesso sono libero. Il mio volto è tornato come quello di una volta, sembro solo un po’ più vecchio.
“sì padre” risponde mio figlio sorridendo. Lo abbraccio, vorrei ringraziarlo mille volte, ma le parole non mi escono dalle labbra. Sciogliamo l’abbraccio.
“fatti guardare figlio” gli dico, poi lo guardo negli occhi.
“come hai fatto?” gli chiedo.
“la storia del tesoro più grande conosciuta dall’uomo” mi risponde con naturalezza e una mezza risata.
“non vedo l’ora di sentirla” rispondo io ridendo.
Quanto sono felice. Davvero tutto è finito? La maledizione è stata spezzata e io sono libero. Mi avvio al fianco di mio figlio. Per un attimo penso di chiedergli di quella bella ragazza che sta a pochi metri da noi. Improvvisamente però vedo una persona che mi mozza il fiato. Elizabeth. La guardo la lontano, gli anni sono passati eppure la sua bellezza è intatta. Do un rapido sguardo a mio figlio e poi le corro incontro, la vedo con un sorriso speranzoso sul volto alzarsi i lembi del suo abito e cominciare a correre verso di me. Corro come se non ci fosse un domani, vivendo quel momento che aspettava da dieci anni ormai. Quanto tempo è passato? Sono dieci anni eppure mi sembra che ogni secondo che mi tiene lontano da lei in questo momento sia lungo che una vita. Per un attimo ho l’impressione di inciampare. Infine ci incontriamo. Ci abbracciamo con disperazione. Aveva dimenticato il suo profumo e avevo dimenticato quanto fosse bella. Restiamo avvinghiati per qualche secondo mentre chiudo gli occhi e sorrido. Poi ci lasciamo un secondo e non riesco più a resistere. Mentre la tengo tra le braccia la bacio. Ho aspettato troppo a lungo per questo. Ora ho Elizabeth tra le braccia. Non so se è un addio alle avventure che ho intrapreso o al mare in cui sono vissuto anche troppi anni. So solo una cosa: vivrò in pace una vita a fianco di chi amo. Elizabeth e mio figlio, non ho bisogno di nient’altro. Finalmente è finita, la mia maledizione si è spezzata è ora di ricominciare. Sono libero per sempre. Sempre.




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