Giunti
nel parco adiacente la scuola, la professoressa disse loro di sedersi
sull'erba e cercare di trovare qualcosa che li ispirasse.
Marinette
e Alya presero posto ai piedi di un albero che offriva loro un
accogliente punto d'appoggio per le spalle.
«Possiamo
unirci a voi?» chiese Nino sorridendo complice ad Alya.
«Solo
se prometti di comportarti bene.» lo punzecchiò la
ragazza.
«Trovato
qualcosa che ti ispira?» chiese Adrien, sedendosi vicino a
Marinette.
«Non
ancora.» rispose lei, arrossendo.
«Che
carino!» trillò Alya indicando un gattino nero che
si avvicinava
con fare furtivo ad un gruppo di piccioni.
Appena
i volatili si accorsero di lui fuggirono con gran sbattere di ali.
Immediatamente
Adrien iniziò a starnutire per poi lasciarsi andare esausto
contro
il tronco.
«Stupida
allergia alle piume.» mugugnò.
Lo
sguardo di Marinette andò dal gattino al suo amico mentre il
cuore
le perdeva un battito.
Adrien
era allergico alle piume, proprio come Chat Noir.
Scrollando
la testa si disse che era solo una coincidenza. Chissà
quante
persone erano allergiche alle piume, certo però sarebbe
stato bello
se sotto quella maschera ci fosse stato il ragazzo che amava.
Dagli
atteggiamenti di Chat era alquanto evidente che lui avesse interesse
per Ladybug e se lei era Ladybug e Chat Noir fosse stato Adrien
allora...
I
voli pindarici di Marinette vennero interrotti da un gemito di
frustrazione.
Pochi
secondi dopo la professoressa Busteer passò davanti a loro
intenta a
togliersi qualcosa dai capelli.
Incuriosita
Alya si avvicinò per osservare cosa le fosse caduto dalla
testa.
«Pallina
di carta insalivata.» disse con voce disgustata.
Volto
lo sguardo verso il punto da cui era arrivata la professoressa videro
Kim nascosto dietro un albero che se la rideva di gusto.
«I
maschi, che eterni bambinoni!» sospirò Alya,
scuotendo la testa.
«La
pensi così per tutti?» chiese Nino, raggiungendola
e abbracciandola
da dietro.
«Forse
non tutti.» mormorò la ragazza arrossendo
leggermente.
«Non
trovi che siano davvero carini?» sussurrò Adrien
all'orecchio di
Marinette.
«Già.»
sospirò lei, sentendo il viso andare a fuoco nel momento in
cui si
rese conto di quanto Adrien fosse vicino a lei.
Il
momento idilliaco fu però spazzato via dal colpo di tosse
che subito
dopo le spezzò il respiro.
«Marinette,
stai bene?» chiese Adrien, preoccupato.
«Si.»
sussurrò lei, a corto di fiato.
«Non
era proprio la giornata ideale perché tu stessi qua
fuori.» osservò
Adrien «Sei certa di non avere la febbre?» le
chiese ancora,
portando una mano alla sua fronte per controllare, ignaro che quel
gesto aveva quasi fatto venire un arresto cardiaco alla ragazza.
Alya,
poco lontano, vedendo la scena non poté fare a meno di
sorridere e
di fare un pollice su in direzione dell'amica.
«Non
mi sembra che tu abbia la febbre ma forse è meglio se stai
un po'
più coperta, visto che siamo sotto gli alberi.»
suggerì il
ragazzo, prendendo la giacca che aveva poggiato sulla sua tracolla e
sistemandola sulle spalle di Marinette.
«Non
c'è bisogno, davvero.» rispose lei, divenendo
scarlatta e tentando
di fermalo con il solo risultato di sfiorargli la mano e imbarazzarsi
ancora di più.
«Bé,
grazie.» sussurrò Marinette, abbassando il capo, a
disagio.
«Fratello,
la mia damigella gradirebbe qualcosa di caldo, mi fai
compagnia?»
chiese Nino, avvicinandosi.
«Marinette,
gradisci qualcosa?»
«Io,
ecco,...» iniziò a balbettare la ragazza, non
essendosi ancora
ripresa dalla vicinanza con Adrien.
«Portale
una cioccolata calda molto zuccherata.» rispose Alya.
«A
tra poco.» dissero i due, allontanandosi.
«Bene,
bene, bene, vedo che facciamo progressi.» affermò
Alya, appena i
due ragazzi non furono più a portata d'orecchio, prendendo
una
manica del giubbotto di Adrien e picchiettandola scherzosamente sul
naso dell'amica.
Marinette
riuscì solo a sorridere e a stringersi maggiormente
l'indumento
addosso, inebriata dal suo profumo.
«Ho
pensato però che un contatto troppo lungo fosse deleterio
per i tuoi
neuroni così ho preferito allontanarlo con una
scusa.» aggiunse,
dando un pizzicotto alla guancia dell'amica.
«Alya!»
protestò Marinette, arrossendo.
In
effetti era vero, se Alya non fosse intervenuta probabilmente lei
sarebbe partita in quarta con uno dei suoi sproloqui rovinando tutto.
«Dobbiamo
solo sperare che non ti veda Chloé, non oso immaginare che
faccia
farebbe se vedesse il suo giubbotto su di te.»
La
ragazza si limitò a sospirare, esasperata alla sola idea.
«Signore,
le vostre bevande.» annunciò Nino, porgendo il
bicchiere ad Alya
mentre Adrien faceva lo stesso con Marinette che lo
ringraziò
arrossendo.
«È
dura avere a che fare con degli alunni scalmanati.»
sibilò
Papillon, rivolto alla professoressa. «Disciplinatrice, io ti
darò
il potere di rimetterli in riga ma tu dovrai portarmi i Miraculous di
Ladybug e Chat Noir.»
«Sarà
fatto Papillon.» mormorò la donna, già
sotto l'effetto dell'Akuma
che era penetrata nello spillone con cui era solita raccogliere i
capelli.
_____________________________________________________________________________
Nota
dell'autrice: Come sempre Papillon è arrivato a
rompere le uova nel paniere....
Curiosi di sapere cosa succederà?
Appuntamento a martedì per il nuovo capitolo.
Baci.
PS:Questa storia è disponibile anche su Wattpad.
|