Don't give up

di lisi_beth99
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Jane aspettò Elena davanti alla sua auto. In pochi minuti furono a casa della bruna “Guarda che puoi ridarmelo domani il vestito, ti accompagno a casa” Elena aveva cercato di convincerla ma la corvina non aveva intenzione di far sapere a nessuno dove abitasse; avrebbe ridato il bellissimo vestito alla proprietaria e avrebbe fatto una passeggiata per tornare in hotel.

Riavuto il suo semplice abito di cotone, salutò la Gilbert “Sicura di non volere un passaggio?” sembrava preoccupata all’idea che andasse in giro da sola alle una di notte, ma Jane era abituata a questo tipo di cose. La notte non la spaventava e comunque non voleva scomodare la ragazza. Così scosse il capo ed uscì nella brezza fresca di inizio autunno salutando con la mano la bruna che era rimasta alla porta di casa.
Riuscì ad orientarsi subito e decise che tagliare per la strada che costeggiava il bosco non fosse un problema. Si strinse nel leggero cardigan che si era portata via per proteggersi dall’aria.

Qualche minuto dopo intravide una figura camminare fra gli alberi. Teneva una torcia in una mano e una pistola nell’altra. Jane si avvicinò facendo attenzione a rimanere nascosta. Era un uomo, molto giovane, e indossava la divisa della polizia della contea. Lo sentì parlare sottovoce alla radio “Credo di averlo trovato. Si trova ad est del bosco, mi avvicino” si spostò verso il fitto degli alberi e Jane continuò a seguirlo. Il suo istinto la stava portando in quella direzione, sentiva che non si trattava di un animale o un malvivente…

Pochi passi più avanti il giovane agente si bloccò alzando la pistola verso un punto difronte a Jane. Le mani gli tremavano e non riusciva a prendere la mira “Dannazione!” sussurrò cercando di calmarsi. La ragazza seguì la traiettoria della canna e scorse, a una trentina di metri, una figura alta chinata su un corpo inerme, con il viso nell’incavo del collo della sua preda: era sicuramente un vampiro. In quel momento un raggio di luna illuminò i due individui scoprendo così le loro identità. Jane spalancò gli occhi vedendo Damon intento a bere del sangue da una ragazza che era in classe con lei. il vampiro si staccò da lei, la guardò negli occhi e le disse “Dimentica ciò che hai visto, torna a casa e riposati!” la lasciò andare e si rimise in piedi. L’agente colse l’occasione per prendere meglio la mira. Jane ebbe solo pochi istanti per decidere cosa fare. Damon si era dimostrato capace di provare dei sentimenti: se fosse stato veramente lo Squartatore, come credeva lei, non avrebbe lasciato andare così tranquillamente la sua vittima. Jane aveva giudicato male quel vampiro.

In una frazione di secondo si scaraventò addosso al giovane cercando di prendergli la pistola. Partì un colpo e subito un dolore acuto al fianco sinistro le mozzò il fiato. L’agente, terrorizzato, si allontanò facendo cadere l’arma nel fogliame. Guardò negli occhi Jane “Va via!” gli urlò contro lei premendosi entrambe le mani sulla ferita. Lui la ascoltò e, in meno di cinque secondi, era sparito dalla sua visuale. La ragazza si voltò per controllare se Damon fosse ancora lì ma il vampiro era sparito non appena aveva percepito lo sparo, non si era girato per vedere chi fosse stato, sapeva che erano gli uomini dello sceriffo che cercavano di fare fuori tutti i vampiri presenti a Mystic Falls.




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