olio di argan
Kyuhyun si
guardò intorno, in cerca di quello che
Jongwoon gli aveva detto di andare a comprare qualche minuto prima. Gli
aveva
ricordato che, a causa sua, li avevano finiti e quindi toccava a lui
andarne a
cercare altri.
Quello che
il maggiore non gli aveva detto, però,
era come avrebbe capito che stava prendendo le cose giuste.
Sì, erano cose che
tutti nel mondo usavano e inoltre, esistevano marche mondiali, che
nessuno
avrebbe potuto non riconoscere.
Il
problema, però, era che si trovavano in Italia
e lui, d’italiano, non sapeva nemmeno una parola, al di fuori
delle solite
“pizza”, “pasta” e
“vino”.
“Quali
saranno?” Si domandò il castano guardando
gli scaffali di fronte a sé, pieni di confezioni blu con
scritti numeri e parole
diverse.
Non era un
ragazzino e sapeva cosa stava
guardando, ma non capiva quale fosse quello giusto. Jongwoon gli aveva
detto
espressamente di prendere “quelli ultra sottili, dalla
massima aderenza nella
scatola nera” e possibilmente, della sua taglia. Insomma,
questa volta toccava
a lui stare sotto. Era peggio di quando sua sorella Ahra lo mandava a
comprare
gli assorbenti nel negozio del quartiere.
“Scatola
nera? Ma qui non ce ne sono!” Mormorò il
ragazzo controllando nuovamente di non aver saltato una macchia scura
in mezzo
a tutto quell’azzurro.
Quando il
suo sguardo si posò poco più a destra
da quelli scaffali, vide una scatola nera con delle scritte in giallo e
come
una pennellata d'oro nell'angolo sinistro della confezione. Il suo viso
s’illuminò;
aveva trovato ciò che cercava.
Prese la
scatolina e guardò quanti ne conteneva e
vide il numero 20. Sorrise perverso; gli sarebbero bastati per un bel
po' di
volte.
Guardò
le lettere impresse, cercando di decifrare
meglio il contenuto.
“‘Olio
di Argan’? Sarà… Argan Oil? Wow, non
sapevo ne facessero così…”
Commentò grattandosi il capo mentre camminava verso
la cassa.
Pagò
il prodotto e uscì quasi saltellando dalla
farmacia, ringraziando di non averci messo molto e che l'hotel dove lui
e il
suo ragazzo alloggiavano fosse nelle vicinanze. Magari, appena tornato,
avrebbero potuto testare quello che aveva comprato.
Entrò
di corsa in hotel, dirigendosi in fretta
nella stanza 115 e, senza bussare, raggiunse il suo ragazzo dall'altra
parte
della porta, seduto sul divano davanti al televisore.
“Ecco
qua, li ho presi”, esultò tutto contento
posandogli sul grembo il sacchetto con dentro la scatola.
Jongwoon
prese la confezione in mano e la osservò
minuziosamente, in cerca di qualcosa che gli indicasse che Kyuhyun
aveva preso
quello che gli aveva chiesto.
Una cosa
non gli sembrò tornare ed era il nome
del prodotto.
“Perché
si chiama diversamente rispetto a quelli
che usiamo di solito?”
“Che
intendi dire?” Ribatté il minore, inarcando
un sopracciglio.
“Questo
si chiama 'Depilzero’, non 'Durex’”,
osservò Jongwoon, indicando il nome.
“Sarà
il nome di questi preservativi in
particolare. Sono speciali; hanno l'olio di Argan!” Esclamo
tutto eccitato
Kyuhyun.
“...”
Jongwoon lesse attentamente e vide anche
lui le tre parole italiane, traducendole nel suo povero inglese.
“Ma, mi sembra
strano… Non ne avevo mai sentito parlare.”
“Cercalo
su internet; magari ti sa dire qualcosa
in più. Era l'unica scatola nera in quel mare blu, quindi
l'ho presa”, si
difese il castano, sedendosi di fianco al suo ragazzo.
Jongwoon
inserì “depilzero olio Argan" sul
motore di ricerca e subito cominciarono ad uscire i risultati, mise
“immagini”
e subito trovò quello che cercava. Cliccò
sull'immagine ed entrò in una pagina
di una farmacia.
Alcune
parole si ripetevano e notando che erano
le stesse scritte sulla confezione, tradusse quelle parole in coreano,
una per
una.
Cominciò
con 'striscia’ per passare a
'depilatoria’ e finire con 'viso’. Quando
capì a cosa servivano quelle
'strisce’, non poté contenere la risata,
richiamando l'attenzione di Kyuhyun.
“Ehi!
Cosa c'è di divertente?”
Il maggiore
riprese fiato e guardò serio il suo
ragazzo.
“Vuoi
davvero usarli stasera, Kyu?”
“Certo!”
Rispose prontamente, non potendo
prevedere cosa stava pensando il moro seduto davanti a sé.
“Okay,
però devi tenere gli occhi chiusi.”
Kyuhyun non
se lo fece ripetere due volte e in
pochi secondi si trovò come mamma l'aveva fatto.
Jongwoon
sorrise e fece sdraiare il minore sul
letto. Mentre lo distraeva con baci, gli legò i polsi alla
testiera del letto;
Kyuhyun subito sospirò, pensando già a quello che
sarebbe venuto.
Intanto
Jongwoon prese una delle strisce e la
riscaldò, senza smettere di giocare con la pelle del minore.
Era una vendetta
cattiva, ma era quello che si meritava per tutti gli scherzi che gli
aveva
fatto.
Portò
la mano con la striscia all'inguine del
ragazzo e la mise sulla gamba, contando sul suo giochetto di
distrazione
affinché il castano non notasse nulla.
Dopo aver
strofinato abbastanza tempo la mano
sopra la striscia, facendo aumentare le voglie del minore, prese il
lembo di
questa e, senza tante procedure, tirò.
Un forte
urlo riecheggiò nella stanza, e così anche
nel corridoio e nelle camere attigue, e un paio di occhi castani scuri
si
fissarono su quelli neri di Jongwoon.
Kyuhyun
cercò di toccarsi dove il maggiore gli
aveva fatto male, ma le sue mani erano bloccate. Lanciò uno
sguardo furioso al
moro.
“Che
cavolo hai fatto?!” Digrignò tra i denti il
più piccolo.
“Ti
fa male?” Jongwoon ignorò la sua domanda.
“Moltissimo.
E tu pagherai per questo.”
Jongwoon
sorrise e, aperta una confezione piccola
di alluminio che aveva tirato fuori dalla scatola, prese una
salviettina.
Pulì
con cura la zona lesa e le diede un bacio.
Infine guardò Kyuhyun.
“L’Olio
di Argan è portentoso”, mormorò.
Ma Kyuhyun
non capì comunque nulla e, arrabbiato,
obbligò Jongwoon a liberarlo. Quando poté muovere
le mani, sbatté il maggiore
sul letto sotto il suo corpo e gli sorrise malizioso.
“Tu
ti sei divertito; ora tocca a me.”
Quella
notte poche furono le parole scambiate tra
i due amanti, ma una cosa continuava a ronzare nella mente dei due
ragazzi: se
si viaggia all'estero, porta un dizionario con te. Altrimenti, porta i
profilattici che vuoi dal tuo paese.
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