RABBIA, semplicemente rabbia che ti esplode dentro, ti ribolle nelle vene e vuoi solo che fuoriesca dal tuo corpo perché fa male, ti prende a pugni il cuore che urla, scalcia, invoca aiuto, ma quel grido disperato si muta in lacrime e lì senti tutta la tensione scaricarsi e ricadere dagli occhi, inarrestabile come un fiume in piena che straripa sulle guance attraversandoti il volto, immobile, rigido, fermo come fosse marmo; poi cerchi di placare quel dolore che ti cresce dentro, allora, appena trovi il giusto calmante, tutte quelle ferite al cuore si rimarginano immediatamente emanando adrenalina pura che si riversa sulla causa che ha scatenato quel tornado il quale ti ha sconvolto l’anima, risucchiandola nelle sue viscere e sminuzzandola come fosse carta; ma io ti avevo avvertito, con me non si scherza, e sono sicura che tu l’avessi ben capito quando hai incontrato il mio sguardo tagliente che ti ha fulminato in un istante e ridotto in un’insignificante montagnella di carbone, ma sta’ tranquilla, basta non intralciare più la mia strada e ti lascerò in pace e, proprio come dice il mio detto preferito, sappi che dopo ogni tempesta ci sarà un arcobaleno, anche per te.
Note: Questo capitolo è stato un po' corto, me ne rendo conto, ma sto già andando avanti con la storia e vi prometto che prossimamente arriveranno capitoli più lunghi e intensi.
Vi ringrazio tanto per aver letto la mia storia, se vi è piaciuta potete lasciare un commento positivo qui sotto, mi farebbe piacere sapere che la storia vi sta coinvolgendo. Grazie ancora e... al prossimo capitolo!
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