The Whisper Of The Devil

di Debbie_93
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Londra, 3 ottobre 1889
Le luci delle candele si spegnevano via a via al passaggio di una lieve folata di vento. Le foglie ingiallite degli alberi si scompigliavano attraverso quello che era un giardino dai mille alberti alti e spessi. Il fuoco e la polvere erano stati smorzati al calar della notte. Tutto taceva, tutto era sepolto in un sonno eterno. Gli abitanti vagavano in sogni senza fine, coperti da una velluto nero ed umido. Le prigioni in cui erano incatenati, ad osservare fantasie nasconte in angoli deserti della mente.
La pioggia autunnale bagnava le fredde vie della capitale facendo fuggire i pochi passanti e le carrozze trainate da cavalli ormai stanchi. I servigi delle donne di strada erano già stati soddisfatti, quando nelle più oscure e sconosciute stanze si consumavano ancora piaceri proibiti, avvolti da un lieve nuvola grigia.
Tutto seguiva il proprio corso al riparo dagli orrori notturni. Dalle storie non dette o dai canti di paese che rammentavano racconti d'altri tempi. Macchiando di un rosso cresimi le pagine d'inchiostro e dedizie fino al consumo delle proprie idee.
I cancelli ormai erano aperti. Il loro cincolio fece librare in volo un piccolo gruppo di corvi neri dagli occhi luci ed attenti. Al passaggio di un gatto che si dileguò senza lasciare traccia. Sotto i segreti di tombe e sacrifici. Nell'ordine di un credo o di una filosofia senza senso. Tutto era accompagnato dalla confessione o dalla menzogna di uomini votati al peccato. La morte di costoro era insignificante, come il resto dei presenti. A quella che sembravano solo uno spettacolo da circo.
Le ombre si agitavano in cerca di riparo o semplicemente a caccia delle proprie prede. Il buio piombava funesto senza lasciare dietro di sé nessuna traccia di luce o speranza. La terra tremava alla loro presenza, gli animali si ritiravano, mentre una civetta bianca fissava la luna con i suoi occhi cubi ed enigmatici.
Le vie deserte si popolarono di esseri dalle sembianze strane e raccapriccianti. Fra loro un mezzo lupo e uomo, che vagava con la fame che gli mozzava la gola. I suoi occhi scintillavano sotto la luce delle candele deboli a contatto con il freddo che si era impossessato dell'aria. Un fievole latrato arrivò nelle case degli uomini che ancora immersi nel sonno venivano divorati da mostri senza nome.
Una chiazza rosso cresimi correvano lungo il porfido umido e scivoloso, quando al passaggio di un gruppo di donne vestite solo della notte che le accompagnava, camminavano con sguardo vuoto oltre le periferie in cerca delle natura. Di fronte a loro un caprone dalle grosse corna e il manto come la pece. I loro capelli lunghi lasciati a coprire la pelle candida.
La città dormiva, ignara di tutte le stranezze che si manifestavano.


 





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