Dottor Homer Wells

di milla4
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Dottor. Homer Wells













Mise una mano sul suo grembo, un tocco strettamente professionale e intriso di umanità.
Avevano dovuto lasciare il loro ambulatorio, l’orfanotrofio e i bambini perché lo Stato aveva deciso di accorparne tre sperduti in un unico grande e caotico centro di periferia.
 
La ragazza era la terza e ultima di quella giornata; Homer la tranquillizzò mentre Angela, l’ anziana infermiera, le posava delicatamente la mascherina sul volto per farla addormentare.
 
Presto sarebbe tutto finito
aveva pensato più e più volte di lasciare tutto, di  ricominciare da capo con la sua Mary Agnes e i loro tre bambini: in fondo, dopo la sua laurea in medicina egli era entrato ufficialmente nell’albo medico e poteva provare a trasferire il suo ambulatorio in altre città.
La verità era che era stanco, stanco di vivere a metà, dover lavorare in silenzio perché nessuna parola era necessaria né utile, perché quelle donne avevano bisogno solo di andare avanti, perché nessuna parola avrebbe portato conforto.
 
La cornice con la pergamena della sua laurea era posizionata sopra la porta della seconda stanza del piccolo studio che era riuscito a crearsi; era un modo per donare tranquillità alle pazienti, ma anche gli rammentava quotidianamente ciò che era.
Era stato un ultimo regalo del Dottore, aveva risparmiato dei soldi per dargli un’istruzione, per fargli capire quanto fosse importante il loro mestiere.
 
Ma ora era stanco, sua moglie era stanca dei pettegolezzi, i suoi figli erano stanchi.
 Chissà forse il giovane Buster, colui che avrebbe dovuto prendere il suo posto di assistente di Larch e ora suo figlio adottivo, avrebbe continuato quella strana tradizione iniziata tra le mura di un orfanotrofio di provincia, ma la verità era che, per lui, Homer sperava  che trovasse la sua Casa del sidro, dovunque essa fosse.































NOTE: Ordunque, come sono approdata a questo fandom? È una delle domande che mi faccio continuamente e acui, temo, non saprò mai dare una ripsota. Certo, amo l''introspezione e anche il drammatico non mi dispiace, ma per una cosa o per un'altra questo film non mi aveva mai dato la spinta creativa. L'ultima volta che l'ho rivisto, invece, qualcosa è scattato e questa piccola flash ne è il risultato... spero che sia di vostro gradimento.

I suoi personaggi, l'ambientazione e tutto ciò che la riguarda la storia non sono di mia proprietà e non ho intenti di lucro su di essa.




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