Diario

di missriddle98
(/viewuser.php?uid=989695)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Non so cosa mi abbia spinta a scrivere. Anzi lo so. Forse la voglia di non essere dimenticata o meglio il desiderio che ciò che sto provando adesso,in questo momento della mia vita non sia dimenticato.
Ma dimenticato da chi? Da quelli che verranno dopo di me ?
Non credo.
Più che altro da me stessa, Perchè alla fine è proprio questo che spero, che un giorno io stessa possa leggere queste parole e possa sorridere alla loro vista, possa sorridere a questo ricordo, a questi anni che stanno passando, a questi sentimenti così insensati che mi affollano forse più la mente che il cuore. Spero che tra qualche anno io possa leggere queste parole ridendo, magari con accanto un ragazzo bellissimo che mi ami tanto e del quale io sarò follemente innamorata.
La speranza è la cosa più preziosa che abbiamo, ci salva sempre, è la nostra ancora. Ed è in lei che sto riponendo tutta la mia fiducia anche se spesso l'avvilimento e la tristezza mi prendono così tanto da sembrare più forti di tutti. Ma non lo sono ed io lo so.
Sto vagando in un mare sconfinato alla ricerca di qualcosa.
Sono Ulisse e cerco disperatamente Itaca, navigo con la paura che Itaca per me non esista. Ma la mia nave continua a solcare queste acque sconfinate perchè le sue vele sono gonfiate da qualcosa che è più forte della paura e della disperazione.
Itaca ti troverò mai? Renditi visibile. Accendi un faro, sarò paziente prometto, ma almeno fammi capire che ci sei, fammi capire che una causa per cui lottare esiste ed io troverò la volontà, troverò la forza e ce la farò a conquistarti, a tornare a casa e trovare finalmente pace.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3718367