La madre di Gokudera

di kamy
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Ringrazio anche solo chi legge.

 

Cap.18 La morte di Lavina

 

“Sai, sapevamo tutti che eri pazzo, ma da qui a uccidere la donna che amavi… non ce lo saremmo mai aspettati” disse Reborn.

Il boss si mise in ginocchio davanti la tomba di Lavina e vi appoggiò un mazzo di rose candide.

“Di cosa stai parlando, Roberto?” chiese, rialzandosi in piedi.

“Andiamo, lo sappiamo tutti che è stato un omicidio la morte di questa Yamamoto” disse secco l’arcobaleno. Si calò il cappello a falde larghe sul viso con indice e medio.

“Tu sragioni. Purtroppo non mi aveva avvisato della sua malattia mortale. Si è sforzata troppo a prendere la macchina per comprare il regalo ad Hayato ed è morta d’infarto alla guida” mormorò roco il boss. L’ombra del suo cappello nascose una lacrima che gli solcò il viso, con mano tremante si strinse la cravatta.

“C’erano i segni di un camion che ha spinto la macchina oltre il burrone e lo sanno tutti che ti aveva abbandonato con il bambino, macchiando il tuo onore. Il C.E.D.E.F. ha già aperto un’indagine. Tutto fa presagire sia stata opera dell’Hitman con il camion e questa volta lo hai assoldato tu” disse Reborn.

Il boss estrasse la pistola e gliela puntò contro.

“Tu eri l’allievo prediletto di mio padre ed è solo per quello che non ti accuso di tradimento per queste illazione e non ti faccio ammazzare dai miei uomini. Ora vattene, invece d’infangare ancora il mio dolore.

Ti giuro, inoltre, che se si scoprirà che è stato un assassino, farò a pezzi l’omicida con le mie stesse mani e scoprirà quanto può essere temibile l’ira di Danilo Scoglio” ruggì.

Reborn inarcò un sopracciglio.

< Non gli dirò mai che so dove si trova Hayato. Non lascerò il piccolo Gokudera un secondo di più in casa di un pazzo assassino. E, se riuscirò, mi porterò via anche la piccola Bianchi > pensò, allontanandosi.





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