I ragazzi del Meteorite.

di Moon_shine00
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Un brusio conciato in sottofondo, un vociare confuso presenziava, ormai fisso, al mercato nero: chi intento a chiedere il prezzo di questo o di quello, vechini sdentati dallo sguardo perso nel vuoto, giovani ladruncoli ed i loro schiamazzi.

Poco distante da questo marasma di persone, un ragazzino, nel più totale silenzio, si rigirava fra le mani uno strano oggettino da un lato nero, dall'altro ricoperto di vetro. Un piccolo schermo, quello che i vecchi senza più futuro, chiamavano telefono. Toccò lo schermo più volte, lo scosse con foga. Un segnale acuto partì, gli perforò le orecchie e tentò di lanciarlo, quello strano schermo. Poi, la voce.



Greg non aveva idea che il video iniziasse in quel modo, non pensava nemmeno che quel "telefono" potesse funzionare ancora. Qualche scheda doveva essere andata, bruciata. Eppure, non appena fu nella sua mano, si accese di colpo e quello strano ragazzino comparve sullo schermo. Tutto era strano in lui, nemmeno lo sguardo era stato risparmiato: occhi grandi, folli, contornati da una vena isterica. Indossava un cappellino di qualche strano personaggio dei Manga, giallo, con le orecchie lunghe. Aveva i capelli rossi, peccato solo per la scarsa qualità del video: Greg non riusciva a capire di che colore fossero i suoi occhi. Il tipo strano non sorrideva. Pareva spaventato.



Greg si fece più attento: era roba pericolosa, quella. Nessuno ne poteva parlare liberamente. Si guardò un po' intorno: tutti, al mercato nero, parevano concentrati nei propri affari, nessuno avrebbe badato ad un ragazzino con un cellulare in mano. Era la normalità.



Greg lo sapeva. Al momento dell'impatto dormiva col fratellino più piccolo, Niall, stretti stretti. Poi all'assurdo boato. Quattro occhi che si spalancano, un solo grido. Le membra di Niall che lentamente prendono fuoco sotto quei raggi azzurri, verdi e violacei: l'odore di carne bruciata impregnò l'intera stanza, i suoi occhi presero a sciogliersi e Greg rimase immobile, parallizzato dal terrore. Lentamente, Niall bruciava. Niall moriva. Niall si scioglieva. L'aspetto forse più assurdo di quella scena, ricordò, era la sua assoluta immobilità: come se fosse attraversato da migliaia di scariche elettrice.

Il ragazzo nel filmato si scoprì il braccio sinistro, rivelando recenti bruciature. Greg sapeva: quelle parole non escono mai facilmente dalle labbra. Greg lo vide fare un respiro profondo.

Greg strinse fra le mani il telefono: si spense. Non toccò nessun tasto, niente. Voleva solo che si spegnesse. Si sentì un vecchio aspirapolvere azionarsi, un tostapane suonare. Si guardò tutt'attorno spaventato: era successo di nuovo, dannazione. Com'era possibile? Sentì quell'ormai familiare scossa elettrica attraversargli il braccio destro.
Si guardò le mani. Bianche, pulite, qualche livido vicino al polso: tremavano, come in preda alle convulsioni.

Era nella merda fino al collo: se solo l'avessero scoperto sarebbe morto. L'avrebbero ucciso.

Era un mostro.




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