Il richiamo di Parigi

di kamy
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Ringrazio anche solo chi legge.

 

Cap.22 Resteremo insieme nell’amore

 

Amaterasu appoggiò la mano sullo stipite della porta, Esmeraldo si voltò, chiuse gli occhi e le sorrise, i capelli mori gli ondeggiarono intorno al viso.

Amaterasu sospirò e sorrise, le sue gote erano in fiamme.

< La parola bellezza è nata per lui > pensò, avanzando con le gambe tremanti.

“Madelon sta aiutando Quasimodo a truccarsi, a quanto pare grazie a quello che ha imparato nel circo

Mio fratello è venuto a trovarmi, finalmente sanno dove mi trovo” spiegò Esmeraldo. Si appoggiò una mano sul fianco sporto in fuori.

“Hai intenzione di andartene?” esalò Amaterasu. Si soffermò a guardare le labbra del giovane e trattenne un sospiro.

“Non con loro. Hanno di lasciare Parigi ed io invece voglio rimanere qui. Questa ormai è la mia casa” rispose Esmeraldo.

“Sei ricercato” borbottò Amaterasu.

“Lo so, ma le acque si calmeranno. Magari mi truccherò un po’ anche io, ma non posso rimanere imprigionato.

Adesso anche Quasimodo non lo è più, ne sono così felice” disse.

 

Esmeraldo saltò e abbracciò Quasimodo.

“Sono così felice che tu stia bene” disse, affondandogli la testa nel petto.

Quasimodo avvampò, guardò il ragazzo e avvertì il battito cardiaco aumentare.

“I-io di averti protetto” sussurrò.

 

< Ho temuto così tanto che sarebbe morta > pensò Esmeraldo.

“Tornerai a danzare?” domandò Amaterasu.

Esmeraldo si alzò sulle punte e girò su se stesso, facendo ondeggiare i drappi e le catenelle legati ai suoi pantaloni.

“Sì, ma magari senza portarmi dietro la mia capra. Sarei troppo riconoscibile. Però Madelon mi ha proposto di rimanere a vivere qui. Tu cosa farai?” domandò.

“Penso rimarrò anche io” rispose Amaterasu.

“Perfetto. Penso che Madelon e Quasimodo vadano già d’accordo. Ieri sono andati insieme a zonzo per la città. Quasimodo non era mai uscita, ha scoperto i dolci e dovevi vedere quanto era felice quando Madelon l’ha paragonata a un croissant” le rispose Esmeraldo.

“Sai…” mormorò Amaterasu. Avanzò di un paio di passi. “… mi chiedevo se ti piacesse Quasimodo”. Concluse.

Esmeraldo chinò il capo e le sue iridi verde smeraldo divennero liquide.

“Mi sento così in colpa. Mi chiedo se ricambiando Frollo avrei potuto salvarlo. Vorrei amare Quasimodo perché non voglio fermarmi all’aspetto fisico, ma per lei provo solo l’affetto di un fratello maggiore. Credo che Clopin sia innamorato di me da sempre. Mi ha cresciuto, gli devo tutto, si è occupato di me da quando siamo partiti dall’Andalusia. Però non riesco a contraccambiarlo.

Mi chiedo se il mio cuore sia cattivo, non riesce a dare il suo amore come dovrebbe. Inoltre tutti, compresa tu, sono convinti che porto alla tentazione. Forse sono davvero solo un demone destinato a far soffrire gli altri facendoli bruciare di passione” gemette.

Amaterasu si mordicchiò il labbro e lo raggiunse.

“Quello che dicevo era solo una scusa verso me stessa. Non volevo accettare di amare un altro quando il mio destino era di sposarmi con Fiordaliso[1], il mio promesso. Ora non mi pento più della mia scelta, quel maledetto ha approfittato della situazione per prendere il posto di mio padre, dimostrando di non essere per niente diverso da lui.

Non è un peccato essere belli” disse. Prese la mano di Esmeraldo con la propria.

“Pensi che potresti amarmi?” chiese Amaterasu.

< Adesso non si vedono tutti i segni sul suo corpo, ma io lo so che ci sono, sotto i vestiti. Sembra una ragazza delicata, ma in realtà è coraggiosa, è sopravvissuta al vivere in gabbia e all’essere sottoposta a continui maltrattamenti. Io ne sarei morto > pensò Esmeraldo. Le sue gote abbronzate si tinsero di rosso.

“P-penso di amarti già, in realtà. Però…”. Iniziò a dire.

Amaterasu poggiò le sue labbra su quelle di lui e il giovane ricambiò al bacio.



[1] Nome si maschile che femminile, al contrario di Fiordalisa.





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