45
Ok, non ci sono parole per il titolo, sono veramente pessima XD.
Quindi, questo capitolo è
totalmente diverso da come avevo deciso di farlo inizialmente, ma la
carissima pich mi ha dato uno scossone, perchè mi stavo
fossilizzando solo su ari, e spero di essermi ripresa. mi sono detta
"cavolo, questa donna ha ragione! dobbiamo fare qualcosa!". in
verità in qualche modo inconsciamente me ne ero resa conto ma non
avevo pensato di fare nulla finchè non me lo ha fatto notare lei
XD quindi grazie! come al solito le vostre recensioni mi aiutano
tantissimo a schiarirmi le idee e a riorganizzarle.
ora vi lascio al capitolo, spero
che vi piaccia perchè non so nemmeno se piace a me. dovrei
rileggerlo di sana pianta ma come al solito sono le due di notte e sto
per stramazzare sulla tastiera, quindi chiedo scusa per eventuali robe
strane.
ci vediamo a fine capitolo!
45. Capitan America in azione!
Il vento aveva smesso di ululare. L'aria era immobile, tanto densa da
dargli l'impressione di essere immerso in un liquido, tanto da
soffocarlo. Era una sensazione strana, si sentiva confuso e stordito e provava
tanta rabbia e delusione.
Avvertiva la salda stretta delle mani della donna inginocchiata davanti a
lui sulle sue spalle. I suoi occhi ametista erano determinati ma al
tempo stesso carichi di apprensione. Alle sue spalle avvertiva la
svettante presenza del monaco che li aveva accolti, e gli dava fastidio
tanta invadenza.
Perché lo aveva portato lì? Perché lo stava lasciando in quel posto? Perché se ne voleva andare?
-Mamma deve andare via, ma....-
-Non voglio stare qui! Voglio stare con te!- Le urlò contro con
tutta la forza che aveva in corpo. Si sentiva ribollire dentro, era tutto
così assurdo. Quel posto, quell'uomo, e sua madre era strana,
tutto lo era.
-Kai non puoi, devi restare qui.- gli spiegò con voce ferma e
chiara. -Qui è sicuro, andrà tutto bene, non sarai
solo....-
-No! Non voglio!- la interruppe di nuovo alzando ancora di più la voce e pestando i piedi a terra.
-Basta capricci, Kai!- lo freddò con severità -Tu resterai qui e non si discute!-
Kai si zittì immediatamente e deglutì a vuoto mentre il
groppo alla gola si stringeva sempre di più. Non voleva
piangere, non voleva farsi vedere in lacrime davanti a quell'estraneo.
-E quando torni a prendermi?- chiese con voce tremolante.
L'espressione sul viso della donna si addolcì a quella domanda,
lasciando finalmente trasparire il profondo rammarico e la paura che
fino a quel momento aveva tenuto nascosti dietro quella fredda e feroce
maschera di determinazione e orgoglio.
Gli scostò i capelli dal viso con delicatezza, accarezzandogli
il viso con le mani nude, come a voler cogliere ogni minima
sfaccettatura di quella sensazione.
Ma Kai non riusciva a vedere il dispiacere che attanagliava la madre,
non comprendeva come mai quegli occhi fossero improvvisamente diventati
scintillanti. Sapeva solo che lo stava abbandonando lì senza
motivo ed era sopraffatto da questa consapevolezza.
Gli diede un bacio sulla fronte e l'aria si fece ancora più
densa e soffocante. Appoggiò la fronte contro la sua e prese un
profondo respiro.
Lei stava trattenendo le lacrime, ma il suo respiro e le sue mani tremavano.
-Non tornerò, mi dispiace....-
Fu come un forte colpo alla testa che lo stordì definitivamente.
E tutto quel grumo che aveva nel petto di rabbia e delusione esplode.
La spinse via, ci provò, ma lei lo strinse a sé, tra le
sue braccia.
-Allora vattene!-
Provò a darle caldi, pugni, a ribellarsi a quell'abbraccio. Se
non lo voleva più con sé allora nemmeno lui l'avrebbe
voluta!
-Non ti voglio più vedere! Sparisci!-
-La mamma non potrà tornare, mi dispiace Kai!- continuava a
ripetergli mentre lo teneva stretto al suo petto e ad accarezzargli il
capo. Ma lui non faceva altro che urlarle contro, voleva che se ne
andarsene, e scalciava con tutta la sua forza. Lo scostò e lo
scosse, tornando a guardarlo dritto negli occhi.
-Ricordatelo Kai, mamma ti ama, papà ti ama! Kai, sii prudente, sii forte!-
-Vattene!- urlò imperterrito e orgoglioso.
-Non sarai solo, te lo prometto, non sarai solo....-
-Vattene! Io ti odio!-
Sentì improvvisamente i polmoni riempirsi d'aria e spalancò gli occhi.
Di fronte a lui solo soffitto in legno immerso nella penombra.
Gli bruciava il petto per la ferocia di quel rancore. Il corpo era completamente rigido.
Che ore erano? Era mattino o sera? Quanto tempo era passato?
Lo travolse la piena consapevolezza di quel ricordo orribile, vivido
tanto quanto le sensazioni che gli aveva lasciato.
Si tirò su a sedere ancora sconvolto. Dentro di sé l'animo era in
subbuglio, un tumulto di rancore, delusione, nei confronti di sua madre
e di sé stesso. La stava odiando come se lo avesse abbandonato
proprio in quel momento, come se tutto si fosse verificato solo qualche
attimo prima.
Stava maledettamente male!
E come sempre tornò anche il senso di colpa, perché
quelle erano state le ultime parole che aveva urlato a sua madre.
L'aveva cacciata, le aveva detto di odiarla, mentre avrebbe solo voluto
supplicarla di restare, dirle che anche lui la amava tanto, che non era
vero che la odiava.
Restò fermo nell'attesa di calmarsi, si tornare completamente razionale.
Guardò il futon di Ariel già piegato accanto al suo.
Dopo quella riunione alla Hito Corporation avevano deciso di dire tutto
anche a Rei, Max e Kappa, e poi lei gli aveva spiegato quella assurda
storia dell'Aquila Rossa e della sua famiglia e del dovere che aveva di
proteggerne il suo custode, cioè lui.
Ma lui non aveva bisogno della sua protezione, era stato chiaro, non la
voleva tra i piedi e glielo aveva detto senza giri di parole. E lei,
altrettanto direttamente, gli aveva fatto presente che lo stava
semplicemente informando e che i suoi capricci e il suo orgoglio non la
riguardavano.
L'idea non gli piaceva, non gli piaceva quella storia, assolutamente,
che dovesse essere proprio lei a "proteggerlo" da questo fantomatico
Leviatano e da Black Dranzer.
La voce di sua madre tornò a riempirgli a mente. Non sarai
solo, te lo prometto... .
Lo aveva ripetuto più volte prima di
andarsene per sempre. Si riferiva ad Ariel? Sul serio si riferiva a
lei?
-Buon giorno!-
Si voltò verso la porta. Rei era appoggiato allo stipite, stava
mangiando un budino e gli sorrideva. Il quel momento gli sembrava
così estraneo, eppure era uno dei suoi migliori amici. Rei era
sempre riuscito a infondergli un profondo senso di equilibrio, eppure
in quel momento sembrava appartenere ad un'altra dimensione, o era
semplicemente lui ad essersi estraniato. Sentiva ancora la
rabbia di quel sogno ribollirgli dentro.
-È già andata via... grazie al cielo.- gli spiegò
notando che stringeva un angolo del futon della compagna di
squadra.
Kai non gli rispose, abbassò lo sguardo, con le labbra serrate e
lo sguardo vivido. Non riusciva togliersi dalla mente il volto di sua
madre.
-Qualcuno dovrebbe spiegarle che non si sveglia la gente a calci!-
continuò Rei per sdrammatizzare, ma nulla. Corrugò la
fronte impensierito e affondò il cucchiaino nel vasetto del
budino.
-Tutto bene Kai?-
Il ragazzo alzò gli occhi su di lui e lo guardò in modo indecifrabile.
-Sembri sconvolto....-
Kai tornò a guardare davanti a sé, limitandosi ad annuire.
Rei lo osservò ancora per un po', assaporando un'altra
cucchiaiata del budino alla vaniglia. Conosceva Kai, e non lo vedeva
così distante da anni.
Prese un'altra cucchiaiata e decise che fosse più saggio non insistere troppo.
-Ci pensi tu o devo chiederlo a Takao di insegnarle le buone maniere?-
Kai aggrottò la fronte e lo guardò perplesso. -Di che parli?-
-Di Ari! Stamattina, precisamente alle cinque, mi ha svegliato a calci
perché voleva allenarsi! Non dico di no ad un allenamento alle
cinque del mattino, ma ci sono modi e modi per svegliare una persona!-
Kai schioccò la lingua seccato. Quella cretina avrebbe potuto svegliare lui
anziché Rei, almeno gli avrebbe risparmiato
quell'orribile sogno! Si sarebbe rivelata utile una buona volta!
-E gliel'ho detto sai!- continuò Rei scandalizzato rigirando il
cucchiaino nel vasetto. -Che se una ragazza mi sveglia in quel modo,
poi l'unica scusa è che voglia fare ben di meglio che un
allenamento a beyblade! E sai che mi ha risposto?-
Kai storse la bocca consapevole che sarebbe stata una delle solite
volgarità di Ari. Dopo tutto Rei certo non toglieva
occasione!
-Mi ha detto che se proprio volevo mi concedeva cinque minuti di privacy per farmela a mano!-
Come volevasi dimostrare! Kai si passò una mano davanti al viso
sbuffando, e si appoggiò con i gomiti sulle ginocchia,
lasciandosi sfuggire solo alla fine una leggera risatina.
-Lo sapevo che ti divertivano le sue battutacce!- esclamò Rei, trionfante per essere riuscito a distrarlo.
-Certo, ma non posso ridere davanti a lei! Già non ha freni, non le serve pure la mia approvazione!-
Sayu già sapeva che ne sarebbe pentita. Se lo sentiva, se Takao
telefonava e insisteva perché passasse da lui, dimostrandosi
oltremodo gentile ed entusiasta, non poteva che essere per un motivo
ben preciso: Takao Kinomiya voleva qualcosa, e questo non prometteva
già di per sé niente di buono!
Eppure aveva ceduto e si era presentata lo stesso a casa sua, forse per
curiosità, forse per dargli una possibilità di dimostrare
che non era così, magari era lei ad essere troppo prevenuta nei
suoi confronti.
E invece aveva ragione ad essere diffidente! Perché era proprio
come immaginava, anzi peggio! Mai si sarebbe aspettata una richiesta
così assolutamente ridicola e assurda!
-La tua richiesta è assolutamente ridicola e assurda!-
sentenziò quindi incrociando le braccia al petto e mettendo il
broncio.
Kappa sospirò affranto e si nascose dietro lo schermo del suo
portatile, mentre Max, cuffie sulle orecchie, continuò a giocare ai video games davanti
al televisore ignaro di tutto.
Ovviamente Takao non si arrese... roba da matti! Mai e poi mai si
sarebbe imbucata ad un appuntamento tra Hilary e Ryoko! Non avrebbe
fatto una cosa del genere per nulla al mondo!
-Tu devi andarci, sei sua amica!-
-A maggior ragione non ci vado! Io non sono una ficcanaso come te, scordatelo!-
-Sayu noi abbiamo fatto un patto!- le disse già alterato.
La ragazza lo guardò sconvolta, e per un attimo restò
senza parole, troppo incredula. Cercò con lo sguardo il supporto
di Kappa, ma il codardo si fece ancora più piccolo dietro lo
schermo del suo stupido portatile.
-Il patto consisteva nell'aiutarti a conquistare Hilary, non pedinarla
o controllarla. Ma ora tu hai la ragazza quindi che te ne frega di
Hilary?!-
Takao si batté un pugno sul palmo trionfante e le sorrise, cambiando radicalmente umore.
-Giusto, hai ragione! Io ho la ragazza!- disse come se se ne fosse
ricordato solo in quel momento, tanto da far finalmente scomporre
Kappa, nonostante fosse più che abituato alle sue
assurdità.
Sayu era ormai incredula. Era rimasta a bocca aperta e lo guardava con tanto d'occhi.
-Ed è proprio quello che serve anche a te, sei un genio Sayu! Lo
sapevo che avresti trovato una soluzione!- continuò a blaterare
Takao tronfio per poi scoppiare a ridere.
-Le serve una ragazza?- chiese Kappa confuso.
-Non dire assurdità, professore! Le serve un ragazzo!-
-Ah beh, certo, ora e tutto chiaro!- fece sarcastica Sayu.
-Donna di poca fede! Lasciate che vi spieghi....- disse facendo il
risentito, per poi fare cenno ai due di avvicinarsi di più a lui
con fare da complottista, guardandosi attorno come per accertarsi che
non ci fossero potenziali "ficcanaso" nei paraggi.
Intanto Max continuava beatamente a giocare dando le spalle ai presenti.
Kappa e Sayu si scambiarono uno sguardo rassegnato prima di assecondare
il campione, sporgendosi sul tavolino verso di lui. Takao, che oramai
era nella parte del cospiratore, appoggiò un gomito sul tavolo e
guardò attentamente negli occhi entrambi gli amici prima di
decidersi a parlare.
-Ascoltatemi bene.... Effettivamente Sayu ha ragione, sarebbe
imbarazzante per lei presentarsi all'appuntamento di una coppia, tutta
sola.-
Sayu lo stava ascoltando completamente scettica, pronta a sentire la
prossima assurdità appena partorita dalla mente contorta di quel
ragazzo.
-Quindi....-
-Quindi?- lo incalzò Kappa, assecondandolo.
Cielo, pure le pause ad effetto! Era assurdo!
-Quindi se Sayu avesse un ragazzo, questo appuntamento diventerebbe una
uscita a quattro! Non sarebbe più imbarazzante per lei, poverina
che non ha un ragazzo!-
Poverina, che non ha un ragazzo!? Questo era troppo per Sayu, che scattò in piedi offesa.
-Ehi! Poverina un corno! Non ho voglia di avere un ragazzo, ecco
perché non ce l'ho, chiaro!? E poi visto che quello che sta con
qualcuno qui sei tu, perché non fai tu questa bella uscita tra
coppie questo pomeriggio e ci porti la tua ragazza se ci tieni tanto a
controllare Hilary?!-
Takao la afferrò per il braccio e la fece sedere di nuovo a terra.
-Datti una calmata! Non posso andarci io, Ari lavora e non ha tempo per
un appuntamento romantico! E tu saresti mille volte più
credibile di me e Ari!-
-Si può sapere perché ci tieni tanto? Stai con Ari, non
ti spaventa l'idea che si possa arrabbiare se venisse a sapere di
questa tua ossessione per un'altra?-
-Questa è un'informazione top secret!- tagliò corto Takao.
-Nel senso che la tua ragazza non deve saperlo?-
-No, nel senso che Ari lo sa che la controlliamo e non le importa!-
Ecco, l'aveva lasciata di nuovo di stucco. Cercò di nuovo
l'appoggio di Kappa ma sembrava più preoccupato che perplesso
per le parole di Takao.
-Che significa top secret? Come fa a non importare ad Ari?- chiese
sempre più confusa. -Quella mi sembra il tipo da sfondare a
sprangate il parabrezza della macchina al fidanzato se solo si azzarda
a guardare un'altra!-
Kappa si irrigidì e guardò allarmato Takao, mentre quest'ultimo scoppiò a ridere.
-Ari?! Ma che dici, è così tranquilla! Non è
affatto una persona gelosa.- le spiegò ridacchiando, comunque
Sayu non gli diede credito. -Quindi dobbiamo trovarti qualcuno con qui
uscire questa sera.-
-Scordatelo!- sentenziò determinata Sayu.
-Fai la difficile.... Va bene, se proprio vuoi, puoi andarci con Rei.-
fece con sufficienza, come se gli stesse concedendo il grande onore di
uscire col suo amico. -Lui è un tipo piuttosto figo, credo, alle
ragazze piace.-
-Takao, non mi importa nemmeno se mi fai uscire con Robert Pattinson. Ti ho detto di no!-
-Dubito che Rei accetterebbe.- fece presente Kappa. -Ha intenzione di
riconquistare Mao e non uscirebbe mai con un'altra, a maggior ragione
in presenza di Hilary che è sua amica.-
Sayu guardò sconcertata i due discutere come se nulla fosse. Ma l'avevano sentita che aveva detto di no?!
-Ah.... questo è un bel problema!- disse annuendo Takao, per poi
tornare a rivolgersi alla ragazza che oramai senza parole seguiva i
loro discorsi a bocca aperta. -Che ne dici, Kai ti piace? È
affascinante con quella sua aria da bello e dannato. Di solito piace a
tutte. Dovrebbe accettare per Hilary, che ne pensi Professore?-
Kai? Sayu trovava Kai tremendo! Già averlo nella stessa stanza
la metteva in soggezione. Come faceva a dire che piaceva a tutte?!
Tutte chi poi!?
-Non credo che accetterà. Resterà azzeccato ad Ari per tutto il tempo della lavorazione del nuovo Dranzer.-
-Ma che noia! Ma se le hai approvato il progetto!- si lamentò Takao mettendo il broncio.
Kappa fece spallucce. -Lo sai come è fatto quando si tratta di Dranzer!-
-Almeno sono sicuro che cercherà di non litigare con lei
finché il nuovo bey non sarà pronto. Per questa sera
potresti andarci tu con Sayu!-
-No, mi dispiace.- si affrettò a rifiutarsi Kappa. -Io non sono bravo a mentire, mi sgamerebbe subito!-
-Dai professore! Un minimo di sacrificio!-
Sayu strinse i pugni risentita. Sacrificio!? Uscire con lei richiedeva sacrificio!?
-Scordatelo! Hilary se ne accorgerebbe subito, e poi una carina come
Sayu non uscirebbe mai con uno come me! Vero Sayu!?- Kappa le
lanciò uno sguardo piuttosto eloquente. Era chiaro che cercava
il suo appoggio per evitare di trovarsi in una situazione rischiosa.
-Ehm...-
-È vero....- la incalzo lui insistente.
-Sì, sì è vero...?- annuì lei in imbarazzo.
-Daichi è troppo piccolo per Sayu....- Takao sbuffò e
incrociò le braccia al petto passando in rassegna la stanza fino
a fermarsi sulla testolina bionda dell'amico. -C'è Max!-
Iniziò a sbracciarsi e a chiamare l'amico a voce alta,
finché questo non si accorse della confusione alle sue spalle e
si girò verso di loro sollevando la cuffia da un orecchio.
-Ehi Max, scollegati per favore!-
-Un attimo!- disse per poi parlare al microfono incorporato. -Qui
capitano Roger a Winter Soldier...Mi sto allontanando un attimo!- si
sfilò le cuffie e si girò completamente verso i ragazzi.
-Ciao Sayu!- la salutò con un gran sorriso, ma lei per tutta
risposta si nascose il viso dietro la mano e pigolò un timido
"ciao", sperando di sprofondare sottoterra, consapevole che Takao
l'avrebbe messa in imbarazzo nel giro di dieci secondi.
-Dimmi Takao?-
-Abbiamo bisogno che tu e Sayu per questa sera organizziate un appuntamento a quattro con Hilary e Ryoko!-
Ecco fatto! Nuova figuraccia da aggiungere alla sua lunga lista!
Guardò il ragazzo biondo attraverso le dita e invece di vedere
un normale imbarazzo o una più che giustificata
perplessità per quella richiesta ridicola e assurda,
perché questo era, vide nascere un fin troppo vivo entusiasmo.
-Oooo! Una missione!- esclamò iniziando a gasarsi.
Afferrò il microfono delle cuffie e vi parlo. -Un attimo...
Bucky, ho una missione segreta, poi ti racconto!-
-Ma se è segreta perché ne parli con lo sconosciuto con cui giochi?- chiese d'impulso Sayu.
-Tranquilli, è Boris!-
-Winter soldier è Boris?- chiese Kappa sorpreso.
-Oh, forte!- disse Takao avvicinandosi al microfono tra le dita di Max. -Ciao Boris!-
-Non mi dire, e tu saresti Capitan America!- fece scettica Sayu, sapendo già la risposta.
Max si irrigidì tutto serio e fece il saluto militare.
-Capitano Roger ai suoi ordini!-
Sayu spostò lo sguardo totalmente incredula da Max agli altri due presenti.
-Sul serio?- perché nessuno vedeva l'assurdità di quella situazione? Nemmeno Kappa!
-Quindi io e Sayu dobbiamo infiltrarci a questo appuntamento facendo
finta di essere una coppia per controllare Hilary e Ryoko, giusto?-
chiese interessatissimo Max.
-Esatto!- confermò Takao annuendo serio.
-Mi piace!- disse estremamente entusiasta Max. -Dobbiamo crearci delle
identità fittizie, saremo sotto copertura! Io sarò il
capitano Roger, e tu sarai l'agente sotto copertura Peggy Carter e....-
-Guarda che ci conoscono, non abbiamo bisogno di inventarci delle
identità!- gli fece presente Sayu, anche se iniziava a rendersi
conto di quanto fosse inutile oramai da parte sua insistere a far
presente delle ovvietà che loro ignoravano totalmente.
-Non ha importanza, dobbiamo saperlo noi.- le spiegò Max senza
minimamente perdersi d'animo. Oramai il suo cervello era in
modalità missione segreta, stava già elaborando strategie
e mosse segrete. -E poi ci servono delle parole in codice e una storia
credibile.... ci penso io amici miei, state in ottime mani!- si rimise
le cuffie sulle orecchie e tornò a dare le spalle ai presenti e
a giocare, parlando col suo "Bucky" dall'altra parte.
Dopo diversi secondi di assoluto silenzio finalmente Sayu ritrovò l'uso della parole.
-No, sul serio, nessuno trova assurda tutta questa storia!?- chiese
infine, senza riuscire a capacitarsene. Cioè, sapeva che Takao
era estremamente presuntuoso e lunatico e Max piuttosto eccentrico,
ma Kappa era sempre stato un tipo tranquillo e razionale, quindi come
mai stava dando corda a quei due?
-Te l'ho detto, è top secret!- cantilenò Takao, come se fosse stufo di ripeterglielo per la millesima volta.
-Non è top secret, è ridicolo!-
A quel punto Kappa sospirò e decise che era il caso di
intervenire, anche perché era chiaro che Takao non fosse la
persona più adatta a chiedere un favore.
-Lo so che è una richiesta assurda, ma ti chiediamo di fidarti.
È che a noi non piace per niente Ryoko, e ci preoccupiamo per
Hilary. È nostra amica, vogliamo essere certi che sia veramente
un bravo ragazzo, tutto qui.-
Sayu lo scrutò seccata, storcendo le labbra in una smorfia piuttosto buffa e infantile.
-Voi ragazzi fate tutti così! Fate qualche stupidaggine e vi
giustificate con un po' di sentimentalismo spiccio! E va bene, ma solo
per questa volta, sia chiaro!-
A giudicare dal chiarore dei suoi occhi di ghiaccio, Yuri doveva essere parecchio infuriato.
Le bastò una rapida occhiata per constatarlo, ed era anche vero
che guardava lei, fermo impalato al di là del bancone del
laboratorio, saldamente aggrappato al bordo, quindi per forza con lei
ce la doveva avere... tanto per cambiare!
Dato che era abitudine di Yuri disapprovare ogni sua azione, non gli
diede peso e tornò a leggere le statistiche dei risultati del
nuovo Dranzer che le aveva consegnato uno degli assistenti. Erano
perfettamente in linea con i suoi pronostici, e doveva ammettere che
questa era una gran soddisfazione.
Ticchettò distrattamente con la penna sulla superfice liscia del
bancone e voltò pagina, continuando a leggere ora i dati su
Falborg, ignorando egregiamente gli occhi penetranti di Yuri piantati
su di lei.
-Che cosa cazzo ti è saltato in mente?!- sibilò
inviperito, dando il via alla ramanzina del giorno. -Spiegami
perché hai fatto una cosa del genere proprio ora!-
Era così prevedibile! Ovviamente aveva saputo della sua piccola
giratella a Mosca e disapprovava, anche se lui non c'entrava
assolutamente nulla in tutta quella faccenda. Ma non era mai stato
molto capace a capire dove finivano i cazzi suoi e iniziassero quelli
degli altri.
-Avevo voglia di farmi un regalo, non avrei dovuto?- rispose freddamente senza nemmeno guardarlo.
Un regalo? Yuri prese un profondo respiro imponendosi di restare calmo.
Un regalo! Non poteva comprarsi una borsa costosa come qualunque
altra femmina sulla faccia della terra invece di andare ad ammazzare
gente!? Ok, non era gente qualsiasi, ed era anche grazie a loro se
Ariel non era una qualunque altra femmina sulla faccia della terra, ma
Yuri era talmente attanagliato dalla preoccupazione che non vedeva
altro che stupidità in quel suo gesto!
-È stato avventato da parte tua! Appoggiarti al vecchio
Hiwatari.... ti è dato di volta il cervello? Gli hai dato del
materiale per farti finire dentro! Appena non gli servirai più
si libererà di te in men che non si dica!-
-Calmati Yuri, sei troppo apprensivo!- lo liquidò con noncuranza continuando a guardare i suoi dati.
Per un attimo gli occhi di Yuri lampeggiarono furiosi.
-Troppo apprensivo? Dici? Qui si parla di essere prudenti e tu non lo sei stata affatto!-
-Qualche rischio bisogna correrlo nella vita!- gli rispose con
leggerezza continuando imperterrita a tenere gli occhi sui grafici di
Falborg.
-Non quando non è necessario! E se proprio dovevi, potevi evitare di farlo correre anche a Boris!-
A quel puntò Ariel sospirò e, con una pacatezza
esasperante ed estremamente innaturale per lei, si rivolse al ragazzo.
Dopo tutto i beyblade che aveva progettato le stavano dando risultati
perfetti, perché quindi rovinare tutto dando retta a quella
piattola di Yuri? E soprattutto perché dargli la soddisfazione
di farla incazzare se poteva dargli sui nervi semplicemente
snobbandolo?
-Yuri, Boris è grande, intelligente ed estremamente capace nel
suo lavoro. Non ha bisogno della balia!- gli fece presente,
rivolgendosi un serafico sorriso stiracchiato prima di tornare ai suoi
dati, atteggiamento che appunto fece increspare impercettibilmente la
fronte del rosso.
-Non ha bisogno della balia, il cazzo!- sibilò furibondo. -Forse
non ne ha bisogno lui, ma tu sì! Non puoi andare in giro a fare
il vendicatore solo perché ti gira male! Ci sono delle leggi e
delle regole, Ariel!-
-Sei noioso!- disse voltando pagina.
-Come hai potuto fidarti di Hiwatari? Pensavo che nessuno meglio di te
sapesse che Hiwatari e fiducia sono agli antipodi!-
-E ripetitivo.... Oh, parli del diavolo.... Ed ecco che arriva il mio
rompicoglioni numero uno!- disse improvvisamente prendendo un tono
gioviale e guardando oltre la sua spalla.
Yuri si voltò e vide avanzare Kai verso di loro. Alzò gli
occhi al cielo esasperato. Grandioso, ci mancava solo lui!
-Oggi ti devi impegnare, Yuri ti sta battendo alla grande! Sta qui solo
da cinque minuti e già mi ha martoriando.- disse Ariel al nuovo
arrivato.
Né un buon giorno né un qualsiasi altro tipo di saluto,
da parte di tutti e tre ovviamente. Yuri in effetti era troppo agitato
e arrabbiato per questi sciocchi convenevoli, ad Ari il saluto era
stato sempre piuttosto indifferente come convenzione sociale, e Kai
semplicemente non aveva alcuna intenzione di augurare una buona
giornata a nessuno dei due.
Con sé però il giovane Hiwatari portava due bottiglie di
birra ghiacciata, gesto che sapeva tanto di gentilezza e
cordialità. Strano, visto e considerato che neanche si era sprecato a salutare!
Si accomodò con tutta la sua calma tra i due, ignorando il
palese malumore di Yuri che lo stava guardando storto, e lasciò
una delle due birre accanto ad Ari, come ad offrirgliela, sorseggiando
la sua con estrema disinvoltura, manco si trovassero al bar a una
serata tra amiconi.
-Permetti?- chiese Yuri impaziente facendogli segno con la mano di tornarsene da dove era venuto.
Kai lo guardò e annuì.
-Prego, continua pure. Non mi dai fastidio!- rispose con estrema
nonchalance, cosa che fece completamente perdere il controllo a Yuri
per pochi secondi.
Infatti il rosso assunse un'espressione che sembrava dire "mi stai
prendendo per il culo?", o comunque di totale disappunto e
incredulità. Yuri non era molto espressivo di solito, la sua
mimica facciale si limitava a qualche ghigno, una vasta gamma di
sguardi raggelanti, ma nulla di più. Ma la combo di quei due
riusciva a destabilizzarlo e a fargli perdere tutto il controllo e la
compostezza. Presi singolarmente riusciva in qualche modo a reggerli,
ma insieme no!
-E questa cos'è?- chiese Ari prendendo la bottiglia di birra che
Kai le aveva portato. -Non mi avevi detto che non si beve alle dieci
del mattino?-
Bene, ora grazie a Kai Ariel lo stava pure ignorando, come se un minuto prima avessero parlato di margherite e tulipani!
-Ho esagerato.- disse asciutto Kai facendo spallucce e guardandola dritta negli occhi.
Ari si sporse verso di lui appoggiandosi al bancone.
-Hai esagerato.-
-Sì, dopo tutto, con quello che ti scoli di solito, questa per te deve essere acqua fresca!-
-Incredibile!- fece lei sarcastica. -Yuri segnati questo giorno, Kai
Hiwatari il magnifico ha appena ammesso di avere torto!-
-Assolutamente! Segna pure: lo dico e lo ripeto.- concordò Kai
alzando la sua birra in segno di approvazione. -Sbaglio, lo ammetto e
chiedo scusa; esagero, ne prendo consapevolezza e cerco di rimediare.
È segno di maturità, sai! E io sono una persona
matura.-
-Ma davvero?- chiese Ari dandogli corda. Voleva proprio vedere dove
voleva andare a parare quella mattina il carissimo Kai Hiwatari.
-Hai un taccuino per gli appunti lì, scrivi.- disse indicando il
quaderno sul bancone. -Scusa! S... C... U... S... A.- scandì con
voce ben chiara e altisonante. -Quando si fa una cazzata si è
soliti, nella società civile, chiedere scusa! Tipo quando si
sveglia una persona a calci alle cinque del mattino!-
Ari si lasciò sfuggire una mezza risata e scosse la testa incredula.
-Che faccia di culo!- disse per poi prendere la bottiglia ancora
intonsa. -Fammi capire, questa me l'hai portata per fartela spaccare in
testa? No, perché mi fai sentire una povera ingenua, pensavo
fosse un modo per ingraziarmi per il nuovo Dranzer!-
-Potremmo tornare seri per favore?- li interruppe Yuri chiaramente
stufo di tutte quelle inutili chiacchiere. Si rivolse a Kai che magari,
forse, in qualche maniera, gli avrebbe dato retta. Dopo tutto era
risaputo che Kai fosse una persona piuttosto seria. -Stavo cercando di
farle capire una cosa importante, potresti lasciarci soli?-
Ma era solo un illuso il povero Yuri, perché evidentemente
quella mattina il caro Hiwatari si era alzato con tutte le intenzioni
di sfottere.
-Anche io.- fece serio. -Sto cercando di farle comprendere i rudimenti
della convivenza civile, Yuri.- disse sorseggiando la sua birra, il che
lo rendeva molto poco credibile. -Mi sembra piuttosto importante anche
il mio di tentativo.-
Ok, era troppo. Autocontrollo! Autocontrollo, Yuri Ivanov doveva
avere un grandissimo autocontrollo per non far fare testa con testa a
quei due cretini!
-Vedi Yuri perché Kai riesce ad essere il numero uno?- gli
spiegò Ariel come se stessero discutendo delle grandi
capacità di Kai di dare sui nervi col minimo sforzo. -È
qui da poco più di un minuto e già abbiamo voglia di
fargli tanto, tanto male.-
-Sono stufo di queste cazzate!- sbottò alzando finalmente il
tono della voce e mollando un pugno sul bancone e puntandole un dito
contro, cosa che non sortì nessun effetto sugli altri due. -Non
sono qui per me, sono qui perché mi preoccupo per te, maledetta
testa di cazzo!-
-E io che pensavo di essermi svegliato di malumore!- ironizzò Kai gongolando.
-Ma davvero, eppure ti trovo raggiante stamattina!- fece Ariel
continuando ad ignorare Yuri. A quel punto bevve finalmente la birra
che, chissà per quale motivo, Kai le aveva portato. Ma se
proprio voleva che gliela rompesse in testa era bene prima
svuotarla, no!?
-Oh grazie, anche tu lo sei oggi.... Ci dobbiamo preoccupare?-
-Sì!- disse con enfasi Yuri, ma venne ulteriormente ignorato.
Ari afferrò i fogli che stava analizzando prima
dell'interruzione dei due ragazzi e li sventolò con
soddisfazione. -Falborg è un portento, e Dranzer, fanculo la
modestia, è qualcosa di orgasmico!- disse scandendo l'ultima
parola, e catturando completamente l'attenzione di Kai che
abbandonò il suo solito atteggiamento strafottente e si mise
dritto, sporgendosi verso di lei.
-È pronto?- chiese fremendo, ma lei evidentemente voleva fare la
difficile e con indifferenza si strinse nelle spalle tornando a
sfogliare distrattamente le statistiche sui suoi appunti.
Yuri oramai li guardava con le mani sui fianchi per vedere quanto
sarebbe durato quel penoso tentativo di Ariel di ignorare lui e il
problema che aveva creato.
-Quasi- disse vaga -mancano ancora alcuni test sull'anello d'attacco e la punta.-
-Voglio provarlo!- disse determinato Kai alzandosi.
-Come no! Forse stasera, forse domani... chi lo sa!-
Kai fremette quando vide lampeggiare negli occhi della ragazza una
scintilla di puro sadismo. La stronza glielo aveva fatto apposta, aveva
gettato l'amo e lui aveva abboccato come un emerito idiota!
-A proposito di orgasmico....- disse rivolgendogli un sorrisetto
impertinente e appoggiandosi coi gomiti sul bancone. -La birra, questa
tua sagace parlantina... chi ti ha ridato il buon umore questa mattina?
Hai per caso pomiciato di nuovo col mio ragazzo?-
Kai le rivolse lo stesso sorriso e tornò a sedersi.
-No, a dire la verità stamattina ci ha pensato Rei a tirarmi su di morale!-
-Oh! Che colpo di scena! Gli si spezzerà il cuore al povero
Takao!- fece sarcastica. E finalmente si voltò verso Yuri, che
per tutto quel tempo aveva continuato imperterrito a trafiggerla col
suo sguardo carico di disapprovazione. -Allora facciamo così,
visto che il mio quarto d'ora di sopportazione settimanale si sta
esaurendo, perché non provi a donare il sorriso anche a lui-
disse a Kai -magari te lo porti via, fate una di quelle cose gay che vi
piacciono tanto... al piano di sotto dovrebbe esserci uno sgabuzzino,
così mi fai un favore una volta tanto e lo fai anche a lui!-
A quel punto Yuri perse completamente la pazienza. Perché doveva
crucciarsi tanto per una cretina che non lo prendeva nemmeno sul
serio!?
-Basta, sai che ti dico? Fai come ti pare! Ti va di scherzare, non vuoi
ascoltarmi, va bene, tanto hai qui il tuo carissimo amico Kai
Haiwatari. Quando avrai qualche problema, e ti assicuro che lo avrai
per le cazzate che fai, chiedi a lui di aiutarti e poi vedremo come ti
ritroverai nella merda fino al collo!-
Si voltò e si incamminò verso l'uscita. Nonostante la
sfuriata drammatica, Kai e Ariel non si scomposero minimamente, si
scambiarono solo uno sguardo. Quello di lei sembrava tanto dire "devo
proprio?", mentre quello di lui era decisamente "Chi se ne... era ora
che se ne andasse!".
Alla fine con grande sforzo, Ari lo richiamò prima che sparisse oltre la porta del laboratorio.
-Yuri!-
Ma lui continuò ad avanzare, e senza nemmeno voltarsi le fece un gestaccio alzando il dito medio.
-Yuri!- lo richiamò ancora scocciata. -Vieni che ti spiego!-
Il ragazzo si fermò. Restò per qualche secondo fermo,
prese un profondo respiro, cercando di raccogliere quei residui di
pazienza che rimanevano e infine tornò indietro.
Si appoggiò con una mano al bancone, l'altra chiusa a pugno sul
fianco e un'espressione stizzita stampata in volto.
-Prego!- la invitò a denti stretti a illustrare qualsiasi cosa avesse da spiegargli per giustificarsi.
-Vuoi sapere come mai sono così sicura di avere le spalle
coperte?- iniziò Ariel con estrema calma. -Mi fido del vecchio
tanto quanto te, lo sai benissimo, ma di una cosa sono certa: lui vuole
che il suo adorabile nipotino qui presente- e indicò Kai con un
gesto plateale come se fosse un fenomeno da circo -nonché unico
erede della famiglia Hiwatari, sia al sicuro da qualunque minaccia. Ed
è pienamente consapevole di aver trovato in me la persona giusta
per questo gravoso compito. Ergo, sono nella top ten delle sue persone
preferite.-
Yuri era scandalizzato dal suo atteggiamento. -Ma come ti va di scherzare su queste cose?-
-Io sono seria, giuro!- fece lei con un fintissimo tono offeso. Poi si
mosse e si fermò alle spalle di Kai, che impassibile
continuò a sorseggiare la sua birra e a seguire i deliri di quei
due. Ari gli passò un braccio intorno al collo e gli
pizzicò la guancia destra con le dita, gesto che gli diede parecchio
fastidio.
-Inoltre sa che ho tra le mani il suo caro nipotino, e sa perfettamente
che se solo prova a fottermi io gli fotto il suo prezioso nipotino!- spiegò
spiccia, mollando la guancia di Kai che la stava allontanando
semplicemente sventolando una mano con stizza. -Glielo ammazzo senza alcuno
scrupolo, alla fine ho solo bisogno di una scusa per farlo.-
-Non lo faresti mai- la zittì Yuri scettico -devi proteggerlo per quelle cazzate lì che mi hai spiegato!-
Oltraggioso per Kai! Si mise dritto e si voltò verso Ari alle sue spalle.
-L'hai detto anche a Yuri?-
-Volevo mettere le cose in chiaro, la missione è la mia!- si
giustificò lei. -Hai idea di quanto sia fissato col suo ruolo di
capitano? "Io sono il capitano qua, il capitano là!"….-
-Sì, lo so perfettamente come è fatto Yuri!-tagliò corto Kai seccato. -Ma io non voglio il tuo aiuto!-
-La potreste finire di parlare come se non ci fossi?- chiese Yuri
tamburellando con le dita sul bancone. -Quindi fammi capire, sarebbe la
vita di Kai la tua copertura? Ti rendi conto che non ha senso?-
-Sì che ce l'ha! Io ho il compito di proteggere il custode
dell'Aquila Rossa. Se lo ammazzo troverò il prossimo custode,
che sicuramente sarà più tollerabile di lui, e
continuerò la mia missione!-
-È ridicolo!- sentenziò Yuri.
-Infatti, grazie Yuri, è proprio ridicolo, io non voglio che tu
mi protegga!- continuò Kai appropriandosi indebitamente del
supporto morale di Yuri che in verità si riferiva allo
strampalato piano ideato dalla sua scomoda vice.
-Sorridi Kai!- gli disse lei dandogli una poderosa pacca sulla schiena.
-In questo momento è l'unica cosa che ti mantiene in vita e mi
impedisce di soffocarti nel sonno con un cuscino!-
-Sei una persona decisamente odiosa!- decretò Kai tornando a
sedersi comodo e a darle le spalle, ma adesso con un broncio
contrariato.
-Siamo in due allora!- disse lei tornando davanti ai suoi fogli.
-Se sei tranquilla così allora va bene, fai come ti pare!- Yuri
decise di concludere lì quella conversazione. Voleva evitare di
sentire altre scemenze, aveva decisamente bisogno di allontanarsi da
quei due. -Evita di trascinare Boris con te d'ora in poi!-
Quest'ultimo commento sembro andare veramente di traverso alla ragazza, che finalmente gli rivolse un'occhiata gelida.
-Tranquillo fiocco di neve- sbottò velenosa -non te lo tocco più il tuo fidanzato!-
Yuri le rivolse un'ultima occhiata e se ne andò.
Kai rimase in silenzio a osservarla divertito e al tempo stesso
incuriosito, per parecchi minuti, mentre lei riprendeva ad occuparsi
degli appunti e dei risultati. Si era innervosita, faceva battere
rumorosamente la penna sul bacone, finché ad un certo punto non
si appoggiò con i gomiti e si passò le mani sul viso e
poi tra i capelli. Chiuse gli occhi e prese un profondo
respiro.
-Come mai appena ha nominato Boris hai cambiato umore?- le chiese con fare indifferente.
La ragazza prese la bottiglia e buttò giù un generoso
sorso tutto d'un fiato. -Si comporta come se Boris fosse di sua
proprietà! Il capitano di 'sto cazzo!- disse aspramente tornando
a rivolgere la sua attenzione ai dati. -Hai ragione.... questa roba
è acqua fresca!-
Hilary, Sayu e Ryoko erano fermi davanti all'enorme parete multicolore
di caramelle. Nell'aria aleggiava il caratteristico e piacevole profumo
di zucchero, caramello e popcorn del cinema.
-Allora Hilary, quali caramelle prendiamo?- chiese Ryoko sorridendole dolcemente.
-A me piacciono quelle alla fragola e gli orsetti gommosi. Per i restanti due gusti scegli tu!-
-Adoro gli orsetti gommosi!- disse Sayu entusiasta. -Li prendo anche io!-
Sayu non se lo aspettava, quella bizzarra uscita a quattro si stava rivelando una piacevole serata.
Hilary e Ryoko erano carini e per niente imbarazzanti: niente
comportamento da piccioncini, niente frasette sdolcinate o
atteggiamenti che potessero fare sentire lei e Max di troppo. E per
fortuna con Max si stava trovando a suo agio come sempre. Non fingeva
di essere il suo ragazzo, cosa che l'avrebbe messa infinitamente in
imbarazzo, ma si comportava come sempre, come il ragazzo solare e
amichevole che era.
E evidentemente era anche molto furbo e molto bravo, inventandosi una
storiella semplice e credibile, perché era riuscito a convincere
Hilary ad annullare il suo romantico appuntamento con Ryoko, con una
timida e sentita richiesta d'aiuto, facendo appello alla gentilezza e
sensibilità dell'amica. Gli era bastato dire di avere un debole
per lei e che magari un'uscita a quattro sarebbe stata un'ottima
occasione, molto soft per entrambi.
Ed eccoli lì, dopo un pomeriggio all'acquario e una veloce cena
a base di panini e patatine, a scegliere gli snack per il film da
vedere. Certo, appena entrato nel cinema Max aveva iniziato a correre a
destra e a manca attirato da ogni manifesto, cartonato e locandina
presenti lasciandola sola con i due fidanzatini. Sembrava senza
controllo come un bambino alle giostre. Si era messo addirittura a
saltare dalla gioia davanti al cartonato gigante delle Tartarughe
Ninja, e aveva insistito affinché si facessero tutti e quattro
insieme la foto con le stesse pose di Michelangelo, Raffaello,
Donatello e Leonardo, precipitandosi a precisare che Michelangelo
toccava a lui! Evidentemente era il suo preferito!
-Allora doppia porzione di orsetti gommosi!- esclamò Ryoko
gioviale iniziando a riempire il primo sacchetto. -E Max?-
Tutti e tre si voltarono verso il lato opposto della sala. Max era
fermo a contemplare una locandina col naso all'insù.
Fu a quel punto che Hilary colse la palla al balzo.
-Vado io a chiederglielo!- esclamò repentina rivolgendo uno sguardo eloquente a Ryoko ed allontanandosi.
Ryoko avrebbe tastato il terreno per lei con Sayu per sapere se ci
fosse interesse da parte sua per Max. Avrebbe potuto farlo lei, ma era
meglio lasciare fare a qualcuno di imparziale come Ryoko, sicuramente
Sayu avrebbe parlato più liberamente che con lei che era una
amica di Max.
Raggiunse il biondo che non si era mosso di un centimetro da quella locandina.
-Acquario, cena e adesso cinema! Come primo appuntamento sembra
perfetto!- disse fermandosi al suo fianco e osservando anche lei il
poster attaccato alla parete, giungendo le mani dietro la schiena.
Max, senza scollare gli occhi da dove li teneva incollati da ben cinque
minuti, le rispose quasi distrattamente. -Va benissimo direi! Quel mega
panino BBQ è stato il top!-
Hilary guardò prima Max e poi di nuovo il poster. E ancora, Max e il poster.
-Vuoi vedere questo?- gli chiese infine.
-Wolverine?- finalmente si girò verso di lei. -Sarebbe
fantastico, sì! E poi penso che a Sayu piacerà
sicuramente di più de "L'amore nelle mattine di rugiada"!-
Hilary arricciò l'angolo della bocca piuttosto scettica che una
ragazza potesse preferire "quello" a una bella e toccante storia
d'amore, ma lasciò correre. Dopo tutto era la serata di Max e
Sayu, magari lui era più informato sui gusti della ragazza.
-Tu dici?-
-Assolutamente!- confermò vigorosamente Max per poi tornare a
guardare il minaccioso Wolverine sulla locandina. -Non ti ricorda
qualcuno?- le chiese aggrottando leggermente la fronte.
Hilary osservò di nuovo il personaggio, sforzandosi di trovare
un qualche particolare che le tornasse familiare, ma non vide nulla.
-Mah, non saprei.-
Improvvisamente l'espressione di Max si illuminò trionfante. -Ohoh! Ora sì! I capelli, Hilary! Guard i capelli!-
-I capelli?- era decisamente perplessa.
-Sì, ha i capelli come Yuri!- le spiegò euforico.
E beato lui che si entusiasmava con così poco!
-Yuri ha i capelli come Wolverine! Ecco perché se li fa
così. In effetti ha ragione, Wolverine è fighissimo!- poi
si voltò verso l'altro lato della sala sventolando la mano
energico. -Ehi ragazzi venite qui!-
Ryoko e Sayu li raggiunsero immediatamente.
-Guardate!- fece Max indicando euforico e carico di aspettative il poster.
-Vediamo Wolverine?- chiese Sayu speranzosa.
-Sì!-
-Oh che bello! Adoro Wolverine, è fighissimo!-
Hilary dovette ammettere a se stessa che effettivamente Max conosceva
meglio di lei i gusti della sua compagna di classe.
-Ma adesso osservatelo bene....- disse ai due appena arrivati, che
osservarono bene il mutante davanti a loro. -Non trovate anche voi che
Yuri abbia la stessa identica pettinatura?-
-Accidenti, hai ragione!- disse Sayu facendo con le mani il segno dei
capelli a punta sulla testa. -Ecco perché è così
minaccioso, sono i capelli!-
-Esatto!- disse con estrema enfasi Max, come se avessero appena
scoperto qualcosa di rivoluzionario. -Secondo me se li fa così
proprio per questo il furbacchione! Scommetto che lo fa anche per
attirare le ragazze!-
-Beh... questo è relativo!- commento diplomaticamente Sayu non proprio d'accordo su quest'ultimo punto.
-Ma dai, non credo che Yuri abbia tutto questo interesse ad attirare le ragazze!- disse ridacchiando Hilary.
Max tirò fuori il cellulare e fece una foto alla locandina. -Ora
gliela mando a Boris! E domani provo a farmi anche io i capelli
così! Chissà se ottengo lo stesso risultato!-
-Hai gli occhioni azzurri e le lentiggini, non riuscirai ad essere
credibile come Wolverine o Yuri!- gli fece presente Hilary. -Ma provaci
lo stesso che voglio vedere il risultato.
-Hai ragione, sono troppo tenero e carino per avere un aspetto
minaccioso.- disse facendo il finto dispiaciuto facendo scoppiare a
ridere i tre. -Sono adorabile, è la mia condanna!-
-Ti resta pur sempre Michelangelo!- disse Sayu continuando a ridacchiare.
-Hai ragione! Oggi vediamo questo ma la prossima volta dobbiamo vedere le Tartarughe Ninja, ragazzi!-
-Sì, ci sto! È bello uscire tutti insieme, mi sto divertendo un mondo!- disse Sayu.
-Concordo! E poi era nella mia lista dei film da vedere!- disse Ryoko.
-Bene, allora andiamo!- Max prese Sayu per il polso e la
trascinò con se verso la sala, facendo segno agli altri due di
seguirli.
Il film si rivelò spettacolare. Sayu e Max uscirono dalla sala
gasatissimi, e vederli così affiatati fece tantissimo piacere a
Hilary. Anche a Ryoko era piaciuto molto, ma fece l'occhiolino alla sua
ragazza perché aveva notato la stessa cosa che aveva notato lei,
e preferiva non intromettersi e lasciare che i due continuassero a
parlare a ruota libera.
Fecero il percorso verso casa così, con Sayu e Max a parlare di
ogni singola scena e Ryoko e Hilary poco più indietro a
ridacchiare e a confabulare su di loro.
Accompagnata Hilary a casa e salutato Ryoko, i due agenti sotto
copertura rimasero soli e fu a quel punto che improvvisamente non
trovarono niente da dirsi. Si fecero in silenzio almeno quattro
isolati prima che Sayu decidesse di prendere la parola.
-Spero che ora sarete contenti!- iniziò. -Ho parlato pure con
Ryoko, adora Takao, adora tutti voi, non capisco perché lo
troviate antipatico. È così gentile e tranquillo, tanto
da essere addirittura noioso! La cosa peggiore che possa succedere a
Hilary è di annoiarsi a morte!-
-E io sono noioso?- chiese Max a brucia pelo.
-Per nulla!- rispose ingenuamente, senza far minimamente caso alla
strana domanda. -Se non ci fossi stato tu mi sarei addormentata a
metà della cena.... tutti si sarebbero addormentati a
metà della cena!-
-Oh meno male!- disse Max rilassandosi e tirando un sospiro di
sollievo. -Sono contento, questo è l'importante! Un punto per
me.-
Sayu aggrottò la fronte e lo guardò di sottecchi, continuando a camminare al suo fianco.
-Ma tu che c'entri?-
-Oh niente, dicevo così per chiedere!- rispose vago lui
ridacchiando. -E pensare che volevano chiedere a Kai di farti da
cavaliere!-
-Ecco, questo sarebbe stato imbarazzante! Quel tipo parla? Non credo di aver mai sentito la sua voce!-
-Certo che parla. Lo fa raramente, è vero, ma quando lo fa è sempre epico!-
-Non mi sembra il massimo per un appuntamento normale, figuriamoci per
una cosa così strana come l'uscita di questa sera. Avrei
preferito evitarmi tutto questo, ma visto che me lo hanno chiesto per
favore.... Sono contenta che sia venuto tu con me.- ma non appena
queste parole le uscirono dalla bocca si rese conto di quanto potessero
essere fraintendibili e cercò di correre ai ripari.
-Cioè, intendo dire è che ho più confidenza con
te, mi sento a mio agio...- di male in peggio! Cielo, perché
quando si agitava non riusciva a far altro che dire cose
imbarazzanti!?
-Insomma, voglio dire che sei così amichevole, faresti sentire chiunque a proprio agio....-
Max cercò di trattenersi ma lo stesso gli spuntò un sorriso compiaciuto sulle labbra.
-Grazie!-
-Oramai siamo amici, no?- continuò ancora più agitata,
non riuscendo a smettere di parlare, nel disperato tentativo di
sembrare meno strana e patetica possibile. Perché non riusciva
a chiudere la bocca!? -Lo siamo, giusto? Perché se non lo siamo
ti chiedo scusa!-
-Certo che lo siamo, tranquilla!-
Max le sorrise rassicurante, e Sayu sospirò rassegnata. Che
figuraccia! Chissà che cosa stava pensando adesso di lei! Non
parlava più, quindi sicuramente l'aveva presa per una povera
scema disperata!
-Sai che sei veramente carina quando ti imbarazzi?-
Sayu si bloccò in mezzo alla strada, sgranò gli occhi e
lo guardò sconvolta. Anche lui si fermò, si voltò
verso di lei continuando a sorriderle in quel modo vispo.
-Ma che dici!?- lo rimproverò con voce fin troppo acuta.
Si sentì avvampare, doveva essere diventata rossa fino
all'attaccatura dei capelli! Strinse nervosamente le dita attorno alla
tracolla della borsa, era diventata un pezzo di legno!
-Lo giuro, sei uno spasso, ma quando ti senti in imbarazzo entri nel
pallone e sei così tenera!- continuò Max con una
leggerezza disarmante.
Basta, doveva riprendere il controllo di sé e della situazione!
Mise il broncio e si impettì riprendendo a camminare.
-Ok, adesso puoi smetterla di fare il carino con me, capitano Roger!-
gli disse cercando di sembrare algida, ma uscì più una
cosa tremolante e scandita male.
Max riprese a camminare accanto a lei, senza riuscire a togliersi dalla faccia quel sorriso compiaciuto.
-E perché dovrei smetterla?-
-Perché la missione è finita, Hilary e Ryoko non si sono più!- gli spiegò seccata.
-Ah la missione, giusto!-
-E comunque complimenti, Hilary ti ha creduto con una facilità
impressionante. Non ha dubitato nemmeno per un attimo delle tue
parole!-
-Lo spero bene, non ho dovuto inventare niente, ho solo detto la verità!-
Sayu inarcò le sopracciglia perplessa e lo guardò. Che intendeva dire?
-La... verità?-
Max annuì e fece spallucce. -Sì, che mi si è
presentata l'occasione per uscire con te e l'ho colta al volo!-
Che dire? Era piuttosto ambiguo quello che le aveva detto. Forse non se
n'era accorto, o forse era più intelligente di lei e, invece di
vomitare una dopo l'altra una serie di parole sempre più
compromettenti, preferiva stare zitto e sorvolare.
-Di solito nei film sembra tutto cool agli appuntamenti. Ma nei film
anche degli artigli di adamantio che ti escono dalle nocche sembrano
una figata pazzesca, ma nella realtà devono fare un male
tremendo!-
-Immagino di sì....- concordò Sayu sempre più confusa.
-Ecco, avevo paura che mi avresti potuto trovare noioso, perché tu non sei noiosa affatto!-
-Sul serio?- chiese lei sorpresa da quest'ultima cosa. -Non sono noiosa?-
-Per niente!-
Strinse di nuovo la tracolla della sua borsetta, e abbassò lo
sguardo a terra, sul marciapiede grigiastro, continuando ad avanzare.
-Strano, cioè... io credevo di essere estremamente noiosa.-
ammise stringendosi nelle spalle. -Le mie amiche non sembravano mai
interessate a quello che facevo o dicevo, anzi... ogni volta che aprivo
bocca mi ignoravano o mi guardavano come se fossi stata una matta!-
-Non mi sembra un comportamento da amiche....-
-No, per niente, non lo erano affatto.- e subito tornò la Sayu
allegra che era stata per tutta la serata, e gli rivolse un sorriso per
rassicurarlo. -Ma non ha alcuna importanza, grazie a Takao ho
finalmente trovato degli amici fantastici come voi!-
Max ricambiò quel sorriso che piano piano diventò sempre più furbastro.
-Te lo assicuro io, tu sei un vero spasso.... soprattutto quando ti senti in imbarazzo!-
-In... imbarazzo?- ecco, la stava di nuovo prendendo alla sprovvista.
-Sì, quanto ti imbarazzi ti trovo estremamente carina!-
E Sayu divenne di nuovo una statua di pietra. Era diventata rigida come
un palo, si era piantata per terra e lo guardava con tanto d'occhi, per
non parlare del colorito sempre più porpora. Max scoppiò
a ridere troppo divertito quando iniziò addirittura a
farfugliare qualcosa.
-Visto?!- le disse tra le risate.
A quel punto Sayu si riprese e pestò un piede a terra oltraggiata.
-Me lo hai detto apposta per mettermi in imbarazzo!- lo accusò mettendo il broncio e incrociando le braccia al petto.
-Forse sì, forse no. Chi lo sa!- continuò lui prendendola in giro e guadagnandosi una linguaccia.
Sayu lo superò e aumentò il passo, cercando di non farsi
raggiungere per camminare da sola, ma come al solito era troppo bassa
per competere in velocità con un ragazzo, e quindi se lo ritrovo
subito a trotterellarle attorno con passo baldanzoso.
Beh, poteva comunque continuare a tenergli il broncio! E poi erano finalmente arrivati nella via dove abitava.
-Scherzi a parte- disse Max smettendo di ridacchiare e fermandosi una
villetta prima di casa sua -tra una settimana inizia il torneo
amichevole, si svolgerà su una nave crociera, e siccome possiamo
invitare un amico ho pensato che potresti venire con noi! Sarà
bello, io non vedo l'ora!-
-Cosa?- fu un invito tanto inaspettato che il broncio lasciò
posto a una bocca aperta da pesce lesso. -Sul serio? Io?- chiese
indicandosi.
A quella vista Max si dovette sforzare tantissimo per non scoppiare di nuovo a ridere.
-Sì, certo, chi altri sennò! E questa volta l'invito
è arrivato con una settimana di anticipo, non la mattina stessa
come alle vacanze di primavera. È un grande passo in avanti!-
-Me? E perché?- chiese ancora incredula.
-Come perché? Te l'ho appena detto: posso invitare un amico e
poi fai parte del gruppo oramai!- le spiego trovando quella reazione
oltre che buffa anche estremamente dolce, perché quelle
ulteriori parole sembravano addirittura averla commossa perché
chiuse la bocca e si strinse nelle spalle facendosi ancora più
piccola e abbassò il capo.
-Devo chiedere il permesso ai miei genitori prima...- pigolò
piano fissando la punta delle sue scarpette gialle. Si sentiva
pizzicare gli occhi, che stupida!
-Male che vada mando Takao a convincerli!- sdrammatizzò lui e
infatti lei reagì subito agitando le braccia. -Tuo padre non
riesce a dirgli di no!-
-No per carità! Fidati... mia madre ci riesce benissimo invece!-
Max le porse il mignolo. -Allora prometti che verrai?-
Sayu lo guardò dritto nei suoi grandi occhi azzurro cielo, sorrise timidamente e incrociò il mignolo col suo.
-Prometto che mi impegnerò al massimo per esserci!- disse
prendendosi d'animo e sorridendo un po' più sicura di prima. -Ma
sono già felicissima che tu me lo abbia chiesto!-
Kai era seccato al massimo! Stava vagando senza pace e senza meta per i laboratori della BBA da ore.
Quella strega di Ari non gli voleva far provare Dranzer solo per degli
stupidi controlli finali sull'anello d'attacco. Era stata inamovibile:
finché non avesse completato tutti i test non avrebbe permesso a
nessuno di lanciare quel beyblade. E a nulla era valso cercare di
corrompere gli assistenti. Sembrava che avesse istituito un regime di
terrore lì dentro e nessuno osava andare contro i suoi ordini!
Era inaccettabile che dovesse aspettare ancora una notte per un suo
capriccio! Dranzer era prontissimo, era lei ad essere troppo
pignola.
Aveva una gran voglia di trafugarlo e provarlo lo stesso, alla faccia sua e di tutti quei galoppini nerd al suo servizio!
L'unica cosa che gli impediva di farlo era la consapevolezza che
l'ultima volta che aveva fatto un'azione del genere non era andata poi
tanto bene. Non aveva intenzione di reiterare certi comportamenti,
sapeva di poter essere migliore di così, poteva attendere!
Decise di tornare al laboratorio principale. Con passo lento e un
cipiglio stizzito attraversò il corridoio oramai deserto. E
pensare che a quell'ora non avrebbe trovato nessuno degli assistenti a
fare la guardia al suo Dranzer. Avrebbe potuto benissimo intrufolarsi,
provarlo e rimetterlo a posto e nessuno se ne sarebbe accorto.
Entrò e si guardò attorno. Erano rimasti solo due
ragazzi, ma il vero problema sarebbe stata Ari. Eppure si aspettava di
trovarla lì a lavorare su Falborg.
Tornò nel corridoio e andrò verso il deposito.
Probabilmente era lì, e infatti non si sbagliava, ma non era
sola.
Si fermò sulla soglia, osservando all'interno le due figure dallo spiraglio della porta rimasta socchiusa.
C'era Yuri con lei. Erano in silenzio, l'uno di fronte all'altra. Lui
gli dava le spalle, ma Ari la vedeva, stava appoggiata allo scaffale
pieno di scatole, le braccia conserte e lo sguardo basso e perso,
le labbra serrata. Aveva un'espressione strana, granitica e
indecifrabile che attirò totalmente la sua attenzione
impedendogli di andarsene.
Sentì Yuri sospirare. Aveva le mani poggiate sui fianchi e infine parlo con voce bassa e incerta.
-Sei sicura che sia finita? Sicura di stare bene?-
Ari si limitò ad annuire, questa fu la sua unica risposta,
l'unico cenno che faceva intuire che gli stesse dando retta, anche se
sembrava completamente assente.
Era una situazione strana, l'atteggiamento di Ari non era il solito di
quando aveva a che fare con Yuri. Non era mai così remissiva con
lui.
Yuri lasciò scivolare le braccia lungo i fianchi e fece un passo
avanti. Era tanto vicino che gli basto alzare la mano per scostarle
dietro l'orecchio, in un gesto affettuoso, una lunga ciocca di capelli
sfuggita dalla treccia. Lei non ebbe nessuna reazione a questa
vicinanza e a questa confidenza, continuava a tenere lo sguardo fermo,
fisso alla sua sinistra.
-Va bene....- mormorò piano. Le accarezzò la guancia col
dorso delle dita, ma quando portò la mano dietro la nuca della
ragazza e si chinò su di lei, Kai sentì le viscere
contorcersi e ribellarsi.
Trattenne il respiro fino a quando non si rese conto che le stava dando
un bacio sulla fronte, nulla di che, no? Forse un po' troppo sentito,
forse un po' troppo vicino, forse un po' troppo lungo! Aveva i nervi a
fior di pelle. Come era possibile che Yuri fosse diventato
improvvisamente così affettuoso con lei?
Aprì la porta e rimase fermo sulla soglia. Non se n'erano nemmeno accorti.
Doveva calmarsi. Non poteva certo fare una scenata o prenderlo a pugni!
Anche se ne aveva una voglia incredibile non aveva alcuna
intenzione di farsi vedere turbato da tutto ciò!
Le prese il viso con entrambe le mani per sollevarlo verso di lui, e si
guardarono negli occhi. Stranamente quelli di Ari sembravano carichi
di qualcosa, una luce strana, come se fosse scomparsa quella patina che
la divideva dal resto del mondo.
-Riguardati Ariel.- le sussurrò.
Lei annuì impercettibilmente, e afferrò una mano ancora
sul suo viso, stringendola, ma non per cacciarla, ma con affetto, come
a volergli trasmettere qualcosa, con quello sguardo intenso e quel
gesto inaspettato, qualcosa che non voleva dire a parole.
Infine sciolsero quel contatto. Yuri fece un passo indietro e si
voltò, accorgendosi finalmente di Kai fermo sulla soglia.
Nascose piuttosto bene la sorpresa, ma i suoi occhi azzurri si
assottigliarono tradendo un certo fastidio per la sua presenza
lì.
-Che cosa ci fai qui a quest'ora, Yuri?- gli chiese con tono sonante e duro.
Yuri si incamminò verso di lui per uscire dalla stanza.
-Niente che ti riguardi!- fu la sua risposta algida mentre gli passava accanto.
-Bene, allora se hai finito vattene! Ari ha ancora da fare sul mio Dranzer.-
Per un attimo i loro sguardi si incrociarono e a quel punto un
sorrisetto increspò le labbra sottili del rosso, e fu come uno
schiaffo per Kai. Che cosa ci aveva trovato di divertente?
Il rosso lo superò e scomparve nel corridoio con poche falcate.
Cosa diavolo ci aveva trovato da ridere quello stronzo!?
Aveva una gran voglia di esternare tutto il suo malumore e il fastidio
che provava, e soprattutto far sparire quella odiosa sensazione
dolorosa che gli stava attanagliando lo stomaco.
Si voltò verso l'interno della stanza, pronto a fulminare Ari.
Non era successo niente, era vero, ma gli aveva dato un fastidio
indicibile quell'inaspettata confidenza e intimità tra i due.
Quando si fermò su di lei però ogni intenzione venne
frenata.
Avrebbe voluto rimproverarla, farle una serie di domande, ma qualcosa
in lei in quel momento glielo impediva. Qualcosa gli diceva che non
avrebbe ricevuto risposte, almeno non quelle che si aspettava.
Era rimasta con la schiena appoggiata allo scaffale, come se Yuri non
se ne fosse andato, e come se lui non fosse mai intervenuto, come se
non fosse lì. La osservò senza più parole da
dirle, senza più la disapprovazione di poco prima, perché
sembrava immersa in pensieri troppo privati perché lui potesse
entrarci. Eppure non voleva lasciarla da sola.
Dopo lunghi attimi di silenzio, qualcuno bussò, e apparve uno dei due assistenti rimasti quella sera.
-Mayer... al telefono!- disse entrando e raggiungendo Ariel in fondo
alla stanza. Lei si ricompose e afferrò l'apparecchio senza fare
una piega.
-Capisco. Ok, ottimo lavoro.- disse solamente riagganciando e
restituendo il telefono al ragazzo. -Fammi trovare un caffè alla
postazione 14, sto arrivando.-
-Sì, signora!- il ragazzo annuì e si apprestò ad eseguire gli ordini uscendo immediatamente.
Rimasero di nuovo da soli.
Ari prese un profondo respiro e si passo le mani sul viso e poi tra i
capelli. Per un po' rimase ferma a pensare a cosa fare, poi gli fece
cenno di seguirla. Sembrava tornata quella di prima, forse solo
più seccata e stanca.
Kai la seguì fino al laboratorio e una volta entrati gli parlò di nuovo col suo solito tono autoritario.
-Mi devi fare un favore. Domani provi il nuovo Dranzer,
dopodiché dovrai stare con Takao e demolire ogni idea stupida
che gli viene in mente, chiaro?- gli disse gettandosi sulla sedia della
scrivania e rivolgendosi al computer.
-Ha solo idee stupide e la vostra relazione ne è un esempio lampante.- le fece presente aspro.
-Hai ragione! Peccato non ci fossi tu nei paraggi quella volta.-
rispose sarcastica senza nemmeno guardarlo, tutta l'attenzione rivolta
allo schermo. -Per questo ora è importante che tu ti tolga dalle
palle e vada a fare qualcosa di utile della tua vita!-
Non doveva incazzarsi? Non ne aveva tutte le ragioni? Che motivo c'era
di passare da uno stato di strana quiete a uno da stronza
insopportabile?
-Non eseguo i tuoi ordini!-
Ari a quel punto ruotò sulla sedia girandosi verso di lui e guardandolo dritto negli occhi.
-Lo vuoi Dranzer?- gli chiese asciutta e estremamente seria.
-Cosa vorresti fare, ricattarmi forse? Sei impaziente quando me di vedere Dranzer in azione!-
-Non hai idea di quanto io sia disposta a sacrificare per tenere il
punto, credimi!- e chiarito questo tornò a rivolgersi al
computer.
Era odiosa, ma che senso aveva ribadirglielo?
-Tieni a freno Takao mentre non ci sono....- disse iniziando a lavorare.
-Va bene, e risparmiati i ricatti l'ora in poi, non lo faccio per questo!-
-Sì, lo so che lo fai per amore del tuo adorato Takao!-
Alla parola amore per un attimo Kai si sentì gelare, ma era solo
una delle sue solite battutine stupide. Era un fascio di nervi, in
tutta sincerità non vedeva l'ora di provare Dranzer non solo per
curiosità, ma anche per mettere fine a quella maledetta
convivenza. Erano giorni che le stava appiccicato per controllare come
lavorava sul suo beyblade ed era arrivato al limite e quella ne era la
prova! Sussultare come un quattordicenne timido alla parola amore
perché per un attimo si era spaventato che avesse intuito
qualcosa. Era disgustoso già solo pensare a come si era ridotto,
si sentiva ridicolo! Era assurdo che più si imponesse di starle
alla larga e più si ritrovava a dover stare con lei. Aveva
voglia di prendersi il suo Dranzer e sparire per un mese e non vederla
più, non vedere più nessuno di loro!
-Ora vattene, devo concentrarmi sulla base di Falborg.- lo congedò fredda.
Kai la osservò incredulo. Ma sul serio? Si trovava in quello
stato pietoso per una così? Ma che problemi aveva? Si
girò e si incamminò verso l'uscita sempre più
stizzito.
Doveva aver bisogno di un terapista, uno veramente molto bravo per
svelare questo arcano. Cioè, i traumi infantili certo a lui non
mancavano, ma nulla poteva giustificare una cosa del genere! Era una
persona antipatica, odiosa, presuntuosa e maleducata, eppure... eppure
era inutile che continuasse a ripetersi tutti i suoi difetti se poi la
sua maleducazione la trovava divertente, la sua presunzione più
che giustificata e i suoi modi bruschi e indelicati sapeva essere il
risultato di una vita che l'aveva resa dura come la pietra. E il suo
ripetersi di non sopportarla in fin dei conti era un patetico tentativo
di autoconvincersi.
Non riusciva proprio a capire che razza di problema avesse, ma
già arrivato sulla porta gli era passata tutta
l'indignazione per essere stato mandato via in quel modo e
tornò indietro.
Prese una carpetta e la piazzò proprio davanti allo schermo che Ari stava usando.
Voleva che lo guardasse e che gli prestasse la massima attenzione.
Lei alzò gli occhi e incrociò lo sguardo con quello ametista di Kai.
Era ovviamente seccata per quella interruzione ma Kai sembrava
estremamente determinato e preferì dargli il tempo di spiegarsi
prima di minacciarlo o mandarlo a fanculo.
-Non guidare se sei stanca! Quando vuoi tornare chiamami che ti vengo a prendere.-
Tolse la carpetta dallo schermo, posandola sulla scrivania accanto.
Ari rimase ad osservarlo uscire da lì in silenzio, continuando a fissare
l'uscita della sala anche dopo che era sparito.
Tornò a guardare lo schermo e lo fissò per parecchi
secondi. Tolse le mani dalla tastiera e le poggiò sulle gambe
perplessa. Che strano... non ricordava a che punto del lavoro era
arrivata e cosa doveva fare.
Doveva essere il sonno, accidenti, ma dove era finito il caffè che aveva chiesto?!
chi è arrivato fino a qui
batta un colpo! seriamente, ora vi rendete conto della mia
incapacità a inventare il titolo?
vi avviso che quello che
seguirà sarà un'accozzaglia di frasi sconnesse. sono
stanca e non riesco a fare un discorso lineare che manco un teletabis
(come il resto del capitolo d'altronde ndyuri).
quindi ho
completamente cambiato l'idea che mi ero fatta del 45esimo
capitolo e ho deciso di mettere ari da parte (tanto doveva lavorare ai
beyblade russi come una schiava quindi ciao ciao) e di
concentrare l'attenzione su altri personaggi, tipo max che porello non
gli faccio fare molto, e menomale per lui non riesco nemmeno a trattare
male, biondino fortunello! l'ho fatto un po' ambiguo e in un certo
senso un po' timido con sayu, non so se farmi partire la ship oppure
no... vedremo....
poi siccome mi sembrava
di non aver fatto abbastanza mi sono detta noooo qui manca qualcuno! a
chi è che posso rompere le scatole? a ch non sto dando
abbastanza spazio ultimamente? chi è che posso torturare con
piacere e che a tutte noi non basta mai? ed ecco qui il nostro
amatissimo Kai!
l'ho torturato con un
sogno/ricordo estremamente sgradevole, ma mi poteva bastare? no,
ovviamente? non volevo usare ari, la volevo lasciare fuori per almeno
un paio di capitoli, ma mi serviva qualcuno di fastidioso e chi
meglio di lei? quindi diciamo che mi ha fatto da assistente, e ne ho
approfittato e ho tirato in ballo anche Yuri, perchè ci stava,
fidatevi, yuri ci sta, ci sta sempre bene! non mi sembrava credibile
che non dicesse nulla dopo la mattanza di ari, quindi gliel'ho mandato
a romperle le scatole. nell'ultima parte avevo immaginato anche la
scena tra yuri e ari, che appunto passata la rabbia lui torna per
parlare di quello che lei ha fatto da un punto di vista emotivo, non
più pratico, quindi è più gentile e
disponibile. ma mi piaceva l'idea che kai fraintendesse, lo
trovavo più divertente che quei due pesantoni di yuyu e ari.
ora io vado a dormire che domani
si cammina (aiuto!) e spero di non aver fatto un capitolo cagata e
soprattutto di non aver lasciato in giro qualche cantiere con frasi
sconnesse o lasciate a metà o pezzi tagliati
un bacione dalla Pinca
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