Two of a kind

di VvFreiheit
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“Allora, ci andiamo al parco?”

Il bacio che seguì quella sua proposta inondò entrambi di una ritrovata complicità. Andy lo strinse a sé più forte che poté. 

“Al volo, ci andiamo!” rispose quindi, euforicamente spalancando la porta della camera, inondando il corridoio di una risata sincera che a Mika scaldò il cuore.

-*-*-*-*-*-*-

I giorni di riunione con gli amici, fuggirono così come erano arrivati e Mika tornò al suo ruolo di giudice prima di quanto avrebbe voluto.

Dopo 3 giorni di riprese a stretto contatto con i colleghi, i 3 artisti italiani e Cattelan, erano diventati per lui, ormai come di famiglia. Appena concluse le audizioni di Xfactor, che almeno per quel giorno non erano proseguite fino alle 2 di notte, non trovarono cosa migliore da fare che rifugiarsi in un locale dall’aria giovanile, con musica dance in sottofondo. 

Io addooooro questa canzooone. Noi dobiamo andare a balare!!” Mika dopo il terzo cocktail aveva acquisito quella sera una padronanza dell’italiano che non si aspettava di avere, ma soprattutto aveva sfoggiato la sua sfacciataggine da showman, anche con chi non conosceva poi così bene.

Il risultato era un ballo sfrenato in mezzo alla pista, al ritmo di una delle hit anni 90 che più lo avevano fatto ballare quando a 15 anni girava per i locali di Londra, rigorosamente con documenti falsi.

Elio e Simona, rimasti basiti al tavolino, osservavano la verve da artista, traboccare in ogni sua mossa, mentre Alessandro e Morganlo avevano seguito in pista, trascinati dalla sua travolgente carica.

Eh… cosa vuol dire avere trent’anni…” commentò Elio, sorseggiando la sua birra, seguendo divertito le mosse dei tre colleghi.

Simona rise, bagnandosi le labbra col suo cocktail rosso scarlatto “Oddio, Morgan proprio 30 non ne ha eh…” ben osservò lei, alludendo ai 41 anni del cantautore italiano.

La risata di Elio giunse senza troppa difficoltà alle orecchie della donna “Ma pare che con Mika nei paraggi, diventi un pischello con gli ormoni in subbuglio” continuò, fissando il brizzolato strusciarsi senza troppi problemi addosso al collega nemmeno trentenne, che si scostava appena, sempre senza mai abbandonare il ritmo sfrenato della danza.

Effettivamente l’ho notato anche io…” rispose il leader degli EELST. 

Mika ammalia chiunque” si lasciò andare lei ad una considerazione soggettiva ma non troppo.

La musica nel frattempo cambiò e i tre ritornarono al tavolino, ridendo euforici.

Certo che Morgan che si scatena a ritmo di dance non si vede tutti i giorni…” lo punzecchiò Elio, non appena il cantautore monzese fece la sua comparsa.

Cattelan e Mika risero di gusto alla battuta del giudice, ma Morgan rispose a tono, sogghignando e avvicinandosi al 29enne, tirandolo per la camicia e passandogli un braccio attorno alla vita “Quando si hanno buoni compagni di ballo…” esordì sardonico, mentre Mika rideva fanciullescamente, l’imbarazzo barricato dietro i vapori dell’alcool.

Ripresero posto alle rispettive sedie e continuarono a commentare una per una le canzoni passate dal dj, abbinandole a vecchie hit che più o meno tutti avevano ballato anni addietro.

Noi in Inglatera avevamo canzone più belle che voi!” sentenziò il libanese con fare di vanto, alzando la voce sopra la musica assordante.

Weee non diciamo fesserie eeeeh” si lamentò Alessandro, dando un lieve spintone all’amico.

Io no dicce feserrieee! Ma nostra musica erà più bella!!” continuò imperterrito, ridacchiando furbescamente, conscio di essere in minoranza, ma tenendo alte le sue idee.

Dice quello che viene a lezione da me, per imparare qualcosa sulla cultura musicale italiana” intervenne Morgan, ricordando a tutti, ma soprattutto a lui, la sua scarsa conoscenza del panorama musicale nazionale.

Sì Morgan, ma io non sono sordo. Dance music italiana è peggiore che la de Inglatera. Tu no può dire the other way round” rimase sulle sue convinzioni, ribadendo come alcune delle ultime canzoni appena passate dal dj, fossero decisamente meno d’impatto di certe hit d’oltremanica.

Io dico the other way round quando mi pare, piccolo Mika!” Lo sfotté palesemente Morgan, riprendendo l’uso della sua madre lingua, scimmiottando però il suo accento britannico. 

Mika gli riservò una linguaccia a metà tra il divertito e l’ostinato e poi tornò a sorseggiare il suo cocktail, imponendosi che fosse l’ultimo.

La goliardia della serata andò a poco a poco scemando, e complice la stanchezza della lunga giornata, spinse i 5 amici e colleghi verso il loro hotel.

IL 5 stelle in centro città li accolse silenziosamente e i giudici si sarebbero volentieri recati su per le scale e per i corridoi, verso le camere, se il piccolo lounge-bar non li avesse attirati come formiche con lo zucchero.

Non vorrete negarvi l’ultimo drink della serata, proprio qui a due passi…” intervenne Cattelan, ancora piuttosto su di giri, circondando le spalle di Morgan e Elio, invitandoli con lui.

“Alessandro, ti ringrazio, ma la mia diversa giovinezza mi impone di chiudere qui la serata. Non posso farcela” declinò garbatamente Elio, lasciando gli amici con un sorriso, augurandogli quindi una buona notte.

Lo stesso fece Simona, che dichiarò di aver bisogno di una doccia e di un letto morbido.

Ancora una volta rimasero i 3 giovincelli, pronti per far baldoria e continuare la serata per qualche istante in più.

Il trio delle meraviglie!” Esultò Morgan, ordinando un Negronisbagliato al giovane del bar, squadrando Ale e Mika.

Perchè sbaiato?” chiese il più piccolo dei tre, indagando sulla strana richiesta arrivata del collega al barman.

Morgan si lasciò andare ad una risata, circondandogli il fianco, avvicinando lo sgabello al suo. 

Tutto ti devo insegnare…” si inorgoglì spiegandogli dettagliatamente la storia del drink e il motivo per cui avesse preso quel nome “Il Negroni sbagliato è un aperitivo creato nel Bar Basso di Milano negli anni sessanta da Mirko Stocchetto. Differisce dal classico Negroni amaro fiorentino perché il gin viene sostituito col brut” 

Mika annuì interessato e poi curioso, ne ordinò uno a sua volta.

Questa è la prima volta che io bevve un Negroni sbaiato” si compiacque, assaporandolo minuziosamente “e non va benne che è prima volta, because it’s amazing!” affermò, pentito di aver scoperto quel drink particolare, solo a ridosso dei trent’anni.

Suvvia, ne avrai di tempo per recuperare, piccolo Penniman” lo sfotté velatamente Morgan, ridacchiando e concedendosi un generoso sorso del suo stesso amaro.

Che Negroni e Negroni… Non c’è nulla di meglio di una birra fresca!” commentò invece Ale, leccandosi le labbra dalla schiuma della bionda che aveva davanti.

“È quello che dice sempre anche Andy…” commentò in inglese, esternando a voce bassa i suoi pensieri, girandosi tra le mani il bicchiere.

“Andy sarebbe il biondino in giro insieme a te settimana scorsa per Milano?” chiese Ale, prendendo un altro sorso di birra. 

Mika a quelle parole si voltò verso l’amico, guardandolo con un sopracciglio alzato.

“Si, dov’eri? Te lo avrei presentato, ma non ti ho visto!” chiese rammaricandosi di non aver incontrato l’amico e non aver fatto le presentazioni.

“Chi è questo Andy?” si intromise Morgan, continuando in inglese, come i due ragazzi, poggiando il bicchiere sonoramente sul tavolo.

“Ho visto le foto su una rivista. Se vi avessi incrociati sarei venuto a salutarvi.” Disse Cattelan, spiegando il motivo per cui non si fossero incontrati di persona per presentarsi.

Mika si irrigidì visibilmente a quella rivelazione, ammutolendosi per un attimo e perdendosi momentaneamente tra un pensiero e l’altro.

“Credo di non riuscire bene a seguirvi…” si intromise nuovamente Morgan, osservando entrambi sghembamente, incerto se la sua improvvisa perdita del filo del discorso fosse da imputarsi a dei frammenti mancanti o alla sua mente inebriata dai numerosi drink.

La sua puntualizzazione scosse lievemente le riflessioni del libanese, riconnettendolo con la realtà circostante. “Non me ne sono accorto…” dedusse cercando di riportare alla memoria frangenti della giornata che potessero spiegargli quando e da dove l’agguato dei paparazzi fosse riuscito ad andare a buon fine.

“Va beh Mika, ti stupisci che ti paparazzino?” chiese Morgan, quando Ale gli ebbe spiegato ciò a cui stava alludendo con il collega.

Lo sguardo tagliente che Mika gli riservò lo lasciò decisamente spiazzato. Da colui che aveva sempre e solo dipinto come un giocoso e vivace ragazzino curioso, ricevere un’occhiata ed un’espressione così risolutamente decisa e pungente, gli risultòalquanto strano.

“Non mi stupisco ma non mi piace” asserì il riccio, esponendo tranquillamente il suo punto di vista, mettendo da parte il moto di fastidio che gli aveva provocato quell’occhiata risentita solo un paio di secondi prima.

“È il tuo ragazzo lui, non è così?” chiese Alessandro, che nonostante non lo conoscesse e non fosse certo di chi fosse, aveva intuito dalla reazione di Mika.

La risposta del moro arrivò con un assenso, espresso a gesti, insieme ad un sorso del suo Negroni.

“Beh, se può tranquillizzarti, dalle foto non traspare…” cercò di rassicurarlo il ragazzo, spiegandogli velocemente che tipo di scatti erano finiti sul giornale, facendogli intendere che nulla di davvero privato era stato diffuso.

“Mi fa piacere” annuì ringraziando Alessandro per la puntualizzazione e le confortanti parole, finendo il suo drink.

“Se non vi dispiace, io prenderei la via di camera mia” chiese quindi, alzandosi dallo sgabello e recuperando la sua giacca, lasciata a penzolare poco a fianco.

Gli amici lo salutarono, decidendo di restare ancora per un poco a chiacchierare, mentre Mika prese la via delle scale, rintanandosi in camera, seguito dai suoi pensieri.

Una volta in stanza prese il telefono tra le mani, pronto a cercare l’articolo di cui Cattelan gli aveva parlato, per testare coi suoi occhi l’operato dei paparazzi e capire se davvero, come diceva l’amico, non vi fosse ritratto nulla di compromettente, ma all’ultimo decise che non aveva per nulla voglia di vedere. 

Non aveva la smania di sapere chi, come, dove e quando fosse riuscito ad immortalarli. 

Non voleva davvero rodersi lo stomaco cercando un’inesistente reminiscenza di quella sera che gli potesse regalare qualche indizio. 

Non sentiva il bisogno di leggere le didascalie delle foto e scoprire quali nomi vi fossero sotto riportati. 

Era troppo stanco per sforzarsi a leggere parole insensate in una lingua non sua.

Ad essere sinceri si rese conto che non gli interessava davvero, alla fine dei conti.

Non gli interessava; sapeva che vedere o rimanere nell’oblio non gli avrebbe né peggiorato la serata, né tantomeno giovato alle sue preoccupazioni. Era successo, punto.

I dettagli non erano roba per lui.

Andy aveva ragione, doveva lasciar correre; fane una malattia avrebbe finito per divenire sconveniente, inutile e profondamente autolesionistico.

Trasse un respiro profondo e uscì dal motore di ricerca, aperto sotto i suoi occhi e le sue dita, andando ad aprire la chat di Whatsapp. Sebbene la sua opera di autoconvincimento e self-control delle sue emozioni, stesse dando buoni frutti, aveva bisogno di una conferma, per potersi dire in tutto e per tutto tranquillo e indifferente.

“Siamo finiti sui giornali. Nulla di rilevante, ma ci tengo che tu lo sappia.” 

Era piena notte, Andy sicuramente era a tra le braccia di Morfeo, ma Mika in cuor suo sperava la risposta potesse arrivargli prima di addormentarsi. Solo così avrebbe potuto riposare serenamente, ne era conscio.

Con la speranza nel cuore, si rintanò velocemente in bagno per una doccia e quando ne uscì e udì il trillo del telefono dalla porta chiusa, si fiondò in camera, incurante della finestra a vista e del suo stato di momentanea semi-svestizione.

“Cosa dicono i giornali non mi importa… Cosa mi dici tu, piuttosto?” un sorriso sincero e spontaneo fece capolino sul volto del libanese, non appena i suoi occhi lessero quanto gli era stato scritto; chiuse gli occhi e si lasciò andare sprofondando nel cuscino del letto.

“Dico che ti amo e del resto non me ne frega un cazzo!” digitò velocemente allegando un cuore ed un’emoticon a forma di braccio di ferro, senza mai smettere di sorridere.

Andy dall’altra parte dell’Europa sorrise a sua volta leggendo quelle parole quasi stridenti, tra il romantico e lo sgraziato, amalgamante in un impasto dolce, scrigno di tutto ciò che Mika aveva nel cuore in quel momento. 

“La tua mancanza di finezza era forse proprio quello che volevo, più delle tue parole sdolcinate” gli rispose, trovando in quella parola volgare la chiave di lettura di tutta la faccenda. Una risposta di quel tipo denotava quella sfrontatezza sana e battagliera di un Mika che sta affrontando il mondo a testa alta. Esattamente ciò che aveva bisogno di sentire da lui.

“Wow, Andy che non mi cazzia se dico parolacce!!” esultò il moretto, rispondendo sempre con quel tono giocoso da monello sgraziato ma contento.

Il biondo non poté esimersi dallo scuotere la testa divertito.

“Solo per questa volta, non ci prendere gusto o mando gli screen a tua madre!” lo minacciò velatamente. 

“Non lo faresti mai!” ricevette come risposta, una frazione di secondo più tardi.

“Scommetti?” controbatté il greco con un ghigno malefico in allegato.

“NO!” si affrettò a rispondere Mika, certo che il biondino non si sarebbe fatto scrupoli a rendere pubblica a sua madre la loro ultima conversazione, pur di ridere alle sue spalle del redarguimento nei suoi confronti.

“Sei davvero uno s……o” aggiunse poi, certo evitando scrupolosamente di inserire le lettere di mezzo.

Andy lesse sempre ridendo e lo riprese bonariamente con un “Mikaaaa”

“Cosa?? Sei davvero uno Splendido ragazzO…. Sempre a pensare male!” giocò d’astuzia il quasi trentenne, facendo sospirare l’interlocutore che rispose con la scimmietta con le mani sugli occhi.

“Dai, Splendido ragazzO, buonanotte!” concluse poi Andy, ormai sicuro che il compagno fosse tranquillo e sereno, enfatizzando le due parole, attribuendogli entrambi i significati.

“Notte! <3 ” chiuse quindi la conversazione definitivamente anche Mika, correndo in bagno e finendo di sistemarsi, prima di buttarsi a letto e dormire finalmente sogni tranquilli.

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Buongiorno!
Mika se la spassa un po' nelle nottate milanesi tra colleghi, si lascia andare alle inibizioni dell'alcol ma poi rinsavisce... si perché il nominare Andy lo porta magicamente a svegliare la sua parte più razionale. Vi aspettavate questo momento più in là forse, è invece per una volta non vi ho fatto aspettare mezza vita!
Vi aspetto come sempre con le caramelle per il prossimo capitolo, che tra l'altro a me piace un sacco....
a prestoooooo! Grazie mille a tutte voi. 
Vv




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