La pioggia scorre sul vetro della
finestra davanti a me e
l’osservo mentre crea intricati disegni.
Il profumo di terra bagnata mi invade, profumo che mi ha accompagnato
in molti
momenti felici.
Mi sfioro il ventre, ancora non riesco a credere a quello che ho appena scoperto, il solo suono di quelle parole nella mia testa mi provocano immensa gioia e presto lo urlerò al mondo intero: sono incinta!
Da poche settimane porto in grembo il frutto di questo amore nato tra le macerie di una guerra e che per qualcuno non sarebbe mai dovuto nascere.
Ho dovuto lottare solo per avere un’occasione perché io sono una mezzosangue e lui un purosangue figlio del fedele Mangiamorte Malfoy.
Non ho frequentato Hogwarts mio zio, e tutore legale dalla morte dei miei genitori, mi ha protetta celando la mia esistenza tenendomi lontana
dalla guerra che lui stava combattendo, non ci si aspetta un comportamento del genere da Severus Piton.
Draco ha cambiato fazione poco dopo aver ricevuto quel marchio nero: per ironia della sorte quello che doveva essere un legame lo ha allontanato.
Il nostro primo incontro è avvenuto nella sede nell’ordine, io ero rientrata da poco nella vita di mio zio avevano scoperto la mia esistenza ed io ero riuscita a
raggiungerlo prima
di probabili ritorsioni.
Ricordo il mio rumoroso ritorno nella sua vita: sono passata da urlargli minacce a dirgli di volergli bene, tutto perché volevo restare al suo fianco e
combattere se necessario, sono sempre stata un uragano che non si ferma davanti a nulla,cosi mi sono resa conto degli altri solo quando zio Sev ha ceduo lasciandomi al suo fianco.
In quel momento ho incontrato per la prima volta i suoi occhi di ghiaccio in cui io riuscivo a scorgere altro oltre il freddo apparente perché ero abituata ad andare oltre il dolore, le apparenze e quel marchio sul
braccio, in fin dei conti io amavo già un uomo che lo
portava e lo consideravo un errore di gioventù.
Ho dovuto avvicinarmi a lui con prudenza, volevo scoprire perché odiasse tanto i mezzosangue e le sue risposte erano più come una poesia imparata a memoria che veri ideali ed io mi innamoravo sempre di più di quei occhi di ghiaccio.
Sono scapata non volevo morire guardando i suoi occhi
che si posavano
su tutti tranne su di me; ho cercato un rifugio non rendendomi conto che i suoi occhi
cercavano i
miei e che nascondevano un nuovo segreto.
Quando tempo perso a negare quello che ormai
avevamo capito.
La fuga è finita qualche sera dopo la battaglia
finale, fuori pioveva e con le dita disegnavo i percorsi delle goccie fino a
quando non si scontrarono con le sue, poi solo brevi flash: le sue dita bagnate che mi accarezzano la
guancia, i suoi
occhi che osservano rapiti le mie labbra che poi accarezza con
le sue.
Ci scambiammo baci per un tempo indefinito ma poi la
realtà torna e
con essa inizio a credere che era stato solo sogno realizzato dalla mia
amica
pioggia.
Ma non era cosi, lui è tornato e mi ha
rivelarmi tutto:
credeva di essersi innamorato e voleva provare ad essere felice.
E’cosi è iniziata l’avventura del nostro
amore: cresciuto tra le intemperie, in un terreno difficoltoso
ma abbiamo lottato ogni giorno per
quello che provavamo e ogni giorno diventava più
forte.
La pioggia ha continuato ad accompagnarci:
dopo il bacio c’è stato il suo
“ti amo” detto per la prima volta sul
serio e la sua dichiarazione nel giardino di quella
che ora è la
nostra casa.
Si è portato l’anello in tasca per due settimane
per aspettare la pioggia è
stata un’emozione indescrivibile dirgli si,
corrergli tra le braccia e mentre realizzavo la realtà ci stavamo
già baciando sotto la pioggia
che di nuovo era lo sfondo del nostro amore.
Mi sto ancora accarezzo il ventre quando intravedo un ciuffo biondo e
due occhi
di ghiaccio che si trasformano in liquido fuso non appena mi vedono, le sue forti braccia mi cingono e mi bacia teneramente il collo.
– Piove.
– Si amore, la nostra amica pioggia
è venuta a farci visita.
– Anche se oggi avrei preferito un cielo stellato...
– Come mai? La mia signora non vuole stare al sicuro
tra le mie
braccia in questa notte buia e tempestosa? Sono bravo a
difenderti dai tuoni e lampi…
– Vuole rifiutarmi le coccole signore?
Mi giro e gli sfodero il più disarmante dei sorrisi per poi
mettergli un tenero
broncio. Mi sorride teneramente dandomi un bacio e
sussurrarmi:
– Lo sai che amo coccolarti.
– Bene, visto che le stelle non collaborano dovrò
avvalermi del mio amato e
personale archivio: inizia ad elencare nomi di
costellazioni!
– Ripeto come mai?
Mi bacia conducendomi piano sul divano, l’enorme
finestra ci permette
di ammirare lo spettacolo della pioggia anche da qui.
– Oltre al fatto che amo sentirti parlare su argomenti che
ami voglio
avvantaggiarmi per i nomi dei nostri figli... sempre
se vogliamo
continuare questa tradizione...
– Abbiamo tempo.
Cerca di chiudere qui il discorso per dedicarsi a questo
momento di
intimità famigliare ma devo dirglielo assolutamente!
– Non poi cosi tanto…
Ed ecco il fatidico momento: le sue labbra si allontanano dal mio collo
dove
erano rimaste a torturarmi e i suoi occhi cercano i miei per avere
conferme.
– Amore oggi io e la nostra amica pioggia abbiamo una bella
notizia per
te: sono incinta!
– Avremo un figlio…
– Teoricamente siamo genitori da un mese.
– Bisogno chiarire dei dettagli...
Dolcemente mi fa stendere sotto di lui e dopo un
fugace bacio mi
solleva la maglietta scoprendomi il ventre per poi scendere
a baciarlo e a parlare:
– Allora piccolino devi sapere che la nostra famiglia ha
origini antiche, il
cognome Malfoy è importante e questo porta diritti e doveri ma tu piccino mio non dovrai preoccuparti perché
farò di tutto perché tu abbia
un’infanzia felice e diversa dalla mia. Non mi importa se sei maschio o femmina, se vorrai diventare un
Guaritori o un
giocatore di Quidditch, se diventerai grifone, corvo, tasso o serpe qualunque
cosa andrà bene
basta che tu sia felice, io ti amo e non smetterò mai di farlo, per
me la cosa più
importante e che tu e la mamma siate al sicuro e siate felice,
il resto non
conto.
Mi bacia ancora teneramente la pancia ed io mi trovo a
ridere per questo
suo dolcissimo e spontaneo discorso, come si fa a non amarlo?
Si ferma con la testa sul mio ventre ed io gioco con qualche ciuffo
biondo.
– Amore non devi preoccuparti di essere un genitore
diverso dai tuoi perché
lo sei già. Hai intenzione di restare cosi per molto?
– All’incirca nove mesi...
– Non possiamo restare cosi per novi mesi ma poi tornare
quando vuoi a noi
piacciono le coccole del papà...
– che coccola sia!
Con il sorriso dolce e furbo che ho imparato ad amare si
dedica a tenere
fede alla sua parola.
Ed è uno dei nostri mille baci a chiudere questo momento, magico perché pieno di quel sentimento che abbiamo
iniziato a provare
insieme che non ho voluto sapere di smettere di esistere, che non ha accettato confini e ha travolto quelli esistenti,
che è cresciuto in noi da sfociare in un altro
essere umano a chiudere questo capitolo di vita ed a iniziarlo un altro dove i
protagonisti
sono tre. |