Attendere & sperare

di Francine
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Jusqu'au jour où Dieu daignera dévoiler l'avenir à l'homme, toute la sagesse humaine sera dans ces deux mots :
« Attendre et espérer ! »
Alexandre Dumas, Le Comte de Monte-Cristo (1845 — 1846)


 
Che Apollo fosse un dio pigro, indolente, pavido – in poche parole: inaffidabile – lo sapevano anche i sassi.
Eppure, te lo sei sposato lo stesso, ché quel dio pigro, indolente, pavido – in poche parole: inaffidabile – è testardo – è caparbio – oltre ogni razionalità. Requisito fondamentale per stare con una come te, perché chi è testardo – chi è caparbio – aspetta.
E aspettare non è forse un altro modo di chiamare il verbo sperare?
Sì, che lo è. Ed è stato proprio quel dio pigro, indolente, pavido – in poche parole: inaffidabile – a dimostrartelo accoglierti a braccia aperte e sussurrandoti all’orecchio: «Bentornata a casa, tesoro.».


Note: se non fosse stato per Il Giardino di EFP e la sua iniziativa "Ripopoliamo i fandom", non mi sarebbe mai passato nemmeno per l'anticamera del cervello di scrivere su Pollon.
Non riesco a togliermi dalla testa l'idea che la Dea delle Dee (aka Elpis) altri non sia che la madre di Pollon. Sì, quella che ha mollato quel dio pigro, indolente, pavido – in poche parole: inaffidabile  – che è Apollo con la scusa di andarsi a comprare le sigarette. Tutta colpa del verbo ἐλπίζω , che in greco antico significa sì sperare, ma anche aspettare che si realizzi ciò che spero. Che Apollo maturi, ad esempio. O che sia meno pigro, indolente, pavido - in poche parole:inaffidabile - anche se la vedo dura. Oh, se la vedo dura...
 




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