Che Apollo fosse un dio pigro, indolente, pavido – in poche parole:
inaffidabile – lo sapevano anche i sassi.
Eppure, te lo sei sposato lo stesso, ché quel dio pigro, indolente, pavido – in poche parole:
inaffidabile – è testardo –
è caparbio – oltre ogni razionalità. Requisito fondamentale per stare con una come te, perché chi è testardo –
chi è caparbio – aspetta.
E aspettare non è forse un altro modo di chiamare il verbo
sperare?
Sì, che lo è. Ed è stato proprio quel dio pigro, indolente, pavido – in poche parole:
inaffidabile – a dimostrartelo accoglierti a braccia aperte e sussurrandoti all’orecchio: «Bentornata a casa, tesoro.».
Note: se non fosse stato per
Il Giardino di EFP e la sua iniziativa "Ripopoliamo i fandom", non mi sarebbe mai passato nemmeno per l'anticamera del cervello di scrivere su Pollon.
Non riesco a togliermi dalla testa l'idea che la Dea delle Dee (aka Elpis) altri non sia che la madre di Pollon. Sì, quella che ha mollato quel dio pigro, indolente, pavido – in poche parole:
inaffidabile – che è Apollo con la scusa di andarsi a comprare le sigarette. Tutta colpa del verbo
ἐλπίζω , che in greco antico significa sì
sperare, ma anche
aspettare che si realizzi ciò che spero. Che Apollo maturi, ad esempio. O che sia meno pigro, indolente, pavido - in poche parole:
inaffidabile -
anche se la vedo dura. Oh, se la vedo dura...