I Dominatori di Elda - La Guerriera Fenice

di Mayfa_P
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15 Saovine

Mornon osservava distrattamente il soffitto finemente intagliato che ornava la sua stanza, continuava a sperare che ciò che stavano cercando apparisse prima o poi, non poteva essere svanita nel nulla, continuava a ripeterselo ormai da mesi.
Erano passati molti anni ormai nonostante ciò, sperava nel ritrovare la sua ultima risorsa. Ne mancava solo una, e il puzzle sarebbe stato completato."Sei sempre così teso, dovresti rilassarti ogni tanto."
Una voce flebile gli giunse alle orecchie riportandolo dolcemente alla realtà, si ritrovò così ad osservare la donna distesa al suo fianco che lo guardava in modo languido e famelico mentre con una mano gli disegnava cerchi invisibili sul petto.
Un dolce e quasi impercettibile sorriso gli illuminò il volto per un secondo, passò dolcemente il dorso della mano sul viso della donna e rimase per qualche istante a bearsi della sua bellezza.
I lunghi capelli biondi ricadevano morbidi sullo snello e tonico fisico della donna coprendo interamente i seni e incorniciando quel viso dai lineamenti duri e sensuali, i suoi occhi rossi erano così profondi che anche l'uomo più forte non sarebbe riuscito a scappare da quel vortice.
"Non sono teso Luthien, spero solo che mio figlio riesca nella sua missione."
Un sospiro pesante uscì dalle sottili labbra dell'uomo che venne subito catturato dalla donna distesasi sopra di lui.
"Vedi, pensi troppo alla missione, rilassati."
Diede un rapido bacio a fior di labbra a Mornon e in un attimo si mise a cavalcioni sull'uomo.
In poco tempo l'eccitazione si impadronì delle membra dei due amanti e i gemiti di piacere della donna iniziarono a espandersi per la stanza.
I due corpi si muovevano a un ritmo sempre più frenetico mentre Mornon osservava completamente rapito i seni della donna muoversi sotto il suo tocco.
I due amanti erano quasi al culmine del piacere quando un forte rumore si diffuse nell'alloggio del tiranno, sovrastando i gemiti della donna.
Qualcuno prese a bussare freneticamente alla porta di legno massiccio facendo imbestialire Mornon, chiunque osasse interromperlo in un momento del genere doveva vedersela con la sua ira.
L'uomo scostò rapidamente la donna di lato, si alzò in fretta infilandosi la sua solita vestaglia di seta nera e dorata, e si avviò come una furia alla porta aprendola con uno sguardo che avrebbe incenerito chiunque.
Si ritrovò davanti un Bor impettito, con uno sguardo serio e indifferente, incurante dell'ira che montava in Mornon.
"Cosa diavolo vuoi? Ero impegnato!"
Ringhiò il tiranno a un passo dal vecchio tentando di spaventarlo ed indurlo ad andarsene.
Bor diede un leggero colpo di tosse dopodiché prese a parlare.
Disse due semplici parole, ma bastarono a far dimenticare a Mornon la donna che sostava tra le sue coperte di sera.

"L'hanno trovata.”

 




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