Falling in love with a detective

di MadSara
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Sherlock stava tornando da uno dei suoi insoliti casi, era pimpante ed eccitato, quando pero' apri' la porta del salotto, senti' un suono di singhiozzi provenire dalla stanza. Bess era seduta sulla poltrona di John con le ginocchia strette al petto e il viso rigato di lacrime.
- ciclo??- 
- STA ZITTO!-
-ciclo.- affermo' lui.
Sherlock rimase per un secondo immobile sul suo posto,evidentemente c'era qualcosa che turbava la ragazza.
Le si avvicino' lentamente fino ad essere davanti a lei, ora la sovrastava con il suo lungo cappotto. -che succede..- non fece a tempo a formulare la frase, che lei scese dalla poltrona fino a che nn lo abbraccio', un abbraccio caldo.
Il consulente investigativo sussulto', era rimasto di sasso, nessuno l'aveva mai abbracciato in quel modo, un abbraccio che richiedeva aiuto,non sapeva bene come reagire. Bess si ritrasse tornando seduta sulla poltrona.
- scusami..dimenticatelo,avevo bisogno di un abbraccio e tu eri l'unico nella stanza, un passo da me...- 
- certo credo che io non fossi il più indirizzato per una cosa del genere, sono sicuro che avresti trovato più conforto con John,lui e' quello gentile.-
- esatto.- disse lei bruscamente.
-perche' volevi un abbraccio, non che sia nel mio interesse..- fa Sherlock togliendosi il cappotto.
-non potresti capire...-
- allora spiegamelo.- 
Quella sua risposta, Bess, non se l'aspettava, aveva alzato la testa verso di lui. 
- Che ne vuoi sapere tu! non sai niente di me.....sono sola Sherlock! Sola in questo mondo di merda. A volte mi chiedo che ci faccia...
- Lo so invece, anch'io sono solo. Tutti lo sono.- 
- Non e' vero! tu hai John, la signora Hudson, Molly, Lestrade,Mycroft...e ti vogliono bene.- 
Lui fece una breve pausa, poi si giro' verso la finestra.
-Sdraiati e rifletti. Il divano di solito mi aiuta a pensare...-
Sherlock, gli aveva appena dato il permesso di sdraiarsi sul suo posto preferito, lo usava esclusivamente lui per pensare, la cosa la stupi' non poco. 
Con fare incerto lei scivolo' sul divano. Sherlock prese il violino e davanti alla finestra inizio' a suonare, una melodia soave che le placava il tormento nel cuore. 
Si sentiva già più leggera e gli occhi stavano per assopirsi, forse per l'incessante pianto di poco prima. 
Senti' il lieve odore di Sherlock,dei suoi capelli morbidi sul cuscino - che buono il tuo profumo...- 
Sherlock smise all'improvviso di suonare per poi girarsi e guardarla, ma lei era già nel mondo dei sogni cullata da quella meravigliosa melodia.




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