Ti guardo dormire.
Ti
guardo dormire. Quando dormi, spesso stringi forte il
cuscino, come se potesse scapparti via, come se fosse l'ancora
che ti serve per tornare dal mondo dei sogni. Spesso mi abbracci,
inconsapevolmente, mi cerchi nel buio fresco e denso di sussurri
della notte...ed io ti stringo forte, mio piccolo angelo,
sorridendo quando le tue mani s'infilano fra i miei capelli
biondi.
Ti
osservo, ti guardo dormire, e alla mente, richiamati dal
tuo sorriso appena accennato nel sonno, tornano tutti i ricordi
che ho di te.
.
Durante
le riprese del principe Caspian, non
avrei mai pensato di trovare qualcosa di così unico.
Ricordo
ancora il sorriso timido ed imbarazzato
di un'aiuto truccatrice dagli occhi allegri e puliti, quando, per
sbaglio, ed ero già bardato di tutto l'armamentario di Re
Peter,
inciampasti e mi finisti addosso, rischiando di infilzarti, Dio
solo sa come, con la spada che portavo al fianco.
-Ehi,
tutto bene?- ti chiesi, preoccupato quando
ti vidi rovinare a terra, i capelli tutti arruffati, imprecare
sonoramente contro la tua fantomatica sbadataggine.
-Sì,
gra...- vidi i tuoi occhi alzarsi su di
me, sgranare di botto, il tuo viso che si arrossava
all'improvviso. -...oddio.-
Sorrisi,
alla tua espressione allibita.
-Guarda,
puoi chiamarmi semplicemente Will.-
.
-Io
non...-
-Dai,
Angie, non farti pregare.-
-Invece
sì! Scusa, ma cosa ci viene a fare
un'aiuto-truccatrice in una cena/devasto per i soli attori del
film??- ti guardai fisso, ti vidi arrossire. Stavo imparando a
conoscerti, a sapere come metterti in imbarazzo, come farti
perdere il filo del discorso.
-Perché
sei una mia amica, e tanto basta.- ti sorrisi.
Eravamo diventati amici quasi per caso, dopo quello scontro
avevamo cominciato a parlare, e nessuno ci aveva più fermati.
.
-Oh,
non parla altro che di te, è diventata
un'ossessione!-
Quanto
avrei voluto strozzare Benjamin Barnes in
quel momento...
Mezzo
ubriaco, di sicuro più scemo del solito,
il caro principe Caspian dei miei stivali, dopo
la sesta
birra, aveva cominciato a parlare un pò troppo per i miei
modesti gusti.
-Davvero?-
tu ti voltasti verso di me, sorpresa,
le guance rosse ed un sorriso sincero sulle labbra.
In
poche settimane, eri entrata a far parte
della mia vita, in un modo così repentino da non farmi
nemmeno
accorgere di quanto mi stessi legando a te.
-Davvero.-
risposi, imbarazzato io stesso,
prendendo l'appunto mentale di far fuori Ben alla prima
occasione.
Ma
tu sorridesti, prima di abbracciarmi forte,
di slancio.
-Ti
voglio bene, Angie.-
.
C'erano
tante stelle, quella notte, ma la più bella era
accanto a me, sdraiata al mio fianco sul prato erboso ed umido di
rugiada.
-La
vedi quella, Will? Quella è l'Orsa Minore. E quella
stella è Vega, la più luminosa.- il tuo dito
affusolato si
muoveva nell'aria, indicandomi le costellazioni e le stelle, ma i
miei occhi erano irreversibilmente attratti da te, dalla mia
stellina personale.
Era
l'ultima notte...le riprese erano finite, l'indomani il
cast si sarebbe sciolto. Ed io, come uno stupido, non ti avevo
ancora detto quello che stavo capendo di provare per te.
-Angel...-
ti chiamai col nome completo, che per me ti calzava
a pennello: angelo. Il mio angelo.
Ti
voltasti verso di me, gli occhi che brillavano, il volto
vicino al mio. Potevo sentire il tuo respiro sulle guance, sulle
labbra...
Rimanemmo
entrambi immobili, a guardarci negli occhi, per
quella che mi sembrò un'eternità.
.
-Oggi
si parte.-
Vedevo
chiaramente le tue lacrime trattenute per
dignità, nei tuoi occhioni.
-Purtroppo.-
mormorai, sentendomi in colpa.
Aprii le braccia, e tu ti rifugiasti subito sul mio petto,
abbracciandomi forte.
-Mi
mancherai tanto, Will.- ti sentii
sussurrare, un piccolissimo singhiozzo nascosto nella voce.
Fu
quello a sbloccarmi.
Ti
carezzai i capelli, il viso, la guancia,
alzando il tuo sguardo verso il mio.
E
ti baciai, finalmente.
Con
dolcezza, con gentilezza, con amore,
sentii finalmente il sapore delle tue labbra, ti avvertii
trattenere il respiro, presa sottogamba.
Mai
bacio più bello fu dato, all'ombra di un
bosco all'alba.
.
-Io
sul carpet non ci vado manco morta.- ti avvertìì
scuotere la testa, decisa.
-Angie,
sei la mia compagna. Sarai fantastica.-
-Io
non ci penso neanche!- sospirai, alzando lo sguardo su di
te, mia piccola Angel.
-Se
ti prometto di rivelarti un segreto, dopo la presentazione
del film?- ti sussurrai all'orecchio, avvicinandomi a te.
-Quale?-
mi chiedesti, incuriosita.
-Segreto.-
.
-Adesso
parla.- aiuto. Io avevo sinceramente
tanta paura, quando tiravi fuori quello sguardo da Steven Seagal.
-Calma,
tesoro, calmati.- ti sussurrai,
stringendoti a me, seduti sul cofano della mia macchina.
-Eh,
no. Io ho sopportato questi tacchi
infernali...- scalciasti via le decolté, che sparirono nel
buio.
-...questo vestito e questi orecchini dannati...- in effetti,
sembravano un pò pesanti... -...ora mi spieghi
qual'è il
segreto.-
-Ti
amo.- ti dissi, semplicemente, sereno.
I
tuoi occhioni sgranati di botto, la tua bocca
aperta, furono la risposta più bella che potessi darmi.
.
-Non
fa male, vero?-
-Angie,
ci sono io. Stai tranquilla, è meraviglioso.- ti
baciai, accarezzandoti un fianco, piano, per farti lentamente
abituare a me.
-Ho
paura.- sussurrasti, il corpo nudo che scivolava sotto al
mio, naturalmente, come se fosse fatto apposta per combaciare a
me. Avevo aspettato tanto quel momento...volevo che tutto fosse
perfetto, per te.
-Non
averne. Ti amo, Angie.-
.
-Will,
non gliel'hai detto?- guardo Anna come se
fosse un alieno. Tu, Angel, al mio fianco, impallidisci.
-Cosa!?-
faccio, senza sinceramente capire cosa
questa cozza appena maggiorenne stia cercando di dire.
-Non
hai detto ad Angie di noi?- mi fa,
civettuola, sensuale come un pugno in un occhio.
-EH!?-
sbotto io. Okay, Ben è matto, ma Anna
gli da sei a zero!
-COSA!?-
tuoni tu, invece, gli occhi che mandano
lampi.
Ed
io spero, sinceramente, che con quei tacchi
da zoccola Anna sappia correre.
Ma
anche veloce.
.
-Amore,
ma non è vero.- sospiro, cercando di avvicinarmi a
te.
-Allora
dimmi perché ha detto così!!- sbotti, trattenendo
a
forza le lacrime.
-Ma
che ne so!!! Si sarà scolata una bottiglia di latte
avariato!- esclamo, esasperato. Voglio uccidere Anne Popplewell.
Ma tanto.
Ti
abbraccio, esitante, ma non mi spingi via, con mio grande
sollievo.
-Angie...-
ti sussurro all'orecchio, carezzandoti i capelli.
-...per me ci sei solo tu.-
.
-Vieni
a vivere con me.-
Prima
o poi sarei stato la causa di un infarto,
per te.
Mi
guardasti allibita, ancora assonnata,
svegliata da poco dal sole mattutino.
-Non
avevo ancora collegato bene il cervello.
Ripeti, please?- mi chiedesti, sfregandoti gli occhi, come una
bimba.
Sorrisi.
-Ti
ho chiesto se vuoi venire a vivere con me.-
Un
istante di stand by, prima di vederti
arrivarmi addosso, e baciarmi di slancio, ridendo, finendo col
fare l'amore come due idioti.
Come
due idioti innamorati.
.
.
.
Sorrido,
riportando la mia mente al presente, al nostro
bell'appartamento nel centro di Londra. Viviamo qui da due anni,
ormai, e sul comodino, dal mio lato del letto, attende trepidante
l'alba una scatolina in velluto blu, che contiene la speranza per
me più importante di tutte.
Ti
abbraccio, posando un bacio sulle tue labbra socchiuse.
Grazie,
Angie.
Grazie
di esistere.
.
.
.
.
.
..
.
My Space:
ora, vi chiederete perché sono diventata
improvvisamente
zuccherosa come gli spumini che vanno sulla meringata. Vi starete
domandando che cavolo c'entra William Moseley con la
sottoscritta. Perché, invece di finire quel benedetto
capitolo
della Regina, scrivo smelensaggini come questa. Fate bene.
Ma questa shot è un regalino per la mia adorata Fla
^_____________^
Spero che ti sia piaciuta, Flavia...ho mandato in bianco
BonBon per finirla ^___^ Un bacione immenso tesoro <3
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