Belva

di JinzoNingen
(/viewuser.php?uid=1049765)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Belva, ululante la notte il tepore
Hai forma di donna, hai forma d’amore
Tieni, negli occhi un quieto ardore
Hai nelle mani il mio volto, il mio cuore
 
La luna riflette i capelli, nel lago
I cigni sobbalzano, il pegno pago
La morte dell’anima, nel buio vago
La sera in campagna, la notte sull’ago
 
La
strega sogghigna, la veste leggiadra
La solitudine, infine c’aggrada
Non posso parlarti, la testa m’è sgrava
Mi guida la fede, l’errore mi grava
 
Mi chiudo nel nulla, è un vago ricordo
Lo stringo nel petto e ruggisco, mi mordo
Non vedo la luce, non sento il Suo corpo
Non voglio restare, vado, risorgo




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3722227