NON RIESCO AD ODIARTI
Armin
era pronto in linea con il piano ideato da lui stesso. Questo piano
prevedeva di catturare Annie che dopo accurate ricerche si era rivelata
il Gigante dalle fattezze femminili. In teoria sarebbe andato tutto
bene, la sua mente aveva ideato quella strategia e i suoi compagni si
erano complimentati con lui. Solo che adesso veniva la parte
più difficile. Ingannare Annie significava ingannare il suo
cuore, quello stesso cuore che impazziva e batteva a un ritmo
fortissimo quando pensava a lei. Doveva farla cadere in trappola ne
andava della salvezza del genere umano, eppure Armin non credeva che
questo incentivo sarebbe bastato. Ma ormai era giunto il momento. Si
calò il cappuccio e si diresse verso il distretto di
Stohess...
Annie
si svegliò di malumore. Il giorno prima si era lasciata
sfuggire Eren, e questo era molto grave per quanto riguardava la sua
"missione". Si alzò dal letto con tutta
l'intenzione di rapire Eren il prima possibile. Si
vestì e poco dopo giunse nel distretto di Stohess. Stava per
seguire i suoi compagni del corpo di Gendarmeria, quando una voce che
lei conosceva molto bene si fece sentire.
"Annie?"
La
ragazza si guardo intorno, e dietro uno vicolo scorse una figura
incappucciata. Lo raggiunse, e quando lo vide il cuore perse un battito.
"Armin?
Ma che ci fai tu qui?"
Prima
di rispondere il ragazzo la osservò dalla testa ai piedi.
"Vedo
che alla fine sei diventata un membro effettivo del corpo di
Gendarmeria!"
Annie
lo osservò a sua volta senza espressione, o almeno
questo era quello che traspariva dal suo volto, mentre invece il suo
cuore galoppava a mille. Il giorno prima stava per ucciderlo, ma
qualche cosa nel suo animo l'aveva fermata.
"Sono
qui per chiederti un favore."-riprese lui con sguardo triste.
Per
Armin non era facile ammettere che Annie fosse in realtá il
gigante dalle fattezze femminili. Dopo quella scoperta aveva ideato un
piano per farla catturare, anche se questo gli dispiaceva.
"Allora?"-gli
chiese Annie confusa."Cosa ti serve?"
"Eren
rischia di essere ucciso e solo tu puoi aiutarmi!"-gli rispose il
ragazzo. "Ci serve un modo per far fuggire Eren dalla città,
ma per farlo abbiamo bisogno di qualcuno che appartenga al corpo di
Gendarmeria. Per superare i controlli."
Prima
di rispondere la ragazza sospirò. Tra tutti quelli che
conosceva,Armin era l'unico al quale si era legata. Forse
perché lui non la considerava un mostro. Decise di dirgli
subito la verità, anche se ciò andava contro gli
obiettivi della sua missione. Lo abbracciò e gli
disse all'orecchio.
"Smettila
con questa farsa Armin. Io sono il Gigante dalle fattezze femminili,
che ha ucciso molti dei tuoi compagni."
Armin
rimase di sasso. Non si aspettava che lei dicesse da subito la
verità, e questo complicava le cose. Il piano
prevedeva di attirarla con l'inganno sotto i tunnel della
cittá, di modo che trasformarsi per lei sarebbe stato
difficile.Avrebbe dovuto odiarla per tutto il male che aveva causato.
Voleva odiarla per tutti quegli innocenti a cui lei aveva portato via
la vita. Eppure non ci riusciva. Si staccò da
quell'abbraccio e anche se il cuore gli urlava di no,prese le lame.
"Bene
Annie arrivati a questo punto non ci resta altro che combattere!"
La
ragazza con un'abile mossa lo privò delle armi
facendolo finire a terra. Gli mise un piede sul petto per
immobilizzarlo.
"Armin
ti ho detto di smetterla! E poi lo sappiamo entrambi che non saresti
mai in grado di farmi del male."
Il
ragazzo aveva le lacrime agli occhi. "Perchè Annie?
Perché tu?"
"Non
abbiamo tempo per questo. Ascoltami bene Armin io ora mi trasformo e ti
porto via con me. Avremo modo di parlare con più calma. Ma
stai tranquillo, non voglio farti del male."
"NO
ANNIE ASPETTA!"
Purtroppo
per il ragazzo, in mezzo secondo Annie si era trasformata ferendosi con
un'anello che aveva un'aculeo alla sua estremitá. Senza dare
tempo di reazione il Gigante prese Armin tra le sue mani e corse verso
le mura. Distrusse tutto ciò che gli si parava davanti ma
fortunatamente non fece vittime. "Non ancora"-pensò Armin.
Il Gigante scavalcò le mura e poco dopo sparì
verso l'orizzonte.A niente erano valse le proteste del ragazzo. Tra le
mani di quel Gigante non c'era molto che potesse fare, ma in fondo
forse sarebbe stato meglio così. L'attenzione di Annie si
sarebbe concentrata solo su di lui. Malgrado la situazione non fosse
delle migliori,Armin si sorprese molto della velocitá di
Annie trasformata. Al momento neanche Eren poteva raggiungere quella
rapidità. Verso sera i due raggiunsero il bosco di alberi
giganti. Armin ci era già stato in precedenza, e ed era
stato proprio lì che aveva visto morire il suo caposquadra e
tanti altri compagni a causa del Gigante dalle fattezze femminili, che
ora rispondeva al nome di Annie. Il Gigante si guardò
intorno come per accertarsi che non ci fosse nessuno oltre a loro nella
pronditá della foresta. Poi dal corpo del Gigante inizio a
fuoriuscire del vapore,e dalla collottola uscì fuori Annie
con un balzo. Armin nel frattempo era riuscito a liberarsi della
stretta di quella mano gigantesca. Quando fu libero si
scagliò verbalmente contro Annie.
"Adesso
siamo abbastanza lontani Leonhardt! Cosa significa tutto questo?
Perché mi hai rapito?"
"Perché
dovevo parlarti mi sembra di avertelo già detto. Armin tu
sei l'unico che non mi ha mai guardata dall'alto in basso, e sei
l'unico che ancora non mi odia, nonostante tutto quello che ho fatto.
In qualche modo mi hai fatto rivalutare l'essere una persona."
"Annie...senti
io non sò, e non riesco a immaginare per quale motivo tu ci
abbia traditi. Anzi a dirti il vero io non voglio ancora credere che tu
sia così malvagia! Non ce la faccio! Quindi dimmi ti prego
che cosa ti abbiamo fatto? Perché odi così tanto
il genere umano?"
La
ragazza non rispose subito. Aveva il cuore esulcerato e
diviso a metà. Da una parte c'era la sua missione, mentre
dall'altra c'era lui, Armin. Cosa sarebbe successo se gli
avrebbe detto la verità? Avrebbe aiutato il genere umano
certo, ma così facendo Armin si sarebbe trovato in una
situazione difficile. Quelli della sua terra Natale, non avrebbero
accettato una cosa del genere e lo avrebbero ucciso. Questo Annie non
poteva permetterlo. No assolutamente. Lei era una viscida bastarda e
assassina, ma quel ragazzo non c'entrava niente con tutto quello.
Sapeva che doveva allontanarsi da lui, eppure non era ancora pronta a
farlo. Voleva imprimere Armin nel profondo del suo cuore ammesso che ne
avesse ancora uno. Si avvicinò al ragazzo che tentava
inutilmente di fermare le lacrime che scorrevano sul suo viso.
"Ascoltami
Armin. Non posso rivelarti quello che disperatamente tenti di sapere.
Quello che ho fatto non è stata una mossa contro il genere
umano, anche se le mie azioni possono suggerirti il contrario. Credimi
vorrei tanto togliermi questo peso, ma non posso!"
Armin
adesso non piangeva più. Voleva disperatamente smuovere la
parte di quella che un tempo era stata una amica, e forse qualcosa di
più.
"Ti
prego Annie! Dimmelo. Io posso aiutarti anzi posso fare in modo che
tutto quello che hai fatto ti sia in qualche modo perdonato. Certo
dovrai scontare nelle prigioni sotterranee qualche tempo, ma sempre
meglio che essere vivisezionata no?"
"Armin
tu non capisci..."
"CHE
COSA NON CAPISCO ANNIE?"-aveva urlato il ragazzo. "Dimmelo una volta
per tutte!"
"Se
ti dicessi la verità tu morireresti questo lo
capisci? Ho già ucciso tante persone, ma mentirei se ti
dicessi che mi dispiace. Tu però...sei diverso. Almeno la
tua vita non voglio averla sulla coscienza!"
"Ma
come fai a vivere così Annie? Io non capisco. Dici che
uccidere innocenti non ti scalfisce più di tanto, ma non
riesci a farmi del male? Perché? Cosa ho io di diverso da
tutti gli altri?"
La
ragazza si avvicinò ancora di più e senza
pensarci bacio Armin il quale all'inizio rimase fermo. Dopo essersi
staccati la ragazza parlo di nuovo.
"Ora
lo capisci Armin? Capisci perché non posso e non voglio
farti de male?"
Il
ragazzo non riuscì a fare a meno di essere felice. Forse
Annie non era così crudele. Certo aveva ucciso innumerevoli
compagni e questo era gravissimo. Ma cosa poteva fare lui se il suo
cuore non la smetteva di battere per lei? La fissò con gli
occhi lucidi per l'emozione.
"Quindi
cosa hai intenzione di fare Annie? Lo sai che sei sotto l'attenzione di
tutti. Quale è ora il tuo obiettivo?"
Prima
di rispondere la ragazza lo costrinse a sdraiarsi sopra di lei sul
terreno.
"Io
farò ritorno alla mia terra. Li c'è qualcuno che
mi sta aspettando. Questa sarà l'ultima volta che ci
vedremo. Io scomparirò per sempre, ma prima di questo voglio
portare con te il mio ricordo. Non sará come vederti tutti i
giorni, ma almeno è qualcosa. Vieni Armin"
Il
ragazzo non ce la fece a resistere. Una potente erezione si era fatta
largo nei suoi pantaloni. Il pensiero di non rivederla mai
più lo opprimeva, ma non l'avrebbe fermata. Si spoglio dei
vestiti e aiuto Annie a fare lo stesso. Quando entrambi furono nudi si
guardarono negli occhi prima di compiere que passo.
"Annie
io ti..."
"Non
dirlo Armin. Fammi tua e basta."
Armin
inizio a baciarla prima sulla bocca, poi con lentezza scese fino agli
addominali perfettamente scolpiti della ragazza che sotto quel tocco
non riuscì a trattenere un gemito. Scese ancora di piu
assaporando ogni centimetro di quella pelle pallida, ma che aveva un
sapore buonissimo. Dedicò molto tempo al punto
più intimo di lei, che presa dalla foga del momento spinse
la testa di lui proprio intorno a quel punto.
"Sei
sicuro di voler andare avanti Armin?"-gli chiese Annie con la voce
affannata.
"Lo
voglio Annie."
"Allora
continua ti prego!"
Armin
diede sfogo alle sue emozioni. Cinse la ragazza per i fianchi e la
penetrò. Annie ad ogni spinta lo stringeva a se provando un
piacere tale che per farla breve se ne fotteva di tutto quanto, di chi
lei fosse veramente, della sua missione. Era li con Armin punto. Nel
frattempo il ragazzo spingeva in profondità il suo membro
provando un piacere dolce e amaro allo stesso tempo. Lui sapeva che la
ragazza con cui stava facendo l'amore era una assassina, sapeva che il
suo essere un soldato che aveva giurato di offrire il proprio cuore
all'umanitá non avrebbe mai dovuto compiere quei gesti. Ma
Armin stava bene nonostante lei fosse un'assassina, stava bene
nonostante lei fosse il male. Però lui non sarebbe mai stato
in grado di odiarla, non ci sarebbe mai riuscito, perché lui
quella donna, quella fottuta assassina l'amava e basta. Alla fine
l'orgasmo li travolse entrambi. E poco dopo lacrime solcarono
il viso di Armin poggiato sulla pancia di lei. Piangeva
perché sapeva nel cuore che poco dopo lei se ne sarebbe
andata via per sempre. La ragazza aveva ancora il fiatone a causa di
quell'amplesso così passionale. Si accorse di qualcosa di
umido sulla sua pancia e quando vide le lacrime di Armin rimase suo
malgrado sconvolta. Con una mano si portò il viso di lui
davanti al suo.
"Perché
piangi Armin?"
"Fai
la finta tonta? Piango perché sò che non ti
rivedrò mai più."
Poco
dopo i due si rivestirono e quando si fissarono negli occhi entrambi ci
videro delle lacrime.
"Armin
ti prego! Non rendermi le cose più difficili."
"Mi
chiedi l'impossibile Annie! Io sò che non ho la forza di
fermarti, ma te lo chiedo lo stesso. NON MI LASCIARE!"
"Armin
lo sai che non posso farlo! Ma se ti può far piacere sappi
che non cercherò più di catturare Eren.
Tornerò nella mia terra natia e li affronterò la
punizione che mi attende."
Armin
cadde in ginocchio. La notizia che lei non avrebbe più
recato danno al suo migliore amico avrebbe dovuto rallegrarlo, ma non
gli bastava.
"E
se venissi con te Annie? Potrei proteggerti!"
Annie
si girò verso di lui e gli disse con le lacrime agli occhi.
"No
Armin tu non verrai con me! Non riuscirei a sopportare l'idea che ti
uccidono perché è questo che ti accadrebbe!"
"Ma
io..."
"Armin
devi essere forte. Non per Eren o i tuoi amici, ma per te stesso.
Promettimelo e io me ne andrò col cuore più
leggero."
Il
ragazzo la strinse a se di nuovo. Ormai era finita per loro.
"Te
lo prometto Annie, ma solo se tu mi prometti di non farti uccidere!"
"Ci
proverò"- gli disse lei spostandosi da lui. Poco dopo Annie
riassunse la sua forma di Gigante, ma prima di andarsene con un dito
asciugò una lacrima dal viso di Armin. Fatto questo Annie
scappò via inoltrandosi nella foresta. Il ragazzo la
osservò con la morte nel cuore e disse a se stesso. "Ti
prometto Annie che non mi arrenderò mai! Perché
io in fondo Non riesco ad odiarti"
|