La corona medioevale

di Seiyako
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VOSTRA MAESTA’!
 

-Allora, dove credete di andare?- Sir Aaron con fare impettito si posizionò davanti ai due fratelli sbarrandogli la strada. Era solo, non aveva portato con sé i suoi scagnozzi. In fondo c’era da aspettarselo da un tipo orgoglioso e pieno di sé.
-Volevamo uscire da questa topaia- rispose Agata, sarcasticamente. – E adesso se volete scusarci- la ragazza fece per passare dall’unica angolatura libera che vedeva, ma il Sir la afferrò malamente e la tenne stretta con il braccio attorno al collo, fino a quasi soffocarla. Agata tentò di dimenarsi, ma quella serpe velenosa aveva una presa molto tenace. -Non andrete da nessuna parte, abbiamo un conto in sospeso. Potrete uscire da qui solo quando vi avrò ridotto in due cadaveri e la principessa Isabella sarà solo mia-
- Potremmo sempre trovare un accordo- stavolta fu Alexander a prendere la parola, lasciando Sir Aaron interdetto per alcuni secondi.
-E che razza di accordo vorresti prendere con me? Sentiamo –
-Lascia mia sorella ed io sparirò per sempre-
-Alexander!- esclamò Agata meravigliata –ma cosa dici?-
-Zitta tu!- la interruppe l’uomo. Poco dopo continuò –Non mi convinci, babbeo. C’è qualcosa che non mi torna. Saresti davvero disposto a rinunciare ad Isabella così facilmente? Ho i miei dubbi. No, non lascerò andare questa ragazzina. Rimarrà con me fino a quando non mi darai la corona di rame. Non provare a fregarmi, so benissimo che è in tuo possesso e non mi muoverò da qui fino a quando non me la porterai-
- E allora dovrete aspettare ancora per molto- rispose Alexander, cercando di mantenere un tono di voce freddo e distaccato –perché la corona non ce l’ho io-
-Baggianate!- Urlò Sir Aaron stringendo ancora di più il braccio attorno al collo della povera Agata. –L’hai voluto tu, ragazzo. Ora tua sorella morirà!-
-Agata!- gridò Alexander con tutto il fiato che aveva in gola. Il giovane si gettò a capofitto sul Lord e tentò di liberare la sorella. Dopo molti sforzi, Agata riuscì a sfilarsi passando da sotto i corpi dei due uomini e si sedette a riprendere fiato, non ce la stava facendo davvero più, voleva scappare, ma le gambe le tremavano e non riusciva a muovere un passo. Inoltre non se la sentiva di lasciare solo il fratello, le sembrava un gesto egoistico da parte sua . Rivolse nuovamente lo sguardo alla rissa, non si stavano più picchiando a suon di calci e pugni, erano passati direttamente alla spada! Alexander, con un occhio pesto e il volto tumefatto per la pesantezza dei colpi ricevuti, camminò in tondo brandendo la sua arma con molta agilità, era sempre stato un bravo spadaccino, ma Agata dubitava che sarebbe bastato a sconfiggere quell’essere spregevole. Sir Aaron non era conciato molto meglio di lui e non chiedeva di meglio che infilzare il ragazzo con la sua doppia lama, passò subito all’azione facendo roteare il suo brando*. Alexander lo bloccò abilmente e lo spinse via usando tutta la forza che gli era rimasta. Agata chiuse gli occhi e si tappò le orecchie, ma il clangore delle spade mescolate alle urla di battaglia, seppure ovattati, le giungevano distintamente al suo udito. Sembrava che Alexander stesse per avere la meglio, ma Sir Aaron con un colpo basso, fece cadere il giovane e gli puntò la spada alla gola. Alexander ansimava mentre giaceva supino sulla fredda roccia, avvertì la punta del brando pungergli la giugulare e sapeva benissimo di essere spacciato. Tuttavia si domandava cosa aspettasse Sir Aaron ad ucciderlo, ormai era alla sua mercè. Sollevò di poco lo sguardo e vide che il Sir aveva gli occhi e la bocca spalancata, cosa gli fosse successo non lo sapeva, fino a quando non cadde inerme a terra. Alexander fece in tempo a scostarsi e a impedire che quel peso morto piombasse su di lui. Solamente dopo si accorse che il Sir era stato trafitto da una freccia, precisamente alla schiena. Agata rimase impietrita. Chi aveva scoccato quella freccia? In quel preciso istante, i due fratelli notarono un uomo incappucciato, aveva l’arco tra le mani e la faretra sulle spalle, pronto ad incoccare un altro dardo se ce ne fosse stato bisogno. –State bene?- domandò l’uomo sollevando il cappuccio e mostrando loro un volto anziano con capelli e barba folta. Alexander stentava a crederci, aveva le allucinazioni? Fu Isabella, accorsa nelle prigioni sotterranee insieme a Lord Leonard a togliergli ogni dubbio. – Padre!- esclamò la fanciulla sorpresa. – Vostra maestà!- riprese Lord Leonard meravigliato.
 
 
 *brando: spada di grandi dimensioni con lama a doppio taglio, utilizzata nel medioevo. 




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