Vecchi e
VECCHI & RICCHI
Vecchi
e ricchi;
la vita, una roulette,
due mani, tre viaggi in auto blu,
e non ci si ferma più.
Vecchi e ricchi;
anelli d’oro luccicanti alle dita,
ogni domenica in gita,
la moglie,
l’amante,
spasimante,
lasciata in attesa, in un albergo a
cinque stelle;
dalle stalle fino a sfiorare il
cielo,
non sembra neanche vero;
a dieci anni manovale,
a venti caporale,
a quaranta generale,
a settanta signore universale
delle ville sulle placide riviere
italiane.
La moglie, controfigura;
l’amante, bella e giovane, ma che
scocciatura;
figli ormai adulti,
ma che vengono ricoperti d’insulti,
perché non si piazzano bene in
società,
ma il padre, in ogni caso, la
paghetta gliela dà.
Vecchi e ricchi,
in un Paese fatto di tirchi;
niente yacht, oh, no,
niente, altrimenti indagano
sui proventi;
soldi latitanti,
versati in conti
lontani,
in terre remote,
dalle cartine dimenticate.
Vecchi, eppure ricchi;
i soldi guariscono i malati
e pure se si è ormai sdentati;
dentiera,
d’argento puro la saliera,
la donna delle pulizie bella
scollata,
così candida che potrebbe diventare
una nuova amata;
l’amaca è in giardino,
un giardino che ha qualcosa di
contadino.
Uno zotico che lavora,
che puzza, che vergogna!
Vecchi e ricchi,
delle Dolomiti si vedono i picchi
innevati, che attendono i validi
pensionati;
ma per i loro nipoti cosa resta?
Oh, se ci si pensa, gira la testa…!
Niente casa, niente lavoro,
niente ristoro,
disordine e svogliatezza
immerse in un oceano di amarezza.
Tristezza, le giovani generazioni
alla deriva,
sulla battigia,
senza prestigio,
fino al giorno del Giudizio;
ma la maggior parte del popolo è
vecchio,
è ricco,
ha già dato;
sconsolato, senza più doti, a riposo
se ne sta,
e tutto il resto in sospeso rimarrà.
NOTA DELL’AUTORE
Altra piccola poesia senza pretesa
alcuna, se non intrattenervi qualche secondo.
Grazie per il fedele supporto che mi
offrite.
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