[Nota dell’Autrice: questa mini long la scrissi
all’incirca 6 anni fa come storia originale, ed avevo preso ispirazione da
alcune immagini e dalla canzone dei Linkin Park.
Siccome mi piaceva ho pensato di riprenderla in mano e
adattarla al fandom Naruto, ovviamente SasuSaku.
Non è niente di speciale, ma spero ugualmente che sia di
vostro gradimento. Baci baci!!]
Cap. 1 – Sakura, la Rosa del Ciliegio
La vita scorre veloce per i mortali quando sono felici, a
volte anche troppo veloce, tutti sono
ignari di quanto prezioso sia ogni singolo istante di ogni singolo giorno,
perché nessuno è consapevole che quel giorno potrebbe essere l’ultimo; si pensa
al domani con una tale facilità, che anche di fronte alla morte si riesce
comunque a sorridere.
Quando senti le sirene delle ambulanze o della polizia,
capisci che altre vite sono terminate o stanno per terminare, ma allo stesso
tempo speri che quelle vite continuino a raccontare la propria storia, una
storia bella piena di sogni e di desideri, una storia felice oppure anche una
storia triste, triste proprio come triste è la gioia e l’amore di una coppia di
innamorati.
Normalmente quando si sta con qualcuno si dice “mi piaci”
anche per le cose più semplici e niente di ciò che era o di ciò che sarà avrà
importanza, ciò che conta è il presente, l’amore è adesso ed è bello, almeno
finché dura…
Non sono forse i preti che, in chiesa durante il rito del
matrimonio, recitano “finché morte non vi separi” ?
Strano eppure da qualche tempo la morte, per chi si ama,
arriva molto prima e senza preavviso, prima ancora di avere avuto la
possibilità di capire e realizzare ciò che il domani riserva ad ognuno di noi;
c’è un giorno, in particolare, che da un po’ di tempo si è trasformato da
giorno felice e romantico in un giorno di morte per tutti coloro che hanno la
fortuna, o meglio la sfortuna, di essere “innamorato”: quel giorno è diventato
rosso, come il sangue che scorre per le strade a partire dalla mezzanotte, nero
come le ombre che vagano per la città in cerca delle proprie vittime
sacrificali, freddo come la lama degli assassini che la popolano.
Da qualche anno, quando quel giorno arriva, ci si aspetta
di sentire le sirene per strada rimbombare con maggior vigore e a mezzanotte
precise fino all’alba il concerto in requiem comincia puntuale come un
orologio; la polizia è inerme, a volte viene arrestato e condannato qualche
delinquente ma nessuno parla, nessuno guarda, nessuno sa cosa stia accadendo
realmente da qualche tempo il 14 Febbraio, giorno di San Valentino.
In principio sembravano banali rapine finite male, ma poi
si è sparsa la voce di una specie di gioco, di un rito in cui giocatori
mascherati da assassini scovano ed uccidono coppie inermi o rivali a cui
strappare il trofeo conquistato dalle vittime, i ciondoli a forma di cuore, il
dono più prezioso, simbolo indiscusso dell’amore; anche Sakura ne aveva uno,
era stato il suo primo ragazzo, era stato il suo primo bacio ed era stato anche
il primo con cui aveva fatto sesso e fortunatamente era sempre andato tutto
bene, per tutti gli anni delle medie e i primi due anni delle superiori, gli
anni più belli, gli anni in cui cominciò ad essere pericoloso per le giovani
coppie appartarsi o recarsi in luoghi deserti ed isolati il giorno di San
Valentino.
Loro erano sempre stati attenti, avevano sempre avuto
l’appoggio e la protezione delle proprie famiglie ed erano sempre stati
prudenti, erano stati felici per 5 lunghi anni fino a quando al terzo anno del
liceo lui non si era trasferito in un'altra città a causa del lavoro del padre,
una città troppo lontana per potersi vedere con regolarità e la separazione fu
inevitabile, ci sono state lettere e telefonate ancora per un altro anno fino a
quando, a poco a poco, anche quelle si fecero più sporadiche e con il passare
dei giorni tutto cominciò a ritornare normale; Sakura cominciò a frequentare
altre compagnie di ragazzi e ragazze e ad interessarsi ad altri ragazzi, che a loro
volta provavano un certo interesse per quella giovane alta, snella dai capelli
rosa e gli occhi verdi.
Ma non c’è niente di normale a questo mondo almeno fino a
che non sopraggiunge ancora una volta il 14 Febbraio; questa volta è il turno
del fratello minore di Sakura, è lui ora a spasimare per una coetanea di scuola
e ad uscire con lei la sera di San Valentino, una cosa normale per tutte le
coppie di tutte le età specialmente quelle giovani, Sakura non ha un fidanzato
fisso e quindi si accontenta di seguire con gioia la storia del fratellino
quindicenne, lei ha appena avuto la patente e su raccomandazione dei genitori
sarà lei ad accompagnare i giovani e ad andarli a riprendere, là dove le
amministrazioni pubbliche organizzano ogni anno feste e cene in luoghi sicuri
come le palestre delle scuole, ristoranti e teatri bene sorvegliati.
Nessuno deve allontanarsi o appartarsi in luoghi isolati,
è rischioso anche se purtroppo, e sempre più spesso, viene comunque infranta la
regola da parte soprattutto dei più giovani; Sakura non aveva mai trasgredito con
il suo ex e fino all’ultimo si raccomandò anche con il fratello e la sua
amichetta salutandoli con la mano dal finestrino della macchina e sorridendo
apertamente mentre gli osservava incamminarsi verso l’ingresso della palestra.
“Divertitevi ma
state attenti, non lasciate la scuola. Torno a prendervi alle 2”
Così doveva essere, ma quella fu l’ultima volta che ha
salutato suo fratello, le ultime parole prima della tragedia.
Quattro anni dopo, ancora una volta San Valentino è alle
porte, ogni negozio è addobbato con nastri rosa e cuori rossi, ogni pasticceria
espone dolci di varie dimensioni a forma di cuore o angioletti, ogni fioraio ha
fatto scorta di una grande quantità di rose rosse ed ogni gioielleria
confeziona braccialetti collanine e anelli speciali per l’occasione; una in
particolare, che si occupa di vendita on-line di ciondoli a forma di cuore di
varie dimensioni, da anni riscuote sempre maggiore successo e proprio in quei
giorni sta facendo affari d’oro con la vendita dei preziosi monili.
Nessuno sa però che dietro il sito stesso si nasconde
un’altra faccia della medaglia ed è proprio da lì che tutto è cominciato, è da
lì che da anni il 14 Febbraio da giorno felice è trasformato in un giorno di
morte.
Sakura ci aveva messo un po’ a capirlo ma in seguito era
riuscita a registrarsi nel sito vero e proprio ed era riuscita ad entrare nel
“gioco” senza però mai dimenticare il motivo che la spinge ogni singolo giorno
dell’anno a prepararsi a quel momento; scovare tutti i giocatori e renderli
inoffensivi, salvare quante più coppie può e trovare colui che ha ucciso suo
fratello e la sua fidanzata rubando il ciondolo che lui aveva acquistato:
trovare il ciondolo per trovare l’assassino, semplice a dirsi ma più difficile
da farsi e Sakura è costretta a partecipare, per quanto pericoloso, ma
fondamentale per raggiungere il suo obiettivo: vendicarsi.
Per quattro anni non aveva mai smesso di dimenticare
quella notte, che le strappò con prepotenza quanto di più caro le era rimasto,
con i suoi stessi occhi vide quanto grande ed assurda potesse essere la follia
delle persone, quando all’ora prestabilita si trovò davanti al portone della
palestra della scuola un intero esercito di poliziotti e luci blu e bianche
fosforescenti che lampeggiavano con intermittenza a centinaia, ragazzi di tutte
le età che restavano seduti sui gradini o nelle sedie dentro la palestra
ingombra di festoni, giornalisti e curiosi che si muovevano lungo la striscia
gialla della polizia che delimitava il luogo del delitto.
Si vociferava “è stata uccisa un’altra coppia di
fidanzati”, la decima dicevano altri, ed erano soltanto le due di notte,
mancavano ancora 4 ore all’alba quanti ancora ne sarebbero morti dopo il suo
piccolo ed innocente fratellino, la cui unica colpa era quella di essersi
innamorato e di aver voluto alcuni istanti di intimità tutti per sé con la sua
ragazza lontano da occhi indiscreti, che c’era di male in fondo; ma c’era
qualcuno che la pensava diversamente, quel qualcuno non aspettava altro che
un’altra coppietta, altre vittime sacrificali in nome di un gioco insulso, per
il solo gusto di farlo.
Dopo i funerali per Sakura divenne molto di più che
un’ossessione, una vera e propria missione, era brava in atletica ma divenne
ancora più brava con le spade e le arti marziali, doveva imparare ed allenarsi
il più possibile per fronteggiare esseri spietati e certamente più grossi e
cattivi di lei, ma lei aveva il vantaggio di essere una donna e di avere una
motivazione valida che la rendeva ancora più cattiva degli altri; terminò il
liceo e cominciò l’università e per quattro anni aveva lottato, ogni 14
Febbraio era in prima linea contro la morte armata di vendetta: non andava a
caccia di coppie di fidanzati, ma solo dei loro potenziali assassini, non li
uccideva, li rendeva solo inoffensivi e prendeva loro i trofei che venivano poi
restituiti ai legittimi proprietari in un qualche modo, familiari delle defunte
vittime.
Era diventata abbastanza brava, tanto da ottenere il
soprannome all’interno del gioco di “Rosa del Ciliegio” per via dei suoi
capelli rosa, ed era anche riuscita a scoprire che, per quanto la maggioranza dei
giocatori fossero uomini, lei non era l’unica donna e fu grazie ad una persona
alquanto bizzarra che venne a conoscenza della seconda, senza però sapere che
ben presto quella donna ed un’altra
persona inaspettata avrebbero sconvolto la sua vita.