Prologo
Lily
osservò il riflesso che le rimandava lo specchio del
bagno delle ragazze mentre sentiva il rumore del treno che sferragliava
sulle
rotaie diretto verso King’s Cross.
Le
lunghe ciocche color delle fiamme erano acconciate in
morbide onde che le contornavano il volto dalla carnagione pallida,
illuminata
qua e là da qualche piccola lentiggine, e i grandi occhi
azzurri da cerbiatta.
Era
incredibile pensare che solo qualche anno prima era stata
un’undicenne ansiosa di rientrare a casa per raccontare tutto
ciò che le era
accaduto durante il suo primo anno di scuola e adesso si accingeva a
lasciare l’Espresso
per l’ultima volta e ad entrare nel mondo degli adulti.
Era
entrata a scuola come la terzogenita del Salvatore del
mondo magico e ne usciva come la regina incontrastata.
Sorrise
compiaciuta, certa che di lei si sarebbe parlato
ancora a lungo per quei corridoi.
Il
rumore della porta che veniva spalancata la fece trasalire,
spingendola a voltarsi verso la persona che stava sulla soglia.
-
Ah, sei tu, mi hai quasi fatto prendere un colpo – sorrise,
tornando a voltarsi verso lo specchio, - Manca poco al ritorno al
binario e
voglio essere sicura di essere al meglio. Tanto per tenere vivo il
ricordo
nelle giovani menti – concluse ironica.
Rovistò
alla ricerca del rossetto rosso, applicandolo con cura
sulle labbra tornite.
Le
fece schioccare mimando un bacio a mezz’aria.
-
Hai una faccia strana, non è che stai male? –
-
Mi preoccuperei più per la tua salute che per la mia.
–
Assottigliò
lo sguardo, esibendosi nella migliore delle sue
espressioni da gatta selvatica pronta a sferrare un attacco.
-
E questo esattamente cosa vorrebbe dire? –
-
Questo – replicò semplicemente, annullando la
distanza che c’era
tra loro e serrando le mani attorno all’esile collo da cigno.
Lily
allungò le mani in avanti, cercando di annullare quella
morsa che lentamente le stava sottraendo ogni ultimo briciolo
d’aria dai
polmoni.
Eppure
si sentiva così terribilmente stanca.
Le
braccia le ricaddero lungo i fianchi mentre sentiva le
palpebre farsi sempre più pesanti.
Dopodichè
non ci fu null’altro che il buio.
*
Razor
soffocò uno sbadiglio voltandosi verso il suo compagno
di viaggio e migliore amico.
-
Mi annoio. –
Ares
alzò appena lo sguardo dalla lettera che stringeva tra le
mani e che recava il sigillo dei Tutshill Tornados. Inarcò
un sopracciglio con
sarcasmo.
-
Non l’avevo capito, dopotutto lo ha solo ripetuto per dieci
volte da quando è cominciato il viaggio. –
-
Beh che ci posso fare, lo sai che mi annoio con estrema
facilità. –
C’era
chi diceva che fosse dovuto alla sua malattia, ma
personalmente Ares aveva sempre creduto che Razor sarebbe stato
incapace di
starsene buono e tranquillo anche se non avesse sofferto della sindrome
da
deficit dell’attenzione ed iperattività.
C’era
chi era timido e riservato, chi parlava solo quando
aveva qualcosa d’intelligente da dire, e poi
c’erano quelli come Razor:
logorroici, con un senso dell’humor alquanto discutibile e
praticamente
incapaci di starsene tranquilli.
-
Allora fai qualcosa e lasciami riflettere in santa pace. –
-
Ma a fare qualcosa da solo mi annoio – sbuffò,
incrociando
le braccia al petto, - Si può sapere a cosa stai pensando?
–
-
A come ucciderti e occultare il cadavere senza essere
automaticamente il sospettato numero uno – replicò.
-
Simpatico. Dai, sul serio, a cosa stai pensando? –
Sventolò
la lettera davanti al volto dell’amico, vedendolo sorridere
all’istante.
-
Ma questo è magnifico, ti hanno preso! Cosa
c’è da pens … ah
– tacque, capendo all’istante quale fosse il
problema.
Il
signor Greengrass non aveva avuto alcun problema quando, al
secondo anno, suo figlio gli aveva annunciato di essere entrato nella
squadra
di Quidditch né quando, al quinto anno, gli aveva mostrato
con orgoglio la
spilla da Capitano ma aveva messo fin da subito in chiaro che il
Quidditch era
un passatempo e come tale doveva rimanere. L’idea di farne
una professione era
a suo dire oltremodo ridicola, specialmente perché a suo
giudizio Ares sarebbe
stato perfetto per la scuola di magiavvocatura e per prendere, un
domani, le
redini dello studio di famiglia.
-
Molto probabilmente rimarrà solo un bel sogno su cui
fantasticare – concluse Ares, riponendola
all’interno della tasca del suo
doppiopetto.
Mentre
Razor apriva la bocca per protestare contro quell’ingiustizia
un urlo femminile squarciò il silenzio del treno.
Scattarono
in piedi, facendo scorrere la porta dello
scompartimento e ritrovandosi nel corridoio del treno insieme ad altre
decine
di studenti attirati dall’urlo d’orrore.
*
Gli
Auror si scambiarono un’occhiata eloquente.
Quando
erano stati chiamati ad esaminare la scena del crimine
avvenuto sull’Espresso per Hogwarts avevano pensato a tutto
fuorchè a quello
che si erano ritrovati davanti.
Il
corpo di Lily Potter, riverso al suolo e paonazzo, non
lasciava alcun dubbio su quale fosse stata la dinamica dei fatti.
La
ragazza aveva lasciato il suo scompartimento circa venti
minuti prima che l’urlo della studentessa del primo anno che
aveva rinvenuto il
cadavere attirasse l’attenzione generale e non
c’era alcun dubbio sul fatto che
fosse stata strangolata.
-
E adesso chi lo dice al Capo? –
Il
suo collega rimase a guardarlo per qualche secondo prima di
replicare: - Potremmo sempre farlo insieme. –
Spazio
autrice:
Salve!
Comincio
questa storia ispirata dal fantastico romanzo “Assassinio
sull’Orient Express” poiché
a breve dovrei terminare una delle storie che ho già in
corso d’opera perciò
sistemando la scadenza delle iscrizioni un po’ più
in là dovrei ritrovarmi bene
con i tempi. A livello temporale siamo durante l’ultimo anno
di scuola di Lily
perciò gli altri personaggi della New Generation non saranno
presenti pertanto
non scrivetemi nelle schede cose come “fidanzata o innamorata
di James o Albus
Potter” oppure “migliore amica di Rose”
etc.
Alcune
regole
per partecipare:
-
massimo
2 OC a persona purchè appartengano a Case diverse;
-
solo
studenti del VI e del VII anno;
-
accetto
fratelli, sorelle, gemelli e cugini;
-
non
accetto personaggi imparentati con i Canon principali, ma potete usare
cognomi
secondari. Non accetto Mary Sue, Gary Stu, Ibridi, Veela,
Metamorphomagus;
-
vi
chiedo una presenza costante. Se sparite per più di tre
capitoli il vostro OC è
fuori dalla storia; se avete problemi avvisatemi tramite mp e non ci
sarà alcun
problema;
-
tutti
gli OC potrebbero essere gli assassini quindi motivate accuratamente
all’interno
della scheda cosa li può aver spinti ad agire;
-
la
storia sarà un lungo flashback in cui Prologo ed Epilogo
finiranno per
coincidere almeno in parte;
-
sarà
operata una selezione. Avrete tempo per inviare le schede fino
all’11 dicembre
solo ed esclusivamente tramite mp.
Scheda
Nome
e
Cognome:
Età:
Casa
e
anno:
Stato
di
sangue:
Orientamento
sessuale (Etero, Bisessuale,
Omosessuale/Lesbica):
Aspetto
fisico:
Prestavolto:
Carattere:
Famiglia:
In
che
rapporti era con Lily e cosa pensava di lei?
Perché
potrebbe
averla uccisa?
Qualcosa
di compromettente con cui potrebbe essere ricattato?
Amortentia:
Patronus:
Molliccio:
Hobby/Passioni:
Paure/Fobie:
Ruolo
(Caposcuola, Prefetto, Quidditch, Lumaclub,
etc.):
Materie
preferite/odiate:
Amicizie
(con che tipo di persona andrebbe
d’accordo):
Inimicizie
(con che tipo di persona non andrebbe
d’accordo):
Amore
(di che tipo di persona potrebbe innamorarsi):
Una
frase
che potrebbe descriverlo?
Altro:
OC
Razor
Rowle
(PV Dave Franco) –
VII anno, Grifondoro. Battitore e membro del Lumaclub. Bisessuale.
“I
don’t get drunk. I just get less classy and more
fun.”
Ares
Greengrass
(PV Andrea Denver) –
VII anno, Serpeverde. Capitano, Cacciatore e membro del Lumaclub.
Eterosessuale.
“I
don’t give a damn about my bad reputation.”
Lily
Potter
(PV Cintia Dicker) –
VII anno, Serpeverde. Caposcuola e membro del Lumaclub. Eterosessuale.
“Haven’t
you heard? I’m the crazy bitch around here.”
|