Abruzzo - Domani
Li ho visti così. In sogno. Si tenevano per mano e sorridevano. Uomini, donne, bambini, anziani.
Ho abbassato gli occhi e ho visto un bambino che mi prendeva la mano.
Lo avrei scambiato per un angelo se non fosse stato pieno di graffi.
- Racconta la loro storia. Racconta la nostra storia..
Hanno cominciato a cantare …
[ “Dove sarò domani?Dove sarò?”
(Domani – Artisti uniti per l’Abruzzo)]
Ciao! Sono Marta Zelena e ho 17 anni. Non so parlare bene
l’italiano, abitavo in un paese a pochi chilometri da Praga. A
scuola ero così brillante che mi hanno dato per premio una
vacanza in Italia! Non potevo crederci, era il mio sogno da quando ero
bambina! Destinazione: L’Aquila!Un altro amico ed io abbiamo
fatto le valigie e siamo partiti, per arrivare lì, nella Casa
dello Studente. Che ragazzi simpatici che ci abbiamo trovato…
Tutti così cari…
Non facevo quasi caso alle frequenti scosse. Non mi sono nemmeno mai
chiesta se fosse sicuro stare lì. Era tutto perfetto, dal cibo
alla compagnia. Era tutto perfetto…
Quella sera ero esausta. Alla scossa delle 23 non mi sono nemmeno alzata dal letto. Mi sono subito riaddormentata.
Poi, dopo quelli che mi sono sembrati attimi, ho sentito dei movimenti,
come se qualcuno avesse cominciato a saltare sul mio letto. Un attimo
ed ero in piedi, guardandomi intorno. Stavano tutti scappando. Ho letto
negli occhi di tutti un sola cosa: paura. Alcuni si precipitavano per
le scale. Cercai di seguirli.
Vidi alcuni ragazzi, fuori, in salvo. Mi sentivo ad un passo dalla
salvezza, e non avevo nemmeno realizzato, non immaginavo che potesse
cadere davvero qualcosa. Si precipitavano tutti fuori per sicurezza, mi
dicevo. Mi vedevo già raccontare per telefono alla mamma della
mia disavventura, come si racconta di un particolare fastidioso di poca
importanza durante un viaggio. Ero quasi sulle scale.
Poi mi è venuto a mancare la terra sotto i piedi. Letteralmente.
L’unica cosa che sono riuscita a pensare, prima di precipitare,
prima di essere ricoperta dal cemento, era che forse non era stato
proprio tutto perfetto …
Ciao, sono Katia. Ho 30 anni e vivevo con mio marito e mio figlio di
due anni in un appartamento nel centro de L’Aquila. La mia
vita era perfetta: mio marito mi amava e io amavo lui, e mio figlio,
Giorgio, era il piccolo sole che illuminava i miei giorni. Sia mio
marito che io avevamo un lavoro stabile, che ci permetteva di avere
abbastanza soldi da acquistare un’altra casa. Progettavamo di
comprare una villetta nei pressi di Venezia e andarci a vivere.
Lì Giorgio avrebbe potuto avere un giardino dove giocare. Magari
gli avremmo comprato un cane, per non fargli sentire la mancanza di un
fratellino che non riuscivo a dargli. E soprattutto quelle scosse ci
spaventavano. Avevamo chiesto a qualcuno se la nostra casa fosse
sicura, ma ci avevano tutti liquidato con frasi di circostanza. Non
vedevo l’ora di andarmene. Ma forse non era così per mio
marito. “Forse non dovremmo andare” mi ha detto una sera.
Mi ha detto che ora avevamo messo radici, e che era un peccato andar
via. Mi ha detto che dopotutto si stava bene lì. Mi ha detto che
non sarebbe successo nulla. Mi ha detto che mi amava e che era meglio
annullare il trasloco. Magari avrebbe dovuto solo rifletterci un altro
po’ su. Mi ha baciato sulla fronte e se n’è andato.
Quella notte non dormì con me. Prese Giorgio e se ne andò
da sua madre. Io rimasi sveglia, immobile, mentre la terra tremava
sotto di me e una trave mi cadeva in testa.
Non voglio che si senta in colpa, non voglio che rimpianga niente.
Voglio che continui a vivere, perché non c’è niente
di meglio che io gli possa augurare. Continuare a vivere, crescere
Giorgio e insegnargli ad amare.
[ “…Non siamo così soli…”
(Domani – Artisti uniti per l’Abruzzo)]
Ciao. Sono Giulia e ho tre mesi. Vivo in una tendopoli a L’Aquila
con i miei genitori. Dicono che sono la figlia di una tragedia: sono
nata due giorni dopo il terremoto che ha distrutto tante vite. Dicono
anche che sono una benedizione, che rappresento il futuro, il Domani. E
che questo dà la forza di andare avanti, di continuare a vivere
e a sperare, per iniziare di nuovo tutto da capo, ma meglio. Sì,
perché la sapete una cosa? “Domani è
già qui..” (Domani – Artisti uniti per
l’Abruzzo)
L'ho buttata giù per un compito di italiano ma non mi è dispiaciuta, e così eccola qui, per voi.
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