Convivenze Sfiancanti e Vicini Molesti

di emme30
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11. Ai Gatti Non Piace la Pioggia
 

Ad Akaashi piace la pioggia, soprattutto quando è in casa al calduccio e senza la preoccupazione di uscire. Gli piace sentire il rumore che fanno le gocce sui vetri delle finestre e i tuoni rombare in lontananza, gli dà una sensazione di casa e di tranquillità.

A Kuroo, invece, la pioggia proprio non piace.

Akaashi se ne accorge dopo neanche un paio di minuti che lui e Bokuto si sono seduti al tavolo della cucina dell’appartamento di Kuroo e Kenma per studiare un po’ loro tre insieme. Nonostante il QI di Kuroo scenda ai minimi storici quando è insieme a Bokuto, il ragazzo è incredibilmente intelligente e Akaashi ha davvero bisogno che qualcuno gli spieghi certe cose che proprio non ha capito.

Nota che c’è qualcosa che non va non appena apre il libro: Kuroo è distratto e continua a guardare la pioggia bagnare i vetri della finestra della cucina. Sul suo volto non c’è la solita espressione calma e divertita… gli sembra quasi preoccupato.

“Kuroo-san?” lo richiama all’attenzione mentre Bokuto gli passa una tazza di tè caldo. “Va tutto bene?”

Kuroo si mordicchia un labbro, però non smette di guardare fuori dalla finestra. “Kenma è uscito di casa senza ombrello stamattina,” mormora, arricciando il naso.

E, a quel punto, Akaashi non ha davvero bisogno di ulteriori spiegazioni.

Studiano indisturbati per un paio d’ore, nonostante Kuroo sia molto sbadato e gli ci voglia più di un tentativo per illustrare ad Akaashi ciò che non ha compreso. Akaashi, tuttavia, è paziente e non gli fa notare questa sua mancanza nemmeno una volta. Se proprio deve essere sincero, non lo ha mai visto più umano e vulnerabile in vita sua - così impensierito dal fatto che Kenma possa arrivare a casa zuppo e bagnato.

Si sa, ai gatti proprio non piace la pioggia.

Lo vede scattare dritto e precipitarsi all’entrata non appena ode l’uscio di casa aprirsi. L’appartamento di Kuroo e Kenma è un po’ più piccolo del loro, e dalla minuscola cucina si può vedere benissimo l’ingresso.

Akaashi non può fare a meno di voltarsi, incuriosito.

Kenma è fermo all’entrata con il cappuccio della giacca a coprirgli i capelli e sta letteralmente gocciolando e tremando tutto. Ha un’espressione imbronciata e Akaashi trova che assomigli moltissimo a un felino che hanno infilato a forza sotto la doccia.

Kuroo è di fronte a lui in un battito di ciglia. “Te lo avevo detto di prendere l’ombrello stamattina,” gli dice mentre lo aiuta a disfarsi dello zaino mezzo zuppo e della giacca fradicia.

“Ma non pensavo che piovesse così tanto...” replica lui, battendo i denti e arricciando il naso ai capelli umidicci che gli ricadono sulla fronte.

Vede Kuroo lanciargli uno sguardo apprensivo e sparire in bagno con tutta la roba bagnata, lasciando Kenma all’ingresso a togliersi gli altri indumenti impregnati di acqua.

Un attimo dopo, il ragazzo fa ritorno con dei calzini asciutti e la tuta che utilizza Kenma per stare in casa, recupera il resto e lo lascia a rivestirsi tremante all’entrata; il tutto nel silenzio più calmo, quasi come se Kuroo sapesse già esattamente tutto ciò di cui Kenma ha bisogno. Torna poco più tardi, questa volta con un asciugamano che avvolge attorno al capo di Kenma per asciugargli i capelli umidi.

Il ragazzo si lascia andare contro il corpo più alto e massiccio di Kuroo, il quale però non protesta; anzi, continua a frizionargli le ciocche bagnate nel tentativo di asciugarle il prima possibile. E’ un gesto così intimo che ad Akaashi sembra quasi di intromettersi, nonostante non stiano facendo nulla di particolare.

Una volta soddisfatto, Kuroo gli bacia il capo e lo stringe a sé, visto che Kenma sta ancora tremando.

Senza dire nient’altro, indietreggia verso il divano, recuperando la coperta di pile appoggiata lì sul bracciolo e avvolgendola attorno al corpo minuto del fidanzato. Poi, si siede sui cuscini e fa sistemare Kenma in mezzo alle sue gambe con il capo appoggiato contro la sua spalla, le ginocchia raccolte al petto e raggomitolato completamente a lui.

Kuroo comincia ad accarezzargli con dolcezza i capelli con una mano e, in quel momento, Akaashi capisce che la presenza sua e di Bokuto è di troppo.

“Bokuto-san,” mormora, attirando la sua attenzione dal libro che ha sotto il naso. “Andiamo a casa.”

Lui alza un sopracciglio, eppure ad Akaashi basta fare un cenno col capo in direzione del salotto affinché il ragazzo capisca tutto.

Raccolgono le loro cose in silenzio e si avviano verso l’uscita in punta di piedi.

Kuroo li guarda riconoscente e fa loro un sorriso. Kenma gli si è addormentato addosso e non ha assolutamente intenzione di svegliarlo.

Akaashi li osserva ancora un’ultima volta tutti raggomitolati sul divano prima di chiudersi dolcemente la porta alle spalle. Kuroo non ha più uno sguardo preoccupato a colorargli il volto, bensì un’espressione calma e serena, come se tutti i pezzi fossero tornati a posto.

In fondo, ai gatti le coccole al caldo piacciono proprio un sacco.


 

Perdonate il ritardo e grazie a chi continua a seguire questa raccolta, un baciotto per voi ♥

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