Ci sono giorni che rimangono nella nostra memoria e da li non vanno
più via. Max Pezzali cantava nella canzone "Mai uguali":"
Sono poche le cose autentiche che restanno e che non perdono valore col
passar del tempo ma ne acquistano, come certi frasi e certi attori che
dal bianco e nero e dai mille cori di una storia che sai già
a memoria ancora ti sorprendono". Quanto ha ragione Max! Eppure di
solito ce ne scordiamo delle cose belle, delle cose che ci fanno ancora
emozionare, le cose che in qualche modo ci fanno piangere di gioia:
Bologna 1 giugno 2008 - Ore 15:00 - Stadio comunale Renato Dall'Ara.
Io e i miei amici si apprestiamo ad entrare allo stadio per assistere
alla partita Bologna - Pisa, una partita non come tutte le altre, una
partita che ci può portare in serie A dopo 3 anni di inferno
vissuti in serie B dopo una retrocessione orrenda in uno spareggio
contro il Parma nel 2005. Oggi si fa la storia e vado allo stadio con
tanta voglia di tifare, voglio sostenere il Bologna più che
mai, comunque vada sono fiero di tifare questi colori, io ci sono e la
mia sciarpa pure. Entrati allo stadio il colpo d'occhio è
spettacolare, la curva Andrea Costa è piena di bandiere
rossoblu che sventolano alte nel cielo, cantiamo, ci abbracciamo, ci
sosteniamo a vicenda perchè sappiamo quanto è
importante questa partita, non possiamo più sbagliare,
alziamo le sciarpe al cielo, la serie A ci aspetta e noi vogliamo
arrivarci, tra poco sapremo la verità. Alle ore 16:00 le due
squadre entrano sul campo di gioco, il Bologna è vestito con
la consueta maglia rossblu mentre il Pisa veste una maglia bianca con
una striscia orrizontale neroazzurra, il Pisa ha svolto un bel
campionato, sono riusciti a qualificarsi per i playoff ma la nostra
paura è che ci vogliano rovinare la festa per la serie A,
noi siamo secondi ma le ultime partite hanno complicato un cammino che
sembrava fatto ma una brutta sconfitta a Grosseto ha complicato le
cose. Veniamo da una vittoria a Mantova che ci ha mandato con un mezzo
piede in serie A ma non lo siamo ancora, il Lecce è terzo e
spinge per arrivare secondo e spera in una nostra sconfitta, il terzo
posto significherebbe giocarsi i playoff. Le squadre sono in campo,
alziamo le sciarpe, le bandiere sventolano e cantiamo, tutto lo stadio
è colorato di rossoblu a parte la curva ospiti dove ci sono
circa un centinaio di tifosi pisani. Siamo pronti per quella che
sarà la partita dell'anno, l'arbitro fischia l'inizio, si
parte.
Il Pisa si dimostra subito molto attivo in area offensiva tanto che i
loro attaccanti arrivano davanti ad Antonioli più di una
volta, sentiamo la pressione degli avversari che si fa molto decisa, i
toscani colpiscono anche un palo, "Cavolo partiamo male, molto male".
penso mentre guardo la partita con i miei amici, siamo tesi e il sole
inizia a picchiare forte, quando si tifa il Bologna si sa che si soffre
e quindi ci vuole grande pazienza. Quando meno ce lo aspettiamo il
Bologna riesce ad entrare in area di rigore ma il nostro viene steso da
un difensore del Pisa, per l'arbitro non ci sono dubbi... E' calcio di
rigore. Esultiamo, questo rigore potrebbe valere la serie A, dagli 11
metri va il nostro bomber, Massimo Marazzina, gran parte del nostro
successo in questa stagione è stato grazie a lui, Marazzina
va sul dischetto, davanti a lui Padelli, il portiere del Pisa e dietro
di lui la curva Andrea Costa, sono attimi interminabili che sembrano
non finire mai. Finalmente dopo una attesa che a noi tifosi
è sembrata lunghissima l'arbitro fischia, Marazzina prende
una decisa rincorsa, palla in rete e il Dall'Ara esplode, abbiamo
segnato e il risultato è di 1-0 per noi, ci abbracciamo come
se ci conoscessimo tutti, c'è chi piange, chi guarda il
cielo, chi canta come se non avesse mai cantato prima d'oro, lo speaker
dello stadio grida alto:" Ha segnato con il numero 41 Massimo". E tutti
noi subito dietro:" Marazzina". E poi di nuovo:" Massimo". e di nuovo
noi in coro:" Marazzina"... Sono felice come non mai e tutti noi
vediamo la serie A un pò più vicina.
Il secondo tempo è nella norma ma questa squadra mette i
brividi, il Pisa colpisce anche una traversa e nei nostri cuori
iniziano a comparire numerose sensazioni di paura, la ripresa sembra
infinita e non finire, aspettiamo solo il triplice fischio dell'arbitro
che non arriva mai. Ci abbracciamo tutti, c'è anche chi
piange e chi non riesce a crederci, ma tra poco torneremo di nuovo tra
i grandi, dove meritiamo di stare, in serie A. Arriva il fischio
dell'arbitro e ci siamo, siamo in serie A. Mi metto a piangere
dall'emozione, non ci riesco ancora a credere, qualche anno prima avevo
visto la delusione di una retrocessione in serie B con Pagliuca che
piangeva attaccato al palo adesso tutto è diverso,sono
lacrime di gioia perchè credetemi non c'è cosa
più bella di vedere la propria squadra rialzarsi dopo anni
di delusioni e soprusi, Milan, Inter, Fiorentina, Napoli, Roma e Lazio
tremate, il Bologna è tornato. Lo stadio è una
bolgia, in cielo volano dei palloncini colorati di rosso e di blu e
ancora non riesco a credere che stia succedendo davvero, in campo ci
sono i nostri giocatori che esultano, Antonioli si è
denudato rimanendo totalmente in mutande e anche altri giocatori lo
seguono. Siamo tutti felici, alcuni di noi vorrebbero entrare in campo
a festeggiare, io sono ancora li attacatto alla balaustra dello stadio
Dall'Ara a piangere dalla felicità e dall'emozione, le
lacrime bagnano la mia sciarpa rossoblu, ci sono persone che piangono
per un film e una canzone quella volta piansi per una vittoria della
mia squadra. Ho ripensato agli anni prima, alla retrocessione dopo lo
spareggio con il Parma, alle delusioni, agli errori arbitrali, ai
nostri giocatori che prima di essere calciatori sono uomini, al nostro
allenatore che ha dato tanto e ha avuto molto meno, quanti ostacoli,
quante parole scritte sui giornali, quanto veleno prima di alzare le
sue braccia al cielo. Siamo in serie A, il cielo si colora di rosso e
di blu, i colori del Bologna... I nostri colori. Urliamo, blocchiamo
una città, in Piazza Maggiore esplode la festa, non si pensa
ai problemi, adesso vogliamo goderci ciò che ha fatto il BFC
1909, ce lo meritiamo dopo quello che abbiamo passato. Dall'inferno al
paradiso in tre anni, è stata molto lunga ma ci siamo, ci
aspetta il ritorno a casa ora. Penso di non aver mai pianto come quel
giorno, perchè il calcio non è solo uno sport, il
calcio è il tifo, quello sano e non quello degli imbecili
che distruggono le automobili o fanno le risse con la polizia, il
calcio è abbracciarsi dopo una vittoria anche quando non ci
si conosce, si condividono gli stessi colori e basta sapere questo.
Ogni tanto quando sono in Piazza Maggiore ripenso a quel pomeriggio, al
quel rigore e al boato di una città, la serie A è
era li che ci aspettava, abbiamo rischiato anche di perderla altrimenti
senza soffrire non ci sarebbe stato gusto secondo alcuni. I cori si
alzano in fretta:" Serie A, serie a, ce ne andiamo, ce ne andiamo in
serie A". ripenso a quegli istanti, a ciò che è
successo dopo, penso alle mie lacrime allo stadio che cadono sulla mia
sciarpa, alla mia felicità che non avevo provato nemmeno
dopo aver vinto i mondiali nel 2006. Il cielo adesso è
rossoblu e l'inferno è soltanto un brutto ricorda, noi siamo
il Bologna, lo squadrone che tremare il mondo fa.
Sono passati 9 anni da quella partita e purtroppo
c'è stata un altra retrocessione in mezzo, un altro inferno
ma questa storia non merita di finire male, dico solo che qualunque
cosa succederà, ovunque si giocherà, nonostante
tutto quello che potrà accadere io sarò sempre
vicino al Bologna, mai abbandonerò la mia sciarpa e i
sentimenti che mi legano non solo alla mia squadra del cuore ma anche
alla mia città, a casa mia... Sono passati 9 anni ma per me
ogni domenica è una grande festa e come sempre il mio posto
è sempre li, curva Bulgarelli, stadio Renato Dall'Ara di
Bologna. IL BFC è una fede e lo sarà e comunque.
Forza Bologna.
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