klance natale
Four Keith's Christmas
Natale 20xx
Keith
guardava il muro spoglio della stanza tenendo stretto a sè
il peluche viola a forma di ippopotamo di quando era bambino. Il
peluche dell'ippopotamo Marley dello zoo dove suo padre lo aveva
portato per il suo nono compleanno.
A vent'anni con un
peluche. Era infantile
e ridicolo. Però... era l'unica cosa che gli dava un'idea di
famiglia in quel momento. Non era un granchè passare il
giorno di natale da solo ma quell'anno suo padre era all'estero e sua
madre... beh, lei non si era mai fatta viva.
Sospirò ed
un piccolo sbuffo condensato uscì dalle sue labbra, non
aveva acceso i riscaldamenti, gli sembrava assurdo accenderli solo per
sè. Strinse al petto il pupazzo ed abbassò il
viso, come a nascondersi, mentre alcune vertebre della sua schiena
cozzavano dolorosamente contro il muro del salotto.
Gettò
uno sguardo fuori dalla finestra: Buio.
Distolse
lo sguardo e tese il peluche davanti a sè e dopo qualche
secondo sorrise malinconicamente al vecchio pupazzo rattoppato.
<<
Beh... Buon Natale Marley>>
Natale 20xy
Era il 24 dicembre e
in quella città dove era andaro ad abitare per
l'università nevicava da morire, eppure, sebbene la neve gli
arrivasse alle caviglie era uscito con la compagnia delle luci
natalizie appese ai balconi.
All'improvviso un brivido di freddo
attraversò Keith che nascose le mani nelle tasche
della sua giacca di pelle nera ed il viso sotto la sciarpa rossa.
Il suo sguardo cadde casualmente sull'insegna di una caffetteria
inaspettatamente aperta e nonostante lui non fosse un tipo da
caffetterie decise di entrarvi, forse un po' per il freddo forse un po'
per la fame.
Una volta dentro fu subito attraversato da un'ondata di calore che gli
scosse piacevolmente le membra.
Si guardò intorno: era un piccolo ambiente accogliente e per
nulla affollato. Ci saranno state al massmo altre 5 persone oltre a lui.
Si avvicinò titubante alla cassa vuota guardandosi intorno
per vedere cosa ordinare. Il suo suardo cadde su un cornetto
mezzo smangiucchiato e la sua pancia brontolò. Appena
imbarazzato alzò lo sguardo e dietro al bancone dove prima
non c'era nessuno era comparso un magrissimo ragazzo con la pelle
olivastra ed un sorriso smagliante.
<< Ciao>> gli disse il ragazzo sorridente.
<< ... ciao?>> ripeté lui
piutttosto incerto.
<< Cosa vuoi ordinare?>> gli chiese il
ragazzo dietro il bancone che aveva iniziato... ad agitarsi? Sembrava
una di quelle persone che si trattengono dal fare qualcosa.
<< Umh, non so... un caffè?>>
disse Keith piuttosto a disagio.
<< Mi dai l'impressione diessere il tipo di persona da
cioccolata calda e cannella, ti va di provarla?>> propose
il ragazzo sconosciuto.
<< Che tipo ti persona è "una persona da
cioccolata calda con la cannella"?>> chiese Keith
aggrottando le sopracciglia.
<< E' un tipo di persona antipatica e senza
scrupoli>> disse il ragazzo con una nota innervosita
nella voce.
<< Eh?>> esclamò Keith,
decisamente sorpreso da quella frase, sapeva di non essere il massimo
della simpatia ma quel ragazzo nemmeno lo conosceva.
<< Oh andiamo Keith, hai una bella faccia tosta a
presentarti qui dopo quello che hai fatto!>> disse il
ragazzo stringendo le braccia al petto ed alzando altezzosamente il
viso.
<< Ma io non ti conosco. E poi come sai il mio
nome?>> disse con tono scorbutico Keith guardando il
ragazzo senza capire.
Ci fu un lungo momento di silenzio durante il quale il ragazzo con la
pelle olivastra spalancò gli occhi.
<< Sul serio? Sono Lance!
Lance Mcclain! Siamo compagni di corso e rivali dall'inizio del
semestre, hai presente? Lance e Keith, Keith e Lance sempre l'uno
contro l'altro? Per colpa tua non mi hanno ammesso al corso di
pilotaggio avanzato>> disse il ragazzo sciogliendo le
braccia ed aprendole, facendo un passo avanti.
<< Oh, credo di aver capito chi sei. Sei quello
rumoroso.>> rispose Keith ricordandolo
vagamente, non prestava molta attenzione ai suoi compagni di corso.
<< Io non sono rumoroso!>>
sbottò Lance allontanandosi dal bancone per qualche minuto.
Keith sorpreso da quell'atteggiamento tanto infantile, stava per
andarsene quando Lance tornò quasi sbattendo sul bancone una
tazza fumante di cioccolata... con sopra la cannella.
<< Quanto ti devo?>> chiese semplicemente
Keith tornando indietro.
<< Oh beh, mi dovresti un'ammissione al corso ma
questa..>> disse indicando la tazza rossa a pois blu
<< ...questa la offre la casa>>
Keith rimase decisamentesorpreso da quel gesto ma non fece domande,
prese semplicemente la tazza caldissima
fra le mani pallide.
<< Grazie?>> disse saggiando il calore
della tazza, chiedendosi se la cioccolata fosse avvelenata.
<< E' natale, ora vai a sederti, su su>>
disse Lance scuotendo la mano in direzione dei tavolini. Keith allora
semplicemente andò a sedersi come Lance gli aveva
"gentilmente" consigliato. Si sedette su un morbido divanetto di pelle
beige ed aspettò che la bevanda si freddasse appena ed
iniziò a berla pensando a quanto sia stato particolare il
suo incontro con quel ragazzo, Lance.
Era buona la cioccolata con la cannella, gli piaceva, non troppo dolce
e molto particolare.
C'era un televisore appeso alla parete ed era acceso su un
canale che trasmetteva solo musica natalizia. Ecco: quel luogo era
troppo natalizio per i suoi gusti ma dopotutto era natale, qualsiasi
posto sarebbe stato così.
Finì la bevanda prima di quanto pensasse. Si alzò
e portò la tazza alla cassa sorridendo in modo "serio" a
Lance.
<< La cioccolata era buonissima>> gli disse
dandogli poi le spalle.
<< Beh, io non sbaglio mai!>> gli
urlò dietro Lance ridendo.
Keith sorrise ma non si fece vedere dal ragazzo ed uscì
dalla caffetteria senza salutare.
Continuò a camminare per la città
finché non divenne buio e le strade furono ancora
più deserte. Non aveva idea di che ora fosse, aveva
dimenticato il telefono a casa quindi percorse la strada che
aveva fatto all'indietro. Rimase più che sorpreso quando
vide la caffetteria dove era stato con le luci ancora accese.
Aggrottò le sopracciglia e vi si avvicinò
lentamente. Entò e si guardò intorno: era
completamente vuota.
<< C'è nessuno?>> chiese dopo
qualche secondo continuando a tenere lo sguardo mobile, guardingo.
Sentì un singhiozzo provenire da dietro al bancone e vi si
avvicinò, teso.
<< S-sì ci sono>> disse una voce
rotta dal pianto: la voce di... del ragazzo di prima, di Lance.
Lance che si alzò, era probabilmente seduto a terra dietro
il bancone, le guance rosse e gli occhi gonfi che continuava a
stropicciare con il braccio.
<< H-hey ciao, che... che ci fai di nuovo
qui?>> chiese il ragazzo abbozzando un sorriso tirato.
<< Tu-tutto bene?>> chiese Keith
preoccupato, senza rispondere alla domanda di Lance. <<
Stai piangendo>> disse avvicinando una mano titubante al
viso di Lance che si ritrasse facendo un passo indietro.
<< No... no che non sto piangendo!>>
ribatté Lance passandosi con forza il braccio sugli occhi
per asciugarli ma facendoli arrossire soloo di più.
<< Non sono così tanto scemo
Lance>> disse Keith guardandolo serio e preoccupato.
<< Invece lo sei>> rispose il ragazzo con
gli occhi azzurri tenendo lo sguardo basso, gli occhi umidi.
<< Perché... perché la caffetteria
è ancora aperta? Sono le...>> gettò
uno sguardo sull'orologio appeso alla parete << ... le
ventitre passate. La gente sta a casa con la sua famiglia a
quest'ora>> disse tornando a guardare la figura di Lance
che si era irrigidita all'improvviso alla parola famiglia e gli occhi
gli si erano riempiti pericolosamente di lacrime.
<< B-beh lo stesso vale per te. P-perché non
sei con la tua famiglia?>> chiese di ripicca Lance
assottigliando le labbra, sinceramente addolorato.
<< La cosa è complicata... diciamo che non ho
nessuno a casa... eccetto un vecchio pupazzo viola a forma di
ippopotamo, ma non penso valga come famiglia. Vale?>>
chiese con tono di voce estremamente seirio, tanto serio che
portò Lance a ridere portandosi una mano allo stomaco.
<< No, no direi che un pupazzo non vale>>
disse fra le risate, interrompendosi per un secondo tornò a
guardarlo << Non credevo tu fossi un tipo da
peluche>> sussurrò divertito.
<< Da peluche a forma di ippopotamo
specificherei>> disse Keith abbozzando un sorriso, il che
per lui voleva dire sorridere a trentadue denti.
<< Ad ogni modo questo "tipo da peluche" può
offrirti una cioccolata calda con la cannella?>> chiese
Keith sorridendogli.
<< Ci stai provando con me "tipo da
peluche"?>> chiese Lance tornando a ridere.
<< Nah, questo tipo da peluche è... poco
interessato a questo genere di cose, volevo solo ricambiare il favore.
E poi a quanto pare siamo entrambi soli e non credo che qualcun altro
verrà qui stasera>> disse alznado le spalle
Keith.
<< Sì, hai ragione. Allora ti permetto di
offrirmi una cioccolata calda. Io vado a prepararle tu... tu vedi se
c'è qualche film carino di natale>> disse
Lance lanciando a Keith un telecomando che gli rimbalzò sul
petto mentre si allontanava. Keith prese il telefono con
difficoltà. Stava per ribattere per dire che lui non
conosceva film di natale ma Lance era gia scomparso.
Sospirò ed andò a sedersi sullo stesso divanetto
di quel pomeriggio, accese il televisore ed iniziò a fare
zapping fra i canali finquando non vide sullo schermo uno... scheletro.
Ma non era un film, nemmeno un cartone era... strano. Lo
osservò con la testa piegata di lato cercando di capire
perché il giorno di natale ci fosse una cosa tanto cupa.
<< Nightmare before Christmas! Ottima scelta, confermi
sempre di più il tuo essere un amante dei
pupazzi!>> Quella era la voce di Lance che lo fece
sobbalzare poiché totalmente inaspettata.
Keith si voltò e lo vide sorridendte con enrambe le mani
occupate a reggere una tazza fumante ciascuna. Lance posò le
tazze sul tavolino e si sedette accanto a Keith sul divano, spalla
contro spalla.
<< Non l'ho mai visto>> disse Keith
all'improvviso facendo aggrottare le sopracciglia di Lance che lo
guardava interrogativo.
<< Questo cartone intendo, non l'ho mai
visto>> disse il moro guardando Lance.
<< ...ma che razza di infanzia hai avuto? Davvero non lo
hai mai visto?>> chiese Lance, ancora con la voce un po'
roca per il pianto.
Keith semplicemente annuì, guardandolo.
<< Oh beh, rimedierai adesso!>> disse Lance
tornando a guardare lo schermo.
I due rimasero in silenzio per gran parte della durata del
film, sorseggiando la cioccolata.
In quel silenzio Keith poggiò una mano sulla spalla
di Lance per attirare la sua attenzione, infatti a quel gesto
Lance si voltò verso di lui.
<< Perché stavi piangendo
prima?>> domandò guardandolo dritto negli
occhi il cui unico segno del pianto precedente era un leggero rossore
agli occhi.
Lance non si mostrò sorpreso dalla domanda ma
abbassò lo sguardo, mordicchiandosi le labra.
<< E-ecco...>> cominciò a
parlare, torturandosi le mani << ecco io.... TU GIURA DI
NON RIDERE!>> disse Lance additando Keith con fare
accusatorio.
Keith alzò un sopracciglio <<
Okay?>> sussurrò sorpreso.
<< GIURALO!>> ripeté Lance con
lo sguardo quasi torvo.
<< Lo giuro, lo giuro>> disse Keith alzando
le mani in alto.
<< Mi manca la mia famiglia... i miei genitori... i miei
parenti... la mia abuela... s- sono tutti così
lontani->> sussurrò Lance interrompendosi da
un singhiozzo, abbassando lo sguardo senza guardare Keith il
quale prese il mento di Lance, rialzandogli il viso: stava di
nuovo per piangere.
<< Hey... perché mai avrei dovuto
ridere?>> sussurrò iniziando ad accarezzargli
la testa. Il fatto che Lance non reagisse e non provasse ad
allontanarlo lo preoccupò ancora di
più. << Dai... non piangere, non
sono uno della tua famiglia e, a detta tua, sono pure antipatico ma,
ecco, ci sono io qui?>> disse sorridendo forzatamente
cercando di essere il più "confortante" possibile, anche se
per lui era molto difficile.
Dal pianto Lance iniziò a ridere appoggiando la testa sul
petto di Keith, scuotendola.
<< F-fai proprio s-schifo come supporto morale, lo
sai?>> disse Lance interrompendosi più e
più volte. Keith non sapeva se quelli erano singhiozzi o
risate.
<< Lo immaginavo...>> ammise senza
allontanarlo, anzi, quasi abbracciandolo, accarezzandogli la schiena.
<< Buon natale Keith>> sussurrò
Lance tirando su col naso e restando con la testa lì
poggiata.
<< Buon Natale Lance>>
Natale 20xz
Keith
sentì un fastidioso peso sulla pancia.
Mugolòinfastidito ed aprì lentamente gli occhi
ritrovandosi davanti la faccia sorridente di Lance.
<< BUONGIORNO!>> urlò questi
abbracciandolo e Keith, intontito dal sonno ricambiò
debolmente l'abbraccio.
Vivevano insieme adesso.
Dopo il natale dell'anno prima erano diventati amici e poi avevano
deciso di prendere in affitto una casa vicino all'università
con degli amici di Lance per spendere meno e... dopo qualche mese si
erano messi iniseme, sebbene litigassero per qualsiasi cosa da
chi era il più bravo nel fare qualcosa a cosa guardare la
sera davanti alla tv.
Erano rimasti da soli a casa, Pidge, Hunk ed Allura erano andati dalle
loro famiglie, Lance non era riuscito a mettere abbastanza soldi da
parte per il biglietto per Cuba, per questo era rimasto con lui. Ma
Keith sospettava fosse perché si sentisse in colpa a
lasciarlo da solo a natale.
<< ...buongiorno>> bofonchiò
Keith ancora mezzo addormentato, con la spalla di Lance premuta contro
il naso.
<< E BUON NATALE!>> urlò Lance
baciandolo a stampo sulla bocca.
Keith ricambiò a malapena quel bacio, troppo stordito per
fare alcunché.
<< Mh, non mi sembra di vedere dei rametti di vischio da
queste parti>> borbottò assonnato Keith che in
risposta a questa affermazione si ritrovò sotto al naso con
un rametto di vischio che Lance aveva tirato fuori dalla sua tasca dei
pantaloni.
<< Dicevi?>> disse il ragazzo con un
sorriso dispettoso sul viso, facendo ondeggiare il rametto.
<< Dicevo che ti odio>> borbottò
girando la testa di lato sul cuscino. Stava dormendo così
bene.
<< Non è vero mi ami>>
sussurrò Lance al suo orecchio, iniziando a ficcargli un
dito fra le costole ripetutamente.
<< Potrei odiarti di meno se mi lasciassi dormire in
pace>> mormorò Keith allontanando il viso di
Lance dal suo.
<< Dai, alzati! Ho fatto la cioccolata calda con la
cannella!>> disse Lance come se quella cioccolata fosse
la cosa più allettante sulla faccia della terra.
<< Non mi convincerai così. E poi vedi? Sto
dormendo, ho gli occhi chiusi>> disse Keith senza
allontanare la testa dal cuscino tenendo gli occhi chiusi.
<< Se scendi ti do un indizio su quale sarà il
tuo regalo di natale>> sussurrò Lance
ammiccante sperando di convincerlo ad alzarsi.
<< Mh, fammi indovinare, date le tue origini sudamericane
vuoi regalarmi una sorta di spettacolino? Tipo tu che fai lostrip con
la musica sexy in sottofondo muovendo i fianchi. Ho
indovnato?>> chiese Keith palesemente scherzandomentre
riapriva gli occhi e notò un velo di...
rabbia? Negli occhi di Lance.
<< .... non ti si può fare nemmeno una
sorpresa. Ora te lo sogni un meraviglioso spogliarello fatto dal
sottoscritto>> bofonchiò il cubano alzandosi
ed uscendo dalla stanza piuttosto rumorosamente.
Keith ci mise qualche secondo a realizzare che sì, aveva
indovinato e sì, Lance voleva fare uno spettacolino strip
solo per lui e sì, si stava per perdere quell'occasione.
Si alzò e gli corse dietro ancora assonnato mettendogli una
mano sulla spalla.
<< H-hey, guarda che... che lo spogliarello lo voglio
come regalo>> bofonchò trattennedo uno
sbadiglio.
<< Mh. Sul serio?>> disse Lance alzando un
sopracciglio in modo piuttosto altezzoso.
<< Oh, non fare la prima donna! SUL
SERIO!>> sbottò Keith accorgendosi solo dopo
del sorrisetto malevolo che comparve sul viso di Lance.
<< Allora dovrò esercitarmi perché
non era quello in tuo regalo, ma ammetto che facendo così
sono riuscito a farti alzare dal letto>> disse Lance
vittorioso e gongolante.
<< Ti odio>> mormorò Keith
alzando gli occhio al cielo.
<< Lo sai meglio di me che non è
così. E poi non mi hai ancora detto buon
natale!>> disse Lance iniziando a camminare verso la
cucina sul tavolo della quale c'erano due belle tazze fumanti di
cioccolata calda.
Keith scosse la testa e sorrise, esasperato ed innamorato.
<< Buon Natale Lance>>
Natale 20xo
Keith
stava seduto sul divano nel salotto della casa di Shiro stracolma di
addobbi e rumorosissima, dopotutto c'erano tutti.
Lui con Lance seduto accanto a lui che chiacchierava con Pidge,
idanzata di Shiro, sul perché lei ed Hunk fossero tanto
fissati su un giochino con le caramelle per il cellulare, Hunk seduto
su un altro divano a sbaciucchiarsi con la fidanzata Shay, Allura
litigava con un suo cugino piuttosto antipatico, Lotor, supportata da
un suo zio pazzo,
Coran, e dal suo ragazzo, Matt, che era anche il fratello di Pidge, e
Shiro da bravo padrone di casa stava cucinando.
All'inizio Keith non era sicuro di voler passare quel natale assieme a
tutti i suoi amici ed eventuali estranei, gli sembrava una cosa
rumorosa e disordinata. Ed effettivamente lo era ma... gli piaceva, gli
piaceva giocare a ridicoli giochi da tavolo con tutti loro, gli piaceva
la tensione dei piccoli litigi di poco conto, gli piaceva poter baciare
liberamente Lance, gli piaceva perfino riempirsi la pancia fino a
scoppiare, gli piaceva scartare pacchetti di regali ridicoli come
pigiami e calzini, gli piaceva quell'aria di famiglia che aleggiava in
quella casa, famglia di cui anche lui faceva parte.
<< Buon Natale ragazzi>>
nota dell'autrice:
Salve a tutti lettori e
lettrici! Spero che questa piccola os natalizia senza pretese vi sia
piaciuta!
Beh, non c'è molto da dire (se non che Lance è un
adorabile prima donna, MA QUESTO SI SAPEVA).
Le coppie dell'ultimo natale non le ho approfondite per nulla solo
citate perché... beh perché avrei allungsto
troppo il brodo ma mia andava lo stesso di dare loro un pochino di
spazio citandole.
SE LASCIATE UNA RECENSIONE ANCHE PICCOLINA FATE UN'AUTRICE FELICE E CON PIÙ VOGLIA DI SCRIVERE! QUINDI: mi lasciate una recensioncina? Perfavoooore ♡.
Ci vediamo alla prossima storia (o capitolo se seguite la mia ff di
hetalia "Chartago Nova")
A presto!
- nihil_chan
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