22/03.

di MidnightThinker
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A volte mi sento come se fossi una crisalide,
immobile e quiescente nel mio bozzolo,
sull'orlo dell'abisso infinito nel mio petto.
Ma se dovessi rinascere con le ali già tarpate
cosa farei pur di volare per pochi secondi,
salterei nell'abisso di mia spontanea volontà.

Il vento rinfresca la mia pelle,
il sole riscalda le mie ossa,
ed il fuoco alimenta la mia anima,
ma io so che dove c'è più luce,
lì le ombre saranno più nere;
per questo ho paura del buio e della notte,
perché se il fuoco si affievolisce,
allora dovrò affrontarne le conseguenze.
Perché quando il fuoco si sarà spento,
allora non sarò nient'altro che cenere.

Tutte le mie paure, tutti i miei baci non dati,
tutto il mio amore, tutte le promesse non mantenute
tutte le nostre costanti incomprensioni,
tutte le nostre improvvisate soluzioni,
tutte le tue ansie, tutti i tuoi problemi,
tutto il tuo amore, tutte le carezze in sospeso
non sono che parole scritte sulla sabbia
che il mare cancella con le sue onde.
Sii mare calmo senza tempesta interiore
ed un verbo coniugato nel mio presente
e non un mio passato ormai assente.

Vorrei poter allungare le mani
e trovare le tue ad aspettarmi.

Sono le sette, la retromarcia del camion della spazzatura mi sveglia.
Ieri sera eri così vera vicino a me nel letto, nella mia dormiveglia.

Sono le sette, sono a letto e dopo mesi mi scrivi:
"Hey, che fai? Che mi dici di nuovo?"
Ascolto una tua registrazione dove dici di amarmi
e premo rewind e l'ascolto di nuovo.

Chissà dove sei,
chissà con chi sei
e chissà cosa fai
e se a me ci pensi mai.




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