Harry
Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di
J.K.Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha
alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su
diritti di pubblicazione e copyright. Tutti i personaggi di questa
storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà.
Qualsiasi nome e riferimento a fatti o persone reali è da
ritenersi assolutamente casuale.
*
* *
Per
te, perché ami il caffè e perché adoro tutte le
tue peculiarità.
Questa
storia è stata scritta come regalo di Natale per la persona
più speciale che esista e lei ha deciso di condividerla con
voi, quindi ecco un regalo per tutti voi da parte nostra con tanto
affetto!
Racconto
di un frammento di vita, senza pretese, ambientato anni dopo la
sconfitta di Voldemort. Ovviamente non si tiene conto dell'epilogo
del 7 libro.
Vi
consiglio di prepararvi una bella tazza di caffè caldo per
accompagnare la lettura e immergervi maggiormente nell'atmosfera.
Buona
lettura!
Ubbo.
Charming
È
tardi.
Fa
freddo.
Sono
stanco.
Voglio
solo potermene tornare a casa. -Draco.- chiamo risentito per quella
che probabilmente è la centesima volta oggi -È tutto il
giorno che mi trascini in giro per Londra e la mia pazienza si sta
esaurendo.-
-Rilassati,
Severus.- mi rabbonisce lui schioccandomi il suo collaudato sorriso
tutto denti bianchissimi e perfettamente allineati -Ancora un minuto
e siamo arrivati.-
Sicuramente
quel ghignetto impertinente avrebbe fatto centro se fossi stata una
delle migliaia di streghette che gli corrono dietro per la sua
eredità o per il suo fondoschiena, ma non essendo il mio caso
serve solo a farmi innervosire maggiormente. Senza ombra di dubbio,
Draco ha ereditato da suo padre la passione per la manipolazione
altrui e mi domando quanto tempo abbia speso a provare quel gesto di
fronte allo specchio. Quel ragazzo è una causa persa, ma è
pur sempre il mio figlioccio e da quando siamo riusciti a uscire
tutti vivi dalle grinfie di quel pazzo maniaco privo di appendice
nasale sono molto più tollerante di un tempo riguardo
l'eccentricità che ha sempre contraddistinto la sua famiglia.
Per lo meno ora non sono accerchiato da dei dannatissimi pavoni
bianchi.
-Ecco
la nostra meta.- mi informa Draco poggiandomi un braccio intorno alle
spalle. Sento la magia di una potentissima barriera magica
sfrigolarmi sulla pelle e in un attimo la strada deserta diventa
brulicante di persone. Osservo quasi con disgusto la ressa fuori dal
locale verso cui ci stiamo dirigendo e il dubbio che quel braccio sia
lì per impedirmi di fare dietro-front, piuttosto che per
incoraggiarmi, è decisamente spiccato.
Siamo
nella parte magica di Londra ed è sabato sera, quindi nulla di
nuovo quando Draco saluta almeno una ventina di persone mentre ci
facciamo largo tra la folla. Ha vent'anni, è un eroe di
guerra, è ricco ed è attraente; sono felice che si goda
la sua giovinezza, ma perché, in nome di Merlino, non può
farlo senza di me? Ho sempre più nostalgia del mio soggiorno e
del libro che ho lasciato sul tavolino davanti al camino.
Riusciamo
alla fine a entrare nel locale e scopro che si tratta di un semplice
bar. Una caffetteria per la precisione. Con un'agghiacciante insegna
al neon fucsia che fa brillare a intermittenza il nome Charming.
Ho una gran voglia di uccidere Draco.
-Qui
fanno i cappuccini più buoni del mondo.- mi informa lui come
se quella fosse una cosa elettrizzante.
Beh,
non lo è. Sono inglese: bevo tea, non caffè.
Nonostante
ciò, raggiungiamo il bancone e io mi siedo rassegnato su uno
degli ultimi sgabelli rimasti liberi mentre Draco fa lo stesso
accanto a me ridendo come un idiota e ondeggiando le spalle e la
testa a tempo di musica. Sembra un piccione con una paresi facciale e
il mio umore sta decisamente precipitando.
-Tiziana!-
grida lui per farsi sentire sopra il fragore della folla alzando un
braccio. Merlino, dammi una scorta di pazienza. Se non lo ammazzo
stasera non lo ammazzo più. Odio la gente che mi urla nelle
orecchie e lui lo sa perfettamente.
La
barista, una fanciulla che apparentemente risponde al nome di
Tiziana, lancia un'occhiataccia a Draco e alza il dito medio nella
sua direzione, poi ci volta le spalle e si mette ad armeggiare con la
macchina per l'espresso alle sue spalle. Di solito detesto la
maleducazione, ma nella presente situazione non posso che ritrovarmi
in sintonia con la sua reazione alle urla del mio figlioccio.
-Incantevole
come sempre.- le dice lui prendendo subito il primo sorso del
cappuccino che la ragazza ci ha portato.
-Per
questo ti ci ho sputato dentro.- replica con naturalezza Tiziana
rivolgendo un sorriso impertinente a Draco, ma il mio figlioccio non
fa una piega e continua a gustarsi la sua consumazione come un bimbo
col suo dolce preferito.
-Che
problema hai, biondo?- domanda poi la ragazza -Quello va bevuto
caldo, o fa schifo.-
Mi
ci vuole qualche secondo per realizzare che la domanda è
rivolta a me. Biondo? Io? Questa serata sta degenerando e la mia
iniziale simpatia per la barista è improvvisamente svanita.
Spingo via il cappuccino da di fronte a me e storco il naso
infastidito dall'odore pungente.
-Lui
è Severus.- le dice Draco con un'occhiata eloquente.
Lei
mi esamina da capo a piedi, sporgendosi anche oltre il bancone per
farlo. -Ti facevo più alto.- commenta facendo sghignazzare il
mio accompagnatore.
Sono
basito. Irritato. E di certo non resterò qui a farmi insultare
gratuitamente.
-Seduto.-
ordina Tiziana bloccandomi un istante prima che mi muova -Ti porto
qualcosa di più adatto a te.-
Draco
finisce il suo cappuccino con un irritante tintinnio del cucchiaino
contro la tazza e afferra il mio servendosi da solo il bis. -Chiama
anche Potter, già che ci sei.-
-Ti
sembro forse un gufo?- ribatte lei acida allontanandosi di nuovo
-Chiamatelo da solo il tuo socio per dirgli che ha perso la
scommessa.-
Guardo
Draco incuriosito. Socio? Questa mi giunge nuova. Scommessa? Sento
puzza di bruciato e la nostra venuta in questo girone infernale mi
sembra sempre meno casuale. Lui ricambia il mio sguardo al di sopra
della tazza e scrolla le spalle. -Lunga storia.- aggiunge chiudendo
l'argomento, almeno per il momento.
Sto
per ribattere quando qualcosa sbatte sul bancone davanti a me e mi
ritrovo gli occhi verdi di Tiziana fissi su di me. -Assaggia.-
Dal
suo tono sembra più un ordine che un suggerimento. O forse una
sfida. In ogni caso, osservo dubbioso la piccola tazzina di vetro
piena a metà di un liquido scurissimo, quasi nero, con sopra
un finissimo strato di crema dorata. La sollevo e la esamino cercando
di identificarne il contenuto come se fosse una pozione sconosciuta:
la consistenza non sembra totalmente ripugnante all'aspetto e l'aroma
è molto più corposo e dal retrogusto spiccatamente più
tostato rispetto a quella di poco fa.
-Assaggialo.-
mi incoraggia Draco finendo avido il secondo cappuccino -Tiziana è
italiana, non sbaglia un colpo quando si parla di caffè.-
Italiana
o no, continuo a essere scettico riguardo al contenuto di questa
piccola tazzina. Ciononostante sono curioso ed eseguo quanto
richiesto. Accosto il piccolo oggetto alle labbra e prendo un piccolo
sorso, lasciando che il liquido scuro mi scivoli sulla lingua: il
sapore che mi esplode in bocca è assolutamente divino.
-Passabile.- commento impassibile fissando la barista e sfidandola a
contraddirmi, ma quel sorrisetto impertinente è ancora
stampato sul suo viso e onestamente inizio a domandarmi se non ci
siano dei geni Malfoy nel suo DNA.
-Dov'è
la tua adorata So Tutto Io?- domanda Draco a Tiziana
interrompendo il nostro duello di sguardi. Sta roteando sullo
sgabello come un bambino e la voglia di farlo smettere tirandogli uno
scappellotto ben assestato è quasi incontenibile.
-Come se te ne fregasse
qualcosa.- risponde lei raccogliendo le tazze sporche mentre lui fa
l'occhiolino a una coppia di gemelle dal vestiario alquanto succinto.
Concordo palesemente
con lei, soprattutto visto che Draco ci ha già abbandonati per
puntare le sue due prede. A questo punto posso finalmente dichiarare
ufficialmente la mia giornata col mio figlioccio giunta al termine.
Lode a Merlino! Finisco l'inaspettatamente delizioso caffè e
con un cenno di commiato a quest'eccentrica barista mi dileguo prima
che il biondo petulante che mi ha assillato tutto il santo giorno
trovi un'altra scusa per trattenermi. Fortunatamente pare essere
troppo preso dai suoi piani per la serata per curarsi di me.
L'aria
fresca della sera è un piacevole cambiamento dopo il caldo
eccessivo dell'interno del locale e mi accorgo che ormai il
marciapiede è quasi deserto. Sento qualcuno inspirare a pieni
polmoni accanto a me, probabilmente lieto anche lui del cambiamento,
poi l'inconfondibile rumore di un accendino e in pochi attimi l'aria
intorno a me è contraddistinta dall'aroma di tabacco.
-Non
credevo che Draco sarebbe davvero riuscito a portarla nel nostro
bar.-
È
una voce profonda che non conosco, ma non ci vuole un genio a fare
due più due e sono piuttosto certo di stare parlando con
Potter. Ascolto i suoi passi in silenzio e scopro di non sbagliarmi
quando si accosta a me e mi offre una sigaretta. Fumo di rado, eppure
questa volta accetto la sua offerta stupendo entrambi. -Quanti
galeoni hai perso con la scommessa?- mormoro piano inspirando la
prima boccata.
-Dieci.-
ammette lui senza vergogna stiracchiandosi.
Annuisco
senza rancore. Conosco Draco da troppo tempo per prendermela per
un'inezia simile. -Quindi, una caffetteria è il sogno nel
cassetto dell'eroe del mondo magico?- domando guardando il cielo
-Niente “Ministro Potter”?-
Lo
vedo scrollare le spalle con la coda dell'occhio e per un po' nessuno
dei due dice niente. Non posso biasimarlo per il suo silenzio, in
effetti la mia provocazione risulta un po' debole perfino alle mie
stesse orecchie.
-Dopo
la guerra volevo solo un po' di tranquillità.- mi racconta lui
come se fossimo amici di vecchia data -Tutti quanti la volevamo... o
meglio, quasi tutti.-
Mi
ritrovo ad annuire nuovamente, in fondo le speculazioni sulle
motivazioni dietro la frattura della storica amicizia fra lui e
Weasley hanno fatto notizia sui giornali per mesi al tempo
dell'accaduto.
-Draco
ha trovato questo posto ed è venuto da Hermione e me.-
continuò Potter -Ringrazio Merlino ogni giorno per averla
fatta entrare nella mia vita, senza di lei non avremmo mai creato il
Charming.-
Per
quanto debba ammettere che quell'insopportabile So Tutto Io
abbia dei meriti, non ho voglia di ascoltare un'ode ai suoi
apparentemente innumerevoli talenti, quindi mi astengo dal commentare
e faccio cadere la cenere in eccesso con uno scatto delle dita,
augurandomi che il racconto proceda senza ulteriori indugi. -Presumo
sia stata lei a dare a Draco la possibilità di spiegarsi.-
A
Potter sfugge una mezza risata mentre il fumo gli esce dalle narici
ricordando l'aspetto di un drago. -É sempre stata lei quella
matura e intuitiva dei due.- mi dice con un caldo sorriso carico
d'affetto -Penso che avremmo finito per sposarci se a me non fossero
piaciuti gli uomini e a lei le donne.- aggiunge guardandomi negli
occhi per la prima volta.
Il
suo sguardo è diverso ora che non porta più gli
occhiali, in un certo senso più magnetico e vibrante. Inoltre
i tratti del suo viso sono più spigolosi, più maturi e,
non posso negarlo, più attraenti.
Chi
è questo sconosciuto che mi guarda in questo modo? Dov'è
finito il ragazzino governato dalla rabbia e dal rancore?
È
tutto troppo strano per i miei gusti e improvvisamente il libro che
mi sta aspettando a casa mia sembra di nuovo importantissimo. Inspiro
un'ultima boccata e getto il mozzicone, poi ruoto su me stesso per
smaterializzarmi... e non accade nulla.
-Non
ci si può smaterializzare all'interno della barriera magica.-
sussurra lui a un soffio dal mio viso.
Vedo
i suoi occhi abbassarsi sulla mia bocca e non capisco come io ci sia
finito in questa situazione. Volevo solo tornarmene a casa e invece
mi sono inavvertitamente avvicinato a lui invadendo il suo spazio
personale. Faccio un passo indietro per rettificare l'errore, ma le
sue mani sulle mie braccia mi bloccano e, che Merlino sia dannato,
non riesco a ricordare una sola buona ragione per cui dovrei
divincolarmi da quelle mani.
Poggio,
lievemente incerto, le dita sui suoi fianchi e quello che succede
subito dopo è un po' confuso perchè le sue labbra sono
carnose e nella sua bocca riscopro di nuovo l'aroma del caffè
misto al sapore delle sue sigarette che accarezzano morbidamente i
miei sensi.
Io
stesso mi sento confuso. Stranamente confuso. Contro ogni pronostico,
credo che tutto questo mi piaccia davvero e che forse, solo forse,
potrei anche perdonare il mio figlioccio per avermi attirato qui con
l'inganno.
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Fine
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