Under the Mask of a Dark Lady

di amimy
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Dedicata alle mie BEST VES…specialmente a Sof, che mi ha dato la stupenda idea per questa storia e che è sempre accanto a me, che pensa e parla come me ed è una delle cosocie fodatrici delle VES. E anche a Lena, senza la quale mi mancherebbe la mia quotidiana dose di risate e, sì, anche di schiaffi.. E persino per “Vanessa”, la quale ovviamente non si chiama davvero Vanessa, ma chi mi conosce capirà chi è. E per Giò, il quale vedo perfettamente calato nei panni del misterioso ma impacciato Giacomo. Insomma, amici, questa è per voi

PROLOGO: un ballo di troppo. (Vanessa)


Le luci della discoteca sembravano fluttuarmi attorno, avvolgere la massa di corpi che si dimenava davanti ai miei occhi. Ero comodamente seduta, gambe accavallate e gomiti posati sul bancone umido, su uno sgabello davanti al piccolo bar del locale, osservando le persone che si contorcevano, se in preda all’emozione o agli effetti dell’alcool poco importava. Strinsi fra le dita il bicchiere e bevvi un altro sorso del mio drink, schioccando soddisfatta le labbra. Non avevo bisogno di scendere in pista e ballare come una forsennata per lasciarmi andare. Regola numero uno:mai mescolarsi con la folla. Mai. Sentii una mano calda posarmisi inaspettatamente sulla spalla. Alan? No. Non era affatto Alan. << Ciao Vane. Io mi chiedevo…insomma, ti andrebbe di ballare? >> domandò Giacomo, il volto arrossato. Evidentemente, si era fatto più di un bicchiere prima di convincersi a venire da me. questo, in qualche modo, mi fece sentire lusingata.
Avrei dovuto sentirmi in colpa nei confronti di Alan? Sentirmi in qualche modo una traditrice? Forse avrei dovuto, ma non accadde. Mentre sorridevo a Giacomo e prendevo la sua mano tesa, facendomi guidare verso la pista centrale, non provai il benchè minimo senso di colpa o imbarazzo. Dopotutto, nonera nulla di che. Giacomo non mi piaceva, almeno non in quel senso. Non era altri che il ragazzo che sedeva davanti a me nel corso di Latino, fianco a fianco con Cassandra. E avrei giurato che fra i due vi fosse più che una semplice voglia di sedersi vicino per un’ora la settimana, più che una semplice amicizia. Insomma, in teoria non stavo tradendo Alan. Era un semplice ballo, niente più e niente meno. Giusto per divertirsi.
Giacomo si avvicinò, seguendo un po’ goffamente il ritmo della canzone. Non era un ballerino professionista, non c’erano dubbi. Ma era senz’altro divertente, e io continuai a non sentire nulla. Nulla.
Almeno, fino alla seconda canzone, che equivaleva al secondo ballo e al circa centesimo volteggio.
Esattamente quando il mio sguardo sfiorò quello ferito e - ci avrei quasi giurato- umido e lacrimoso di Cassandra, che mi fissava stando al lato opposto della pista. Vidi i suoi pugni stringersi in quello che sembrava un moto di rabbia, poi lei si voltò e sparì fra la folla. Ed io, per qualche ragione, capii che era colpa mia.



Diario di una ragazza invisibile:Dal diario di Dondi Cassandra.


Caro diario, questa sarebbe dovuta essere la più bella serata della mia vita. sarebbe dovuto essere una di quelle magiche serate, quelle dove tutto può accadere, in cui passione, amicizia a svago si fondono insieme e regalano un mix magico ed inebriante. E invece è stato un completo disastro, ed ora me ne sto qua sul letto, a riempire di lacrime il mio computer e le lenzuola, tentando di non farmi vedere da nessuno.
Ma perché è dovuto succedere a me? Perché a me, ancora una volta? io non pretendevo molto, desideravo una cosa sola…una persona sola. E invece no, nonostante lei sia già fidanzata e abbia la più perfetta vita immaginabile, si è dovuta prendere anche ciò che era mio.
Lei: Vanessa Ginevra Parini. La dolce, impeccabile, bellissima Dama dell’oscurità. Un soprannome che, tra l’altro, le si addice alla perfezione. Quel soprannome effettivamente non è una mia patetica idea, è frutto della mente di Sonia. Sonia, la mia migliore amica. Sonia, forse l’unica persona al mondo oltre a Betty che desidererebbe come me riuscire ad uscire dall’ombra di Vanessa. Non che Betty lo ammetta apertamente, è ovvio. Ma dopotutto, come non sentirsi in soggezione davanti alla Dama dell’Oscurità? Nemmeno un’attrice provetta quale Betty riesce a nasconderlo…
E credo che anche Betty, come tutte noi, desidererebbe almeno un po’ essere nei panni di Vanessa, anche solo per poter stare con Alan. Non che Alan mi interessi, effettivamente. Nonostante lui sia il più popolare ragazzo dell’intero liceo o qualcosa di simile, proprio io ho ambizioni diverse. Completamente diverse.
Mio Dio, comunque, ma come fa Vanessa ad essere così…così…così? Lei ha tutto, tutto, e io nulla. Perché io avevo un solo, singolo desiderio: Giacomo. E invece…invece Giacomo non vuole me. Lui vuole Vanessa, esattamente come tutti gli altri…





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