Anche le Emozioni Hanno un Colore

di esme123
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Katsuki aprì gli occhi alzandosi di scatto, pentendosene amaramente qualche secondo dopo. Maledetto mal di testa del cazzo!
Sbuffando, si distese di nuovo e tentò di riprendere il sonno perduto, cercando di pensare a cose rilassanti; tipo picchiare quel tizio dai capelli bicolore o Dek-
Aprì gli occhi di scatto.
Aspetta un secondo... perchè stava su un fottuto divano?
Si alzò e quasi corse lontano dal divano. Pessima idea.
Per poco non perse l'equilibrio per colpa di un tavolino che non doveva esserci cazzo!
La mente del biondo incominciò a lavorare freneticamente, tentando di capire dove si trovava perchè ormai era chiaro: non era a casa sua. Peccato che il mal di testa non lo aiutava, per niente.
Cazzo, cazzo, cazzo!
Mosse un passo in avanti e, dopo essersi accertato che poteva muoversi, decise di andarsene via da lì.
<< Non dovresti muoverti >> una voce femminile lo fece voltare di scatto, pronto a far scoppiare la testa di quella persona perchè quella vecchia non gli parlava fottutamente così*.
Davanti a sè vide una ragazza (forse della sua stessa età?) che teneva fra le mani una tazza blu contenente chissà che cosa. Lo osservava incuriosita anche lei, piegando la testa di lato come un cucciolo curioso.
<< Chi cazzo sei? >>
<< Che finezza da premio Nobel >> rispose sarcastica lei, avvicinandosi e sedendosi sul divano come se non avesse uno sconosciuto in casa.
Bakugo ringhiò.
La ragazza piegò nuovamente la testa, per poi ridacchiare e fargli segno di sedersi. Ovviamente lui non lo fece, continuando a ringhiare.
<< Chi.Cazzo.Sei!? >> scandì il biondo, facendo sbuffare la diretta interessata.
<< So che sei arrabbiato e preoccupato, ma facendo così non otterai niente >> 
Preoccupato? Ma no! Voleva solamente sapere dove cazzo era e chi cazzo fosse quella tizia!
<< Se non ti siedi non dirò nulla >>
Katsuki non aveva altra scelta e, ringhiando, si sedette anche lui. O meglio, si lasciò cadere.
La ragazza sembrò soddisfatta.
<< Era così difficile? >>
La fulminò con lo sguardo.
<< Allora, come stai? >> chiese lei, avvicinando la tazza alle mani di lui. Quest'ultimo continuava a fulminarla, ringhiando.
<< Non è veleno, è della semplice camomilla. Dopo la sbronza di ieri sera, immagino che avrai mal di testa. >>
Quando si era fottutamente ubriacato?
<< Ok, credo che ti devo dare una spiegazione eh? >> esclamò la ragazza, appoggiando la tazza sul tavolino. << Ieri sera hai bevuto un po' troppo. Il motivo? Beh, mistero~... in ogni caso, ci siamo incontrati per strada. Io ero circondata da pervertiti >> la vide rabbrividire << per fortuna sei arrivato tu che, nonostante fossi ubriaco marcio, li hai messi al tappeto e poi sei svenuto >>
Anche da ubriaco poteva fare il culo a degli stronzi, eh?
Un ghigno poco raccomandabile si formò sul suo viso a quel pensiero, ma la ragazza parve non accorgersene, prendendo la tazza.
<< Adesso vuoi bere la camomilla? >>

*Katsuki chiama sua madre in questo modo





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