Guarda come ballo nella mia bolla di sapone

di SparksFly13
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Ciao, lettore, mi chiamo Adele, ho 20 anni e sono inerte. 
Inerte come un sassolino che si fa trasportare dal corrente del fiume.
Inerte come un grido soffocato da tempo, a cui non è dato il permesso di uscire.
Vorrei fare della mia vita un’opera d’arte come quei grandi scrittori che hanno costruito opere monumentali divenute intramontabili, come quegli scultori capaci di intrappolare il lato oscuro della loro anima in un blocco di marmo rendendola meravigliosa e così pura  agli occhi di tutti. 
La realtà è che io sono il marmo di me stessa, incapace di emergere dal masso che mi opprime. 
Non sono riuscita a chiudere i mei mostri nel marmo, non sono capace di rinascere dalle ceneri.
Apprezzo la forza di intraprendenza che molti ragazzi della mia età hanno, è lodevole il loro modo di solcare spensieratamente l’onda della loro gioventù.
“È il tuo momento.” Mi sento ripetere da tutti.
Io  non riesco a cogliere  l’attimo, a gettarmi nell’occhio del ciclone.
Dovrei agire ora, nel fiore dei miei 20 anni, fare qualcosa per me e per gli altri, uscire dal nido. 
Vivo però costantemente nella mia isola che non c’è, nella mia infanzia perlata e rarefatta in un mondo di gentilezza e cordialità tutto mio, dove la timidezza è premiata e la sfrontatezza è punita. 
So che è l’ora di uscire, cogliere il mio momento, cercare ciò a cui sono chiamata a rispondere. 
Ma mentre gli altri diventano qualcuno, formano i loro stessi del domani io continuo a danzare nella mia bolla di sapone sperando di non cadere.

In fondo amo stare a guardare mentre vengo cullata dai fantasmi del mio passato. 

 





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