Estate

di Matih Bobek
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Ho dipinto
un'estate
e ci ho immaginato,
noi due,
sulla curva
che traccia
il cielo sul mare,
ad assaporare
il sole,
di giorno,
a tatuarci
stelle,
di notte.
Ho ascoltato
lo strepito
delle coste,
la musica
della luna
nel petto
del mare,
ho dipinto
le nostre
danze,
selvagge,
libere,
reali,
ho dipinto
un luglio
dorato,
percorsi
nel grano,
le tue camicie
a quadri,
e i tuoi
occhi
che sfidano
il cielo,
ho immaginato,
solo 
immaginato,
perchè a dirle
certe cose
non si avverano,
un incontro
custodito
in un lenzuolo
sgualcito,
per ritrovarsi
poi,
in qualche modo
poi, 
a qualsiasi ora.
Ho parlato
con il moto
dei pianeti,
ascoltato
i loro consigli,
ho parlato
con me stesso,
perchè non serva
che ci perda
troppo tempo
tu.
Ci ho dipinto
sulla sfondo
di un'estate
viva,
come ornamenti
di una vita,
ho incluso
nei tratti
le rincorse
fino in spiaggia,
e l'eco dei
gabbiani
nella memoria,
risate di spuma
e silenzi
di musica,
uno schermo
lucido
contro le pareti
della notte,
e cose,
tante cose
da vivere
e ripetere,
e vivere 
ancora.




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