La scienza della deduzione

di Rain_K
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Durante la passeggiata Sherlock cammino ‘ cosi ‘ veloce che John faceva fatica a tenere il passo, inoltre il suo amico aveva davvero un ‘ aria che preoccupava il dottor Watson.
< Sherlock! > Lo chiamo ’ < Rallenta. Va tutto bene? Che ti prende? Sei piu ‘ strano del solito >
Mentre Sherlock stava per rispondere a John squillo ‘ il telefono.  Era la babysitter, John si scuso ‘ ma doveva correre a casa per occuparsi di sua figlia e lascio ‘ Sherlock solo.
Cosa poteva fare? Solitamente andare al laboratorio era una buona idea nei giorni grigi, cosi ‘ si avvio ‘ .
Sulla strada per raggiungere l ‘ ospedale Sherlock vide Molly che altrettanto si recava la ‘ , probabilmente rientrava dalla pausa pranzo. Molly si guardo ‘ intorno, ma appena si volto ‘ verso Sherlock, più velocemente che pote ‘ giro lo sguardo e accelero ‘ il passo.
Non era proprio intenzionata a starli vicino e tanto meno rivolgergli la parola. Era molto arrabbiata con lui, l ‘ aveva chiamata per farsi dire quelle parole per poi non farsi risentire piu ‘. Forse era piu ‘ arrabbiata con se stessa, per aver permesso alla speranza di accendersi. In quell ‘ intimo momento con Sherlock al telefono, dopo che lui l ‘ aveva pregata di pronunciare quella frase, penso ‘ davvero che lui non stesse mentendo. Eppure passarono settimane da quel giorno e non ricevette neppure un messaggio di scuse.
Per Molly questo era davvero troppo. Quando l ‘ aveva conosciuto aveva inizialmente provato ammirazione per lui, per come si destreggiava nel suo lavoro, poi conoscendolo meglio oltre la sua parte fredda, scostante e altezzosa aveva visto un ‘ uomo profondo in quei suoi occhi azzurri cosi ‘ luminosi.
Era il momento pero ‘ si smettere di fantasticare su un personaggio come Sherlock Holmes, ma in ogni caso non sapeva neppure cosa dirgli se se lo fosse trovato davanti.
Le stava salendo una leggera ansia, cosi ‘ scrollò dalla testa i pensieri,  indosso ‘ il camice e si avvio ‘ per tornare al suo lavoro. Stava per aprire la porta quando riconobbe una voce familiare.




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